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lunedì 24 marzo 2025

DISINCANTATO — il Blog di Adolfo Santoro

Adolfo Santoro

Vivo all’Elba ed ho lavorato per più di 40 anni come psichiatra; dal 1991 al 2017 sono stato primario e dirigente di secondo livello. Dal 2017 sono in pensione e ho continuato a ricevere persone in crisi alla ricerca della propria autenticità. Ho tenuto numerosi gruppi ed ho preso in carico individualmente e con la famiglia persone anche con problematiche psicosomatiche (cancro, malattie autoimmuni, allergie, cefalee, ipertensione arteriosa, fibromialgia) o con problematiche nevrotiche o psicotiche. Da anni ascolto le persone in crisi gratuitamente perché ritengo che c’è un limite all’avidità.

​I mattarelli e le mattarelle europei e italiani

di Adolfo Santoro - sabato 08 marzo 2025 ore 08:00

Gentile Michele Serra,

mentre Lei dalla sua Amaca di Repubblica non si occupa dei circa 5 millimetri all’anno di innalzamento dei livelli dei mari (il che costituisce già una minaccia grave per tutte le città costiere, senza contare il fatto che un collasso di parte della Groenlandia tale innalzamento potrebbe raddoppiare o triplicare), si è occupato, giustamente dal punto di vista del direttore del quotidiano su cui Lei scrive, di lanciare una proposta per manifestare per l’Europa sabato 15 marzo. Ma quale Europa? Quella dell’armiamoci tutti!, dell’Europa first o quella che vuole un negoziato globale per la pace ed il rispetto delle Agenzie internazionali, come l’ONU e i tribunali europei di Strasburgo e Lussemburgo?

Le sarà sfuggito, forse, gentile Serra, che l’Unione europea è solo un’unione monetaria, un’espressione geografica, propugnata dai tecnocrati europeisti, a loro modo autocrati, capeggiati dal bellicista Mario Draghi. Quest’Europa, in disaccordo con lo Stato sociale, è in accordo con i capitali liberi e i popoli schiavi, con la contrapposizione di ricchi e poveri, con la delocalizzazione della produzione, con l’autonomia differenziata e con la quasi-dittatura del premierato.

La sua proposta, detta così, ha un che di qualunquista e ciò è confermato da quanto ha annunciato fin dal’inizio: Sono gradite le sole bandiere dell’Unione Europea. Come dire No alle bandiere della pace! E, infatti, grazie all’implicito bellicoso, subito Le si sono accodati quelli del Grande Centro: il sindaco di Milano Beppe Sala, Ernesto Maria Ruffini, Carlo Calenda, Paolo Mieli, Paolo Gentiloni, la CISL, oltre ad alcuni sindaci.

E lo scrittore Antonio Scurati si è affrettato a scrivere, sempre su Repubblica: Chi combatterà le nostre prossime guerre? Anzi, meglio: chi combatterà al nostro posto le nostre prossime guerre? … Anche le guerre tecnologicamente più evolute necessitano di guerrieri. E noi europei d’Occidente non li abbiamo, non lo siamo, non lo siamo più. … Il pacifismo è stata una rivoluzione culturale … ma non potrà mai diventare una piattaforma politica …. L’imminente ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo … dovrebbe essere un passaggio cruciale affinché l’Europa ritrovi lo spirito combattivo e, con esso, il senso della lotta. Lo Scurati vuole combattere le guerre lasciando la prossima generazione in povertà assoluta!

E Maurizio Molinari, direttore di Repubblica, ha rincarato la dose: L’Italia non può restare fuori dal gruppo di testa degli Stati che daranno vita alla Difesa europea. … Per fare la Difesa europea non bastano le politiche, ma servono gli oggetti. Gli oggetti sono le armi. … Servono più soldati, più carri armati, più navi, più aerei.

Questi nuovi D’Annunzio, Marinetti e Mussolini sono alcuni dei mattarelli italiani, che, evidentemente, sono privi di una formazione alla pace, quella formazione fatta di condivisione femminile e non di rivalità maschile, proprie di chi misura chi ce l’ha più lungo … e, purtroppo, tutta la cultura, in particolare quella dei valori occidentali, è intrisa di questo cieco e viscerale maschilismo. Perché, senza la conoscenza critica della storia e della letteratura, si parla istericamente, visceralmente, come marionette guidate da un burattinaio per lo più sconosciuto.

E questo maschilismo è proprio anche delle virago al potere in Europa, che non si rendono conto di essere l’espressione geografica della generazione precedente. La von der Leyen ha prima ripetutamente proclamato L’Ucraina deve vincere la guerra, non Putin e poi ha detto la fake-news che l’Europa spende poco in armi rispetto alla Russia. La vice-presidente estone dell’UE, Kaja Kallas, le faceva eco Non è una cattiva idea lo smembramento della Federazione russa in tante piccole nazioni … La vittoria dell’Ucraina è una priorità europeaLa guerra finirà quando la Russia si renderà conto di aver commesso un erroreL’Unione europea deve aumentare le spese per la Difesa per prepararsi al peggio. La Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, proclamava: Tempi straordinari richiedono misure immediate, quindi accolgo con favore tutte le soluzioni creative e flessibili per aumentare e accelerare in modo sostanziale i nostri investimenti nel settore della difesa. Ingrida Šimonytė, primo ministro lituano, è recentemente uscita dal divieto dell’uso delle bombe a grappolo.

