Pranzo a scuola: no al panino, sì alla mensa!
di Guglielmo Mossuto - mercoledì 31 luglio 2019 ore 18:00
La Corte di Cassazione si è pronunciata su una questione che nasce da Torino ma riguarda tutta Italia ovvero quella del pranzo a scuola, elementari o medie che siano.
La Corte, ribaltando la decisione della Corte d'Appello di Torino, ha infatti stabilito che non esiste un diritto all'autorefezione nell'orario della mensa.
La vicenda parte infatti da un giudizio promosso da alcuni genitori nei confronti del Comune di Torino e del Ministero dell'Istruzione per vedersi riconosciuto il diritto di preparare a casa il pranzo per i propri figli da consumarsi poi a scuola.
In primo grado il Tribunale rigettava la domanda mentre la Corte d'Appello la accoglieva parzialmente riconoscendo la possibilità di consumare cibo portato da casa nell'orario della mensa ma fuori dai locali adibiti alla refezione.
La questione è così arrivata in Cassazione.
Il MIUR ha fondato la propria difesa sulla circostanza per cui il tempo prolungato costituisce una facoltà per le famiglie che, qualora optino per tale soluzione, sono ben consapevoli di cosa questo comporta a livello di orario e di organizzazione.
E la Cassazione ha sposato tale tesi!
Per la Suprema Corte non esiste un diritto a portarsi il cibo da casa da consumarsi nell'orario della mensa e nei locali a questa adibiti.
Quindi da ora in poi tutti coloro che decidono di frequentare la scuola anche nel pomeriggio avranno due opzioni:
1. consumare il cibo fornito dalla ditta appaltatrice del servizio
2. tornare a casa a pranzo e poi far rientro a scuola per l'orario di inizio delle lezioni pomeridiane.
Attenzione! Questa pronuncia riguarda solo ed esclusivamente il pranzo. Resta sempre consentito portarsi ciò che si vuole per quanto riguarda la ricreazione.
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Guglielmo Mossuto