Io, mia moglie e il virologo
di Nicola Belcari - giovedì 19 novembre 2020 ore 07:30
All’ora di cena, ascoltando il telegiornale, dico a mia moglie: hai sentito? Andrà tutto bene!? È Il cantante famoso, l’attore del momento, che parlano. Ma come fanno a saperlo, a esserne certi? La loro è una speranza? Allora mia moglie mi spiega: andrà tutto bene, certo, per quelli che ce la faranno. Ha ragione, perdinci!
Per quelli che sopravvivranno, che ne usciranno senza danni, che non avranno morti tra i propri cari, andrà tutto bene. Per altri è già andata abbastanza male e non so che impressione faccia sentirsi dire: andrà tutto bene. E non solo a loro, se non siamo indifferenti alle altrui sofferenze. Fa l’effetto di un condimento mal digerito.
Poi è la volta del politico: dobbiamo combattere un nemico invisibile. Invisibile? Forse si voleva dire: ancora non del tutto conosciuto o curabile. Quando mai l’agente patogeno è visibile? Quali virus o batteri responsabili di tante altre malattie sono visibili, a occhio nudo? Servirà uno strumento comunque, più o meno potente. Ancora una volta sono costretto a dare ragione alla mia consorte.
D’altronde ci hanno mostrato l’aspetto del virus (altrimenti perché spaventarci con un’immagine di fantasia?) Segue l’intervista all’esperto, al virologo. Noi ascoltiamo speranzosi, prima, attoniti dopo. A tutte le domande risponde che non lo sappiamo ancora, che forse sarà così o forse sarà cosà, che lo sapremo, che non si può dire, ecc. ecc. Perché scomodare uno studioso? Sbotta mia moglie. Anche tu, prosegue rivolgendosi a me, avresti potuto rispondere a tutte le domande! (lì per lì me ne compiaccio poi mi domando: ma è complimento?).
Càpita anche che gli esperti discutano tra loro, anche se non è chiaro su che cosa, dato che non affermano quasi nulla, allora la nostra granitica fiducia nella scienza (come verità e dogma e non come ricerca) si sgretola. Siamo esigenti! Che cosa pretendiamo? Il virologo ha solo due certezze, che poi sono una sola: il virus ha origine naturale e pure non è frutto, nemmeno indiretto, di un esperimento o di un qualsiasi fortuito accidente di laboratorio. Come si può concepire un virologo pasticcione? ambizioso e in cerca di riconoscimenti?
L’esperto e la televisione lo escludono. E se l’ha detto la televisione noi ci crediamo. Noi, intendo io e mia moglie.
Nicola Belcari