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martedì 14 gennaio 2025

DISINCANTATO — il Blog di Adolfo Santoro

Adolfo Santoro

Vivo all’Elba ed ho lavorato per più di 40 anni come psichiatra; dal 1991 al 2017 sono stato primario e dirigente di secondo livello. Dal 2017 sono in pensione e ho continuato a ricevere persone in crisi alla ricerca della propria autenticità. Ho tenuto numerosi gruppi ed ho preso in carico individualmente e con la famiglia persone anche con problematiche psicosomatiche (cancro, malattie autoimmuni, allergie, cefalee, ipertensione arteriosa, fibromialgia) o con problematiche nevrotiche o psicotiche. Da anni ascolto le persone in crisi gratuitamente perché ritengo che c’è un limite all’avidità.

​Il 58° rapporto Censis e gli italiani veri

di Adolfo Santoro - sabato 14 dicembre 2024 ore 08:00

Il 58° rapporto Censis del 2024 inizia la sua disamina affermando che l’Italia è intrappolata nella sindrome italiana: per gli italiani tutto quello che conta davvero sembra accadere fuori dall’Italia (le guerre senza fine, i vincoli imposti da Bruxelles alle finanze pubbliche, le latenti decisioni della Bce sui tassi di sconto o la strisciante crisi politica che ghermisce l’Unione europea): per il 50% degli italiani il nostro futuro sarà condizionato dal cambiamento climatico e dai ricorrenti eventi atmosferici catastrofici, per il 46% dalla piega che prenderà la guerra in Medio Oriente, per il 46% dal rischio di crisi economiche e finanziarie globali, per il 45% dalle conseguenze dell’aggressione russa all’Ucraina, per il 36% dalle migrazioni internazionali, per il 31% dalla guerra commerciale e dalle tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina, per il 26% dagli stravolgimenti prodotti dalle innovazioni tecnologiche.

Gli italiani sembrano non riflettere sulle loro responsabilità: aver scelto di farsi governare da un governo di incapaci e/o reazionari e/o parafascisti e/o truffaldini. Eppure sembra sgonfiarsi come un soufflé l’italiota politica anti-immigrazioni, perché ci si occupa di curare gli effetti e di non prevenire le cause. Sembra sgonfiarsi come un soufflé l’autonomia differenziata, che vorrebbe frammentare l’Italia affidandosi ai popoli delle Regioni dimenticando che l’Italia è una, che i singoli cittadini dovrebbero avere pari diritti e doveri e che le Regioni sono già ora delle istituzioni poco efficienti. Sembra sgonfiarsi come un soufflé la manipolazione propagandistica dei dati economici. Permangono, d’altra parte, i favori a banche e assicurazioni (ricordo che il modello americano delle assicurazioni sanitarie è stato messo in discussione da Luigi Mangione) e l’attacco ai giudici e ai giornalisti e alle istituzioni pubbliche (scuola e sanità, anzi tutto) nel tentativo di strutturare un noi e i nostri amichetti (gli italiani veri) contro un loro di sfigati, che sono tutti gli altri: una visione a metà tra il corporativismo e il devozionismo new age di Elon Musk.

Già, Elon Musk! Lo scientista che, volendo salvare il mondo con l’auto elettrica, ha rastrellato miliardi con il proselitismo sul modello della catena di Sant’Antonio e che ora ha dichiarato di essere quasi pronto a vendere l’auto elettrica Tesla economica o per il popolo a quasi 30.000 €, dimenticando che il quadriciclo Citroen Ami viene venduta già ora a 7.200 € e che in questo mese la Dacia Spring Expression Confort viene venduta a 14.900 €. È lo stesso Musk che, con quello che Stefano Massini chiama il metodo Musk, insegue i suoi risultati attraverso lo screditamento minaccioso dei suoi nemici. Sì, insomma, quello che si è servito del caso Salvini per invitare a cacciare via i giudici italiani scelti secondo i criteri della Costituzione e per imporre l’elezione dei giudici da parte del popolo (come avviene in America, dove, si sa, il populismo è sovrano) … ma poi si viene sapere che Andrea Stroppa, il rappresentante di Musk in Italia, … sì, quello Stroppa che si fa fotografare facendo le faccine e i gesti da fan … è indagato per il reato di concorso in corruzione per avere ricevuto da un militare della Marina, anch’egli indagato, un documento interno della Farnesina. In poche parole, il nostro leale militare della marina ha informato lo Stroppa – e, quindi, Musk – circa la valutazione dell’uso, con scopi militari prima e dual use dopo, delle tecnologie satellitari fornite da SpaceX, l’azienda di Musk, e, in cambio, accettava la promessa di Stroppa della conclusione di contratti di SpaceX anche con partecipate occultamente militari. È il percorso del Grande Fratello Militare Spaziale di George Orwell, che vuole controllare, in un futuro ormai prossimo, ciascuno di noi.

