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Politica domenica 18 maggio 2025 ore 14:15

Caso ungulati, Barbetti replica a Sammuri

Barbetti spiega la complessità di un progetto di eradicazione e i tempi lunghi necessari per attuarlo



CAPOLIVERI — Ruggero Barbetti, consigliere del Direttivo del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, interviene per replicare alle risposte del presidente del Parco Sammuri.

"Innanzitutto non è e non deve diventare una disputa tra me e il presidente, - dichiara Barbetti - qui si tratta di tutelare l’istituzione Ente Parco e di rispettare le leggi che regolano la pubblica amministrazione anche per non lasciare ai successori atti che si potrebbero rivelare non conformi alle norme vigenti". 

"Io ho cercato di fare un ragionamento sulla delibera perché la ritengo illegittima per i motivi che ho già avuto di evidenziare e per cui chiederò al Ministero di esprimersi velocemente sul merito proprio per non creare dubbi o false aspettative. - prosegue Barbetti - Riguardo al tema dell’eradicazione dei cinghiali e dei mufloni utopicamente non si può che essere favorevoli ma bisogna dire chiaramente la verità a chi ha aspettative su questo punto dato che è un obiettivo molto complicato da raggiungere e che forse ci vorranno anche più di 10 anni".

"Ma il vero scoglio da superare - aggiunge Barbetti - sarà il reperimento delle risorse necessarie (oggi non ne conosciamo l’importo dato che manca un Progetto esecutivo anche se si parla di molti milioni di euro) oltre al fatto di riuscire a mettere allo stesso tavolo e con gli stessi obiettivi tutti i soggetti istituzionali coinvolti (Ministero Ambiente, Ministero Agricoltura, ISPRA, Regione, Province e Comuni) oltre alle associazioni degli agricoltori e dei viticoltori e le associazioni ambientaliste, salvo se altre". 

"Senza però dimenticare di coinvolgere l’ATC 10 Arcipelago Toscano e le Associazioni dei cacciatori (al riguardo dispiace che l’ATC, istituito con Legge Regionale, non sia stato invitato alla riunione in Prefettura) che potranno e dovranno svolgere un ruolo attivo in questo progetto, sia all’interno che all’estero del perimetro del Parco anche alla luce della modifica alla legge 157/1992 (cosiddetta legge sulla caccia) legiferata dal Governo Meloni che all’Art. 19-ter recita: Le attività di contenimento disposte nell'ambito del piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, di durata quinquennale, non costituiscono esercizio di attività venatoria e sono attuate anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane, nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto'", conclude Barbetti.


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