Queste mattarelle, dopo aver per tre anni sbagliato ogni loro valutazione ed aver anzi contribuito alla falsa coscienza nell’opinione pubblica, non si sono dimesse, ma, nel loro stile, hanno rincarato la dose.

Ma, gentile Serra, torniamo alla Sua proposta.

Succede così che alcuni di quelli che hanno annunciato la partecipazione alla Sua manifestazione debbano faticare per distinguersi.

Paolo Ciani, vicino alla Comunità di Sant’Egidio ma anche del Pd, si è affrettato a comunicare: Noi a una manifestazione per l’Europa partecipiamo volentieri. Ma vogliamo aggiungere che siamo per il no alle armi. Siamo per l’Europa dei padri fondatori che si è unita in nome del “Never again” all’indomani della seconda guerra mondiale. Quindi ci saremo, sì. Ma parteciperemo con le nostre proposte, a partire dal no alla modifica della legge 185 sul commercio di armi.

Nicola Fratoianni, co-segretario di Alleanza Verdi e Sinistra, è perplesso: L’Europa, se esiste, la pianti con la retorica militarista. Assuma un’iniziativa politica per la pace e un’iniziativa diplomatica, quella che non ha mai fatto in questi tre anni. L’Europa cambi passo è l’unica possibilità di recuperare un ruolo e un protagonismo.

Il segretario della UIL, Pierpaolo Bombardieri per la Uil, mentre annunciava il suo sì, si salvava in calcio d’angolo così: È il momento di mettere da parte la zavorra dell’austerità e superare la logica del nuovo patto di stabilità. Se verranno scorporate le spese per la difesa, dovrà avvenire lo stesso con la sanità, gli investimenti e le spese sociali: le persone vanno difese da ogni punto di vista.

Perfino la CGIL tergiversa: Rifiutiamo un’idea di Europa che propone politiche che riaffermano la guerra come strumento normale di regolazione dei conflitti.

Arci e Anpi, dal canto loro, hanno aderito al Suo appello solo in funzione anti-Trump.

Ma, dopo la continua escalation delle minacce di Trump e, soprattutto, dopo la risposta militare europea del ReArm Europe di Ursula von der Leyen, mi fa piacere cogliere un parziale ravvedimento in Lei e in molti dei Soggetti che frettolosamente avevano aderito.

Le confesso, invece, - e mi perdoni per questo - che il mio cuore parteciperà alla piazza di Roma del 5 aprile, convocata dal M5S.

Con voce univoca Giuseppe Conte, segretario del M5S, ha dichiarato: Non è concepibile che i fondi destinati alla scuola, agli asili-nido, alla sanità, a combattere il caro-vita, siano invece destinati all’acquisto di armi. È inimmaginabile che il governo italiano possa arrivare a spendere sino a 30 miliardi in armi, quando invece destina solo 3 miliardi contro il caro-vita, il caro-bollette. … La sicurezza la si costruisce con la volontà di dar vita ad un tavolo negoziale … Conte sembra dunque rovesciare la priorità, propagandata dai mattarelli prima la sicurezza, poi la pace: egli sembra dire che, attraverso l’ascolto e l’affermazione della pace, si può costruire la sicurezza, che sposta sempre più in là, man mano che il dialogo aumenta, la necessità di armi.

E Marco Grimaldi, onorevole dell’Alleanza Verdi e Sinistra, ha affermato in Parlamento: L’Occidente, come l’abbiamo conosciuto, o solo immaginato, non c’è più. Ma quale unità! Ma dove la vedete con Trump! Di sicuro è morta, l’idea dell’Alleanza atlantica! Ma sapete perché? Perché manca l’alleato! Ma quale alleato è Trump? Veramente volete prendere ordini? Stiamo parlando di questo: è molto più semplice! Certo, forse hanno svelato delle cose che da sempre ci sono! Mi pare che si dice:Potete eseguire gli ordini, potete farlo in forma di acquisti, di missili, di satelliti o di dazi …”. Noi sappiamo che armarci fino ai denti non è la soluzione. Di sicuro non lo è la condizione di “volenterosi”, che invece di 27 sarebbero probabilmente 25! Volete parlare di “difesa comune”? Facciamolo! Ma che si cessi d’ingrassare le industrie di armamenti e si costruisca un unico pensiero in questo. … Io non so se gli USA intendono uscire dall’ONU o dalla Nato … Nei cortei una volte si diceva “Fuori l’Italia dalla NATO”; io credo che presto diremo che da quella NATO devono uscire gli Stati Uniti. E forse iniziamo a dirci che anche dalle nostre basi, dal nostro territorio, - ce ne sono un centinaio di postazioni militari – inizino a fare i bagagli, perché con questi Stati Uniti, con questi non-alleati, non credo che ci sia molto da spartire.

Ecco, gentile Michele Serra, mi sembra che la manifestazione da Lei proposta, forse frettolosamente, forse in obbedienza al direttore del quotidiano su cui Lei scrive, possa rientrare all’interno dell’attuazione del rapporto Draghi, che ha ispirato i piani notturni della volenterosa von der Leyen.

Draghi chi? Lo stesso di Preferite la libertà o i condizionatori? Alla libertà proposta dai mattarelli - Draghi e il ragazzo Zelensky – confesso, gentile Michele Serra, di preferire i condizionatori.

Adolfo Santoro

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