Ma, allora, qual è l’origine dell’incongruenza cognitiva degli italiani veri? Se torno al rapporto Censis, faccio notare che sono gli stessi italiani veri che, pur mettendo al primo posto delle loro preoccupazioni il cambiamento climatico, non sono abbastanza attenti nel rilevare che il governo dell’amichetta di Musk ha emesso, in un Decreto legislativo urgente a tutela dell’ambiente, non misure contro l’insalubrità dell’ENI a Calenzano o l’inquinamento di altri posti o la mancanza d’acqua o le alluvioni o l’aumento del costo delle materie prime o le difficoltà delle imprese che creano economia circolare; il decreto per l’ambiente velocizza le procedure per la cattura e lo stoccaggio della CO2 (tecnica che intende, in modo costoso, mettere la CO2 sotto il suolo) e favorisce le trivellazioni spostando il limite da 12 a 9 miglia dalla costa danneggiando turismo e pesca: pochi barili di petrolio che saranno venduti al mercato globale!

Ma il rapporto Censis ci avverte che il problema risiede nell’identità dell’italiano vero! L’italiano vero ha rinunciato alla democrazia, alla partecipazione e alla possibilità dell’ascesa sociale tramite il duro e onesto lavoro: il tasso di astensione alle ultime elezioni europee del 2024 ha toccato un livello mai raggiunto prima nella storia repubblicana (il 52%) e il 56% degli italiani oggi considera inutili le manifestazioni di piazza e i cortei di protesta; l’84% degli italiani è convinto che ormai i politici pensino solo a sé stessi e il 69% ritiene che le democrazie liberali occidentali non funzionino più. A ciò sia aggiunga la percezione del fallimento dell’Unione europea (il 71% degli italiani è convinto che, in assenza di riforme radicali e di cambiamenti sostanziali, sia destinata a sfasciarsi definitivamente) e del blocco occidentale (il 71% degli italiani esprime un più o meno viscerale antioccidentalismo ed è pronto a imputare le colpe dei mali del mondo all’Occidente, arrogante per via il presunto universalismo dei propri valori e per aver voluto imporre il nostro modello economico e politico agli altri; il 66% degli italiani attribuisce all’Occidente ‒ Usa in testa ‒ la responsabilità delle guerre in corso in Ucraina e in Medio Oriente; solo il 32% si dice d’accordo con il richiamo della Nato sull’aumento delle spese militari fino al 2% del Pil - ed è notizia di oggi che il segretario della Nato vorrebbe imporre il 3% - mentre il 51% guarda all’ascesa di Paesi come la Cina e l’India). Ma questo anti-occidentalismo diffuso contrasta con l’opinione del 57% degli italiani che si sente minacciato da chi vuole radicare nel nostro Paese regole e abitudini diverse dallo stile di vita italiano consolidato, come ad esempio la separazione di uomini e donne negli spazi pubblici o il velo integrale islamico; del 38% che si sente minacciato da chi vuole facilitare l’ingresso nel Paese dei migranti; del 29% che vede come un nemico chi è portatore di una concezione della famiglia divergente da quella tradizionale; del 22% che avverte ostilità nelle persone che professano un’altra religione; del 22% che prova inimicizia per chi appartiene a una etnia diversa, del 15% che prova inimicizia per chi ha un diverso colore della pelle, il 12% che prova inimicizia per chi ha un orientamento sessuale diverso. Secondo il 38% degli italiani (secondo il 54% di chi è in possesso di un basso titolo di studio) l’italiano vero discende da un ceppo morfologicamente definito, fonte originaria della identità nazionale; per il 57% (l’80% dei meno scolarizzati) l’italiano vero discende da altri italiani veri; per il 36% (il 62% tra i meno scolarizzati) l’italiano vero deve essere cattolico; per il 14% l’italiano vero deve avere determinati tratti somatici.

