Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 18:40 METEO:PORTOFERRAIO13°15°  QuiNews.net
Qui News elba, Cronaca, Sport, Notizie Locali elba
martedì 19 marzo 2024

PSICO-COSE — il Blog di Federica Giusti

Federica Giusti

Laureata in Psicologia nel 2009, si specializza in Psicoterapia Sistemico-Relazionale nel 2016 presso il CSAPR di Prato e dal 2011 lavora come libera professionista. Curiosa e interessata a ciò che le accade intorno, ha da sempre la passione della narrazione da una parte, e della lettura dall’altra. Si definisce amante del mare, delle passeggiate, degli animali… e, ovviamente, della psicologia!

Adolescenti, ovvero questi (s)conosciuti!

di Federica Giusti - venerdì 11 settembre 2020 ore 07:35

Recentemente la Regione Toscana ha condotto uno studio presentato dall’Assessore alla Salute Stefania Saccardi e dal Prof. Giacomo Lazzeri, relativo agli stili di vita degli adolescenti. Il tema dell’adolescenza è sempre sotto i riflettori, si sente spesso parlare di loro e dei loro comportamenti.

Secondo me, senza scendere nel dettaglio dei comportamenti delinquenziali o ad alto rischio per la propria ed altrui salute, credo che gli adolescenti, di qualsiasi generazione, abbiano delle radici in comune, e questo, credo, stia proprio nella definizione di questa particolare fase di passaggio.

Ma chi sono “questi adolescenti”, e perché mettono in atto comportamenti spesso sopra le righe (per usare un eufemismo)?

Se partiamo dalla sua etimologia, adolescente deriva da adolescens, che è il participio presente di adolescere, e significa “che si sta nutrendo”, a differenza dell’adulto, che deriva dal participio passato della stessa radice e significa “che si è nutrito”. Quindi, riassumendo, se l’adulto ha concluso la propria formazione di crescita, l’adolescente è un soggetto in divenire, ossia, un soggetto in movimento ed in trasformazione.

Quella dell’adolescenza, da un punto di vista psicologico, è una delle tappe del ciclo vitale più complesse, in cui il ragazzo si trova ad essere spinto da due opposte tendenze: quella di individuazione/identificazione e quella di differenziazione. Semplificando molto, quindi, possiamo affermare che cerca sé stesso, la propria dimensione, trovando nei pari il modello da seguire, discostandosi dall’immagine di sé bambino e, soprattutto, dall’immagine che ha degli adulti di riferimento, genitori in primis.

A mano a mano che crescono, i ragazzi apprendono dall’esterno nuove cose che, spesso, si allontanano da ciò che la famiglia ha loro trasmesso. Ecco perché, quando queste novità vengono introdotte nel sistema familiare, questo inizia a scricchiolare fino ad entrare in crisi. A cosa mi riferisco? Per esempio alla musica ascoltata. La trap e il rap sono entrati nelle case di molte famiglie italiane che, magari, non avrebbero ascoltato tali generi. Oppure l’abbigliamento: shorts sempre più shorts, maglie scollate, felpe oversize, pantaloni strappati, scarpe da tennis con costi molto elevati. Senza dimenticare l’immancabile smartphone e le regole per il suo utilizzo. Quasi tutti i paletti che i genitori mettono, i figli adolescenti sono pronti a spianarli! E per i genitori è una gran fatica!

Il processo di “separazione-individuazione” non deve essere visto solo da parte dell’adolescente. Affinchè possa produrre un risultato positivo, tutto il sistema familiare deve lavorare in tale direzione. Figli e genitori, in questa delicata fase, devono unire le forze per ammorbidire entrambi i propri punti di vista, così da rendere possibile una giusta integrazione. Erigere muri rigidi spesso non serve a niente.

Il che, comunque, non significa far fare ai figli ciò che desiderano, senza regole. Compito primario del genitore è quello di educare, quindi anche di offrire linee guida e norme da seguire. Il meccanismo è lo stesso che vale per i figli più piccoli, ossia, detto in maniera molto molto semplificata, quello dei premi e delle sanzioni: segui la regola, ottieni un vantaggio, viceversa, no.

Elemento fondamentale è l’unione genitoriale. Più padre e madre riescono a fare fronte comune, meno il figlio oscillerà e si troverà in una situazione confusiva.

Tutto questo non è semplice. Alcune volte è necessario farsi aiutare da uno specialista per poter meglio traghettare la nave verso la riva dell’età adulta.

E poi, altro consiglio banale forse, ricordiamoci sempre che siamo stati adolescenti anche noi, e cerchiamo di essere adulti un po' più flessibili!

Federica Giusti

Articoli dal Blog “Psico-cose” di Federica Giusti