Politica sabato 17 maggio 2025 ore 14:23
Eradicazione ungulati, "atto illegittimo?"

Ruggero Barbetti, consigliere del Consiglio direttivo del Parco Arcipelago Toscano, esprime dubbi sulla legittimità di una delibera
CAPOLIVERI — Una delibera approvata lo scorso 15 Maggio dal Consiglio direttivo del Parco Nazionale Arcipelago Toscano sullaaradicazione degli ungulati all'Elba ha suscitato dubbi sulla sua legittimità tecnica in Ruggero Barbetti, attualmente consigliere dello stesso Direttivo del Parco.
I dubbi sulla legittimità dell'atto hanno quindi portato Barbetti ad astenersi dalla sua approvazione.
"Qui di seguito cercherò di esplicitare in maniera sintetica i motivi della mia astensione sulla Delibera, approvata il, 15 maggio 2025, dal Consiglio direttivo del Parco, che rappresenta il modus operandi di una certa parte politica dato che non ha alcun valore operativo considerato il mancato stanziamento di risorse in bilancio per l’eradicazione di cinghiali e mufloni", spiega Barbetti.
Secondo Barbetti "Esiste solo un primo studio di fattibilità per l’eradicazione degli ungulati e non esiste ancora il Progetto definitivo; manca la conferma della disponibilità, politica, tecnica ed economica, dei soggetti istituzionali coinvolti nel Progetto (Ministero Ambiente, Ministero Agricoltura, ISPRA, Regione, Province e Comuni); mancano completamente i finanziamenti, oggi le risorse allocate dal Parco sono pari a zero euro; non esiste a bilancio l’impegno formale di 2 milioni di euro del Parco in 5 anni. I tanto sventolati 400mila euro all’anno non sono mai stati deliberati e quindi le relative risorse non sono state allocate nel bilancio 2025 e nemmeno sono state stanziate nel bilancio pluriennale".
"La Delibera - prosegue Barbetti - è solo uno specchietto per le allodole, anzi per i cinghiali".
"In realtà, - prosegue Barbetti - come rivelato dal Presidente durante il Consiglio direttivo, in verità non sarebbero nemmeno 400mila euro all’anno ma eventualmente l’impegno del Parco sarebbe stato solo di ulteriori 160mila euro circa all’anno, dato che già ora il Parco spende circa 240mila euro all’anno per la cattura con le gabbie… (che naturalmente non scomparirebbero in un Piano di eradicazione)".
"Nello Studio di fattibilità - prosegue Barbetti - non si tiene in dovuta considerazione la modifica alla Legge 157/1992 (cosiddetta legge) legiferata dal Governo Meloni che all’Art. 19-ter recita: 'Le attività di contenimento disposte nell'ambito del piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, di durata quinquennale, non costituiscono esercizio di attività venatoria e sono attuate anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane, nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto'".
"Dal 14 Maggio 2025 gli organi del Parco Nazionale Arcipelago Toscano sono scaduti e quindi operano in regime di prorogatio. - aggiunge Barbetti - C’è anche la possibilità che sia in regime di prorogatio solo il Presidente (come avvenuto nelle volte precedenti) e che il Consiglio sia decaduto senza prorogatio. Al riguardo ho chiesto al Direttore di promuovere una interlocuzione con il Minambiente al fine di avere una risposta chiarificatrice al riguardo".
"La legge - spiega Barbetti - prevede che durante il periodo di prorogatio, gli organi scaduti possono esercitare esclusivamente funzioni di ordinaria amministrazione e adottare provvedimenti urgenti ed indifferibili. E’ di solare evidenza che questa è una delibera di indirizzo politico che non può essere certo considerata un provvedimento urgente ed indifferibile".
"E’ soprattutto per questo motivo che ritengo illegittima la delibera. - ha proseguito Barbetti - Ho concluso il mio intervento con una frase di Fabrizio De André rivolta a tutti i consiglieri presenti: 'Anche se voi vi ritenete assolti, siete lo stesso coinvolti...'".
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