Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 16:30 METEO:PORTOFERRAIO19°29°  QuiNews.net
Qui News elba, Cronaca, Sport, Notizie Locali elba
lunedì 04 agosto 2025

PAGINE ALLEGRE — il Blog di Gianni Micheli

Gianni Micheli

Diplomato in clarinetto e laureato in Lettere, da sempre insegue molteplici passioni, dalla scena alla scuola, dalla scrivania alla carta stampata, coniugando il piacere della scrittura con le emozioni del confronto con il pubblico, nei panni di attore, musicista, ricercatore, drammaturgo e regista. Dal 2009 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Toscana riversando nella scrittura del quotidiano le trame di un desiderio di comunicazione in cerca dell’umanità dell’oggi, ispirata dalle doti dell’intelligenza, della sensibilità e della ricerca della felicità immateriale.

​Il semaforo rosso

di Gianni Micheli - lunedì 04 agosto 2025 ore 09:00

Foto di: Tim Gouw su Unsplash

Sono solo io che quando arrivo vicino ad un semaforo sembra che il rosso sia lì ad attendermi? Semplicemente perché è rosso. Rosso pieno. Oppure perché è giallo ma scatta, ineludibile, il rosso. Con quella percezione che il verde sia talmente latitante da farsi una domanda: perché sempre a me? O da darsi una risposta: se scatta il verde sarà un giorno fortunato!

No, non sono solo io. Internet viene in mio soccorso. Già nel 2009 la Provincia di Como ha lanciato in rete i termini "sindrome da semavelox, fotored fobia, panico da verde troppo breve". Leggo l'articolo: era un problema specifico come il semaforo incriminato e i medici non hanno dato alcun riscontro. Niente. La "sindrome da semaforo rosso" ancora non esiste. E dunque, per ora, è roba mia.

"Sarà un problema di percezione" mi sono detto. Come quando vedi le cose belle e non le noti mentre quelle brutte, maledettissime, ti restano in mente. Forse il verde, semplicemente, me lo dimentico. Un falso problema, insomma, di quella parte della mente rimasta ferma ad un tempo antico.

Ma quale tempo antico! Sarà per quella multa presa qualche anno fa! Per l'appunto era proprio ad un semaforo, uno di quelli che quasi non ho più voluto attraversare.

Può darsi.

Se il problema è della mente, tuttavia, qualcosa con la mente si può fare. Cosa? La conta, ad esempio. Cosa c'è di più mentale di una conta? Facciamola. Dei rossi e dei verdi. Senza simpatie né dimenticanze.

Da alcuni mesi a questa parte ogni giorno, in genere, tra andata e ritorno, devo attraversare circa 10 semafori. Almeno 10. Contare la frequenza dei rossi diventa facile.

Risultato? Rosso batte verde 2 a 1 (risultato medio). Ovvero la probabilità d'incontrare un semaforo rosso lungo la strada è il doppio di quella di trovare un verde. Per dirla con altre parole ogni tre semafori due sono certamente rossi. Il terzo potrebbe anche essere verde se non fosse giallo. Perché che facciamo del giallo... ce ne dimentichiamo?

Al di là di qualsiasi presunta congiura il conto, purtroppo, torna. Gli incroci che sono costretto ad attraversare hanno almeno tre diversi ingressi, aumentando considerevolmente, per ognuno, la presenza del rosso.

La ricerca ha condotto ad esiti chiari: è arrivato il momento di affermare che la presenza che intravedo costante del rosso, nel suo prevaricare il verde, altro non è che statistica. L'accanimento nei miei confronti non c'entra. Posso derubricare la sindrome a semplice percezione. Perché, incredibile ma vero, il verde c'è, esiste e fa il suo lavoro. Non è bullizzato. Non è sottopagato. Non è dimenticato. Non è una lampadina rotta.

Ha solo bisogno del suo tempo, come per tutto.

La conta mi dà pace ma anche oggi i semafori che ho attraversato erano quasi tutti rossi. Ieri, invece...

Ieri. Se ben ricordo è stato un giorno fortunato...

Gianni Micheli

Articoli dal Blog “Pagine allegre” di Gianni Micheli