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Politica domenica 18 maggio 2025 ore 10:00

Eradicazione ungulati, "delibera legittima"

Giampiero Sammuri, presidente Parco Nazionale Arcipelago Toscano

Il presidente del Parco Nazionale Arcipelago Toscano Sammuri replica punto per punto alle critiche del consigliere Barbetti



PORTOFERRAIO — Dopo le dichiarazioni di Ruggero Barbetti, consigliere del Direttivo del Parco Nazionale Arcipelago Toscano sulla legittimità della delibera in merito alla eradicazione degli ungulati all'Elba, arriva la replica del presidente del Parco Giampiero Sammuri.

"Prima di entrare nel merito delle osservazioni del consigliere Barbetti gli chiedo, cortesemente, di chiarire pubblicamente e senza ambiguità se lui è favorevole o contrario all’eradicazione del cinghiale e del muflone sul’isola d’Elba. - dichiara Sammuri - Non si può continuare a intervenire nel dibattito politico e tecnico su un tema così centrale per la tutela della incolumità dei cittadini, del nostro ecosistema e delle attività economiche, eludendo la questione fondamentale: vuole o no che cinghiali e mufloni vengano eradicati dall’isola d’Elba? I cittadini, gli agricoltori e gli operatori economici meritano una risposta chiara".

"Passo ora ad affrontare, punto per punto, le argomentazioni da avanzate da Barbetti nella sua nota del 17 maggio. - prosegue Sammuri. 1-  Studio di fattibilità e progetto definitivo. È prassi consolidata che ogni intervento complesso, come un’azione di eradicazione, preveda una fase progressiva: si parte dallo studio di fattibilità, si raccolgono dati, si verifica la sostenibilità tecnico-scientifica e solo successivamente si elabora il progetto definitivo. È esattamente quello che sta facendo il Parco, con il supporto di esperti e istituzioni competenti. È quindi fuorviante far passare l’assenza del progetto definitivo come una carenza, quando è semplicemente la fase attuale del lavoro".

"2- Coinvolgimento degli enti istituzionali. Il Parco Nazionale Arcipelago Toscano - spiega Sammuri - ha già avviato un’interlocuzione con tutti gli enti competenti: Ministeri, Regione, ISPRA, Comuni, associazioni. Il progetto sarà costruito in collaborazione con loro, come richiesto dalla normativa vigente. Iniziative di questa portata richiedono tempo, dialogo e una regia istituzionale forte, che il Parco sta esercitando con responsabilità".

"3 e 4 - Finanziamenti e risorse. Anche qui occorre chiarezza: - prosegue Sammuri - il Parco ha già espresso un impegno politico e programmatico a destinare risorse importanti all’intervento. La deliberazione non è un “specchietto per le allodole”, ma un atto di indirizzo vincolante che sarà seguito da atti amministrativi e di bilancio. La programmazione pluriennale è in corso e gli importi saranno allocati nel rispetto delle procedure. Sostenere che le risorse “sono pari a zero” è semplicemente falso o, nella migliore delle ipotesi, prematuro. Sì tratta di un impegno che, dando ad esso la giusta priorità il Parco, grazie ad un bilancio solido, è in grado di mantenere".

"5 -Spese attuali e future. Il dato che cita Barbetti – 240.000 euro già spesi ogni anno – dimostra quanto il problema sia grave e oneroso. - aggiunge Sammuri - L’eradicazione non è un costo aggiuntivo, ma un investimento per superare definitivamente l’inefficacia delle misure parziali finora adottate. La cifra dei 160.000 euro annui in più va letta in questo quadro: un potenziamento mirato per arrivare a una soluzione strutturale e non banale, si tratta infatti di aumentare del 66% l’impegno economico".

"6 -Legge 157/1992, art. 19-ter. L’articolo citato da Barbetti chiarisce semplicemente che “le attività di contenimento della fauna non costituiscono esercizio di attività venatoria” e infatti nel Parco Nazionale Arcipelago Toscano da 20 anni si fanno interventi di cattura e abbattimento di cinghiali e mufloni che nulla hanno a che vedere con l’attività venatoria e che “sono attuate anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane, nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto”. - spiega Sammuri - Infatti il Parco è un’area protetta dove cinghiali e mufloni vengono catturati ed abbattuti 365 giorni all’anno (a differenza di quello che avviene nell’area esterna al parco) L’articolo citato rafforza la posizione dell’Ente, non la indebolisce. Grazie a questa modifica, il Parco può costruire un piano d’azione incisivo e che può resistere meglio a ricorsi legali, esattamente come richiesto da cittadini ed enti locali".

"7 e 8 - Regime di prorogatio. - prosegue Sammuri - Non ci sono dubbi che il Consiglio sia in regime di prorogatio, in applicazione della legge 444 del 1994, ma ciò non invalida in alcun modo la delibera assunta. La medesima legge 444 del 1994, all’art. 3 comma 2, prevede che gli organi in proroga possano deliberare in atti di ordinaria amministrazione e in casi urgenti e indifferibili. La pressione esercitata dalla fauna selvatica sulle colture, sulla sicurezza stradale, sull’equilibrio ecologico e sulla biodiversità rende questo intervento urgente e indifferibile. Se Barbetti non lo ritiene tale, dovrebbe dirlo apertamente, assumendosi la responsabilità di fronte alla popolazione colpita"

"Se veramente si vogliono eradicare queste specie occorre essere molto decisi; - dichiara il presidente del Parco- si giungerà cioè all'obiettivo se e solo se vi sarà una governance forte, competente, compatta e coesa, d'accordo sul risultato da raggiungere e se questa saprà far capire l'importanza dell'obiettivo a tutti gli altri attori competenti. Non è solo un fatto economico, i soldi possono e devono essere trovati; non è solo un fatto di procedure, che ovviamente devono essere attuate nei modi corretti. È soprattutto un fatto di volontà. Senza questa tutto il resto serve a poco. E il Consiglio del Parco ha voluto esprimere questa volontà in modo netto e chiaro e chi non è d'accordo con questa linea non fa altro che indugiare".

"Infine, Barbetti ha concluso il suo intervento con una citazione di Fabrizio De André. Mi permetto di replicare con un’altra frase, sempre del grande poeta: “Anche se il nostro maggio ha fatto a meno del vostro coraggio, se la paura di guardare vi ha fatto chinare il mento...”. La nostra azione non sarà perfetta, ma è coraggiosa, trasparente e necessaria. Invito Barbetti ad unirsi a tutti gli altri membri del Consiglio che con decisione si sono espressi a favore dell’eradicazione e con convinzione hanno votato la deliberazione che lui ritiene illegittima perché il tempo delle ambiguità è veramente finito", conclude Sammuri.


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