Attualità domenica 16 giugno 2019 ore 07:00
“Fare rete per costruire una comunità che educa”
Questo l'obiettivo del progetto “L'isola che c'è”, che ha come capofila l'Istituto Madre Mazzarello e fra i partner i Comuni di Rio e Capoliveri
RIO — E' stato presentato ieri presso il Teatro Garibaldi di Rio nell'Elba, il progetto “L'isola che c'è” che sarà realizzato all'isola d'Elba ed ha come capofila 'Istituto Madre Mazzarello di Rio Marina e fra i principali partner i Comuni di Rio e Capoliveri, gli Istituti scolastici comprensivi di Porto Azzurro e di Campo nell'Elba, oltre a varie associazioni (leggi qui l'articolo).
Un progetto che l'assessore all'Istruzione del Comune di Rio, Simonetta Simoni, ha definito “storico” perché coinvolte molte associazioni per supportare il futuro dei ragazzi. Andrea Gelsi, neo sindaco di Capoliveri ha confermato la disponibilità degli spazi previsti e il sostegno del Comune di Capoliveri per la realizzazione del progetto.
Suor Silvia Biglietti, rappresentante dell’Istituto Madre Mazzarello, istituto già molto attivo con il progetto "L'Elba del vicino", ha spiegato come è nata l'idea di partecipare al bando e illustrato alcune delle azioni previste dal progetto che hanno l'obiettivo di mettere in rete e potenziare le possibilità educative extrascolastiche e della comunità elbana. Fra le azioni principali del progetto è prevista la realizzazione di cinque spazi per favorire l'incontro e lo scambio di competenze educative ma tante attività si svolgeranno anche in altri luoghi del territorio.
Si tratta di un progetto finalizzato a creare e rafforzare una comunità educante all’isola d’Elba, rivolto ai ragazzi dai 5 ai 14 anni, alle loro famiglie e alle varie figure della società che entrano in contatto con i giovani, sia in ambito scolastico che in ambito extrascolastico. Quello elbano è l'unico progetto su questo target di età presentato a livello toscano e può contare su un finanziamento di 750mila euro messe a disposizione dal bando Nuove Generazioni 2017 (Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile). Il bando è nato da un gruppo di Fondazioni bancarie che, insieme al Governo, hanno firmato un Protocollo d’Intesa per la gestione di un Fondo nazionale al quale ha aderito anche la Fondazione Livorno per contrastare la povertà educativa. I bandi di questo fondo vengono gestiti dall'impresa sociale "Con i bambini" che è il soggetto attuatore del "Fondo per il contrasto della Povertà Educativa Minorile", interamente partecipata dalla Fondazione con il Sud.
Fra le varie azioni del progetto, che ha come obiettivo quello di mettere in rete le esperienze educative non formali che già esistono e creare nuove opportunità, si prevede anche di incrementare le attività di auto mutuo aiuto, creando anche una banca del tempo e riattivando degli spazi, agevolare la mobilità dei ragazzi, lavorare sulle competenze stem, attivare laboratorio video e museo mobile naturalistico, una rivisitazione della Gte da parte dei ragazzi, creare una piccola guida dei territori da far riscoprire ai ragazzi, laboratori ambientali ed escursioni, attivare una biblioteca digitale, ma anche attività sportive etc. Sono tre le parole chiave del progetto: condividere, costruire, crescere. Nel gruppo di lavoro è già coinvolto un team di educatori e uno di psicologhe, che dovranno lavorare molto anche sull'accoglienza della diversità, declinata nelle sue varie forme, insieme a tutti i partner e alle associazioni.
La cifra principale del progetto è quello di aprirsi alla comunità, fare rete e coinvolgere più persone possibili, facendo leva anche sulle attività di volontariato per creare dei punti di riferimento per i ragazzi. Per fare ciò è necessario potenziare anche le competenze educative degli adulti. E a proposito di ciò, la rappresentante di Agedo Toscana-Livorno, ha annunciato che è in programma anche all'Elba l'istituzione di un punto di ascolto per genitori di ragazzi omosessuali e transgender.
Un progetto che è stato molto apprezzato anche dalla dirigente dei due Istituti comprensivi coinvolti, Lorella Di Biagio, che ha sottolineato come i partner del progetto, con cui spesso le scuole collaborano da anni, questa volta siano stati riuniti in un unico progetto.
Il progetto si svilupperà in tre anni dovrà avere un impatto sul territorio e sulla comunità elbana ma dovrà anche essere un progetto “replicabile” in altre realtà. Molta importanza è legata alla comunicazione e fondamentale sarà anche la valutazione dell'impatto del progetto che sarà monitorata per cinque anni dal Dipartimento di Scienza politiche da un gruppo di ricerca guidato dal professor Andrea Salvini.
Valentina Caffieri
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