Ma i dati del Censis vanno avanti e ci svelano la radice incongruità dell’italiano vero: la scuola come fabbrica degli ignoranti! Io aggiungerei l’ignoranza della Famiglia e della Sinistra, che è la Destra della Sinistra; aggiungerei la Famiglia dei media (uno spot recita così: Proviamo a regalarvi ogni giorno qualcosa in più, per emozionarvi, informarvi, strapparvi un sorriso. Ovunque voi siate qualunque cosa voi facciate, se ci volete, quando ci volete, noi ci siamo. In televisione, in radio, on line, con un entusiasmo e una passione che non si spengono mai. Mediaset ha nel cuore gli italiani. Siete voi la nostra grande famiglia. Siete voi il regalo più bello. Al proposito sono intransigente: la principale funzione della scuola dovrebbe essere di mettere in condizione le menti in formazione di destrutturare messaggi simili… e darei la possibilità di voto (e di essere eletto!) solo a chi conosce e coerentemente pratica la Costituzione italiana.

Sono analfabeti funzionali il 25% degli alunni al termine delle elementari, il 40% al termine della scuola media, il 43% al termine della scuola superiore (l’80% negli istituti professionali). In matematica, il 32% alle primarie, il 44% alle medie inferiori e il 48% alle superiori (l’81% negli istituti professionali). Il 55% degli italiani risponde in modo errato o non sa che Mussolini è stato destituito e arrestato nel 1943, il 30% (il 55% tra i giovani) non sa dire chi era Giuseppe Mazzini (per il 19,3% era un politico della prima Repubblica), il 30% non conosce l’anno dell’Unità d’Italia, il 29% ignora quando è entrata in vigore la Costituzione; il 50% non sa indicare correttamente l’anno in cui è scoppiata la Rivoluzione francese, il 42% non conosce l’anno in cui l’uomo è sbarcato sulla Luna, il 25% ignora l’anno della caduta del muro di Berlino, il 23% non sa che Richard Nixon è stato un Presidente degli Stati Uniti (e non un grande calciatore inglese, come crede il 3%), il 15% non conosce Mao Zedong (o lo scambia per l’uomo più anziano del mondo, come fa il 2%) e il 13% non sa che cosa è stata la guerra fredda; il 41% degli italiani crede che Gabriele D’Annunzio sia l’autore de L’infinito oppure non sa dare una risposta in merito, per il 35% Eugenio Montale potrebbe essere stato un autorevole presidente del Consiglio dei ministri degli anni ’50, il 19% non può escludere con certezza che Giovanni Pascoli sia l’autore de I promessi sposi e il 6% crede che Dante Alighieri non sia l’autore della Divina Commedia; il 36% degli italiani ritiene Giuseppe Verdi l’autore dell’Inno di Mameli o comunque non ha una idea in proposito, per il 32,4% la Cappella Sistina potrebbe essere stata affrescata da Giotto o da Leonardo da Vinci, non da Michelangelo. Il 24% degli italiani non sa che Oslo è la capitale della Norvegia, il 30% non sa che Potenza è il capoluogo della Basilicata. Per il 13% degli italiani la moltiplicazione di 7 per 8 è problematica. Il 53% non attribuisce il potere esecutivo non al Governo, ma al Parlamento o alla magistratura. Per il 6% degli italiani il culturista è una persona di cultura, per il 26% gli immigrati clandestini in Italia sarebbero 10 milioni, per il 21% gli ebrei dominano il mondo con la finanza, per il 15% l’omosessualità ha radici genetiche, per il 13% l’intelligenza delle persone dipende dalla loro etnia, per il 9% la propensione a delinquere ha una base genetica e per l’8% islam e jihadismo sono la stessa cosa.

L’ignoranza è una minaccia anche per la democrazia, ma anche per chi abusa della democrazia attraverso l’odio. Nel 2023 dodici italiani veri del gruppo neonazista Werwolf division fantasticavano di sparare da un albergo davanti al Parlamento a Giorgia Meloni, colpevole di essere una fascista che perseguita i fascisti; cercavano un cecchino della jihad e, così, il cerchio di attizzare la strategia della tensione si sarebbe chiuso: l’omicidio, attuato o tentato, avrebbe riesumato la storia degli attentati di piazza Fontana e del treno Italicus, tra gli altri, e i tentativi di golpe. Per fortuna la ciambella è stata prodotta senza buco: uno dei dodici, che ammirano Hitler, Casapound e Roberto Fiore (quello che cappeggiò i no vax nella devastazione della sede nazionale della CGIL … quello di Forza Nuova che ha venduti immobili a Pro Vita, che, a sua volta, utilizza oscuri conti svizzeri e che detta l’agenda del governo in carica) aveva promesso alla madre che l’azione si sarebbe svolta solo dopo la morte di costei. Grazie mamma e vivi a lungo!

Adolfo Santoro

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