Attualità giovedì 17 ottobre 2024 ore 09:14
Fornacelle, "sbancamento strada autorizzato"

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento dell'avvocato Elisabetta Vannucci per conto dell'ingegner Giacomo Mori sui lavori al fosso e alla strada
RIO — Sulla controversa questione delle Fornacelle, riguardo ai lavori di messa in sicurezza della sponda sinistra del fosso e al tratto finale di strada smantellato con compromissione della carrabilità, interviene l'avvocato Elisabetta Vannucci per conto dell'ingegner Giacomo Mori, promissario acquirente e delegato della proprietà, per chiedere le seguenti rettifiche.
"Il mio assistito vive in località Fornacelle in villa ubicata al centro della spiaggia dalla nascita e prima ci viveva la sua famiglia: questo per dire che non è un ultimo arrivato imprenditore edile ma un appassionato ed amante del luogo, la strada oggetto di intervento è privata ed appartiene all’Istituto Santo Spirito delle Salesiane di Don Bosco di cui il mio assistito è promissario acquirente e delegato e ad altre due famiglie ma non alla famiglia dei sigg. Giordani proprietari del Ristorante Le Fornacelle", spiega l'avvocato Vannucci.
L'avvocato poi dichiara che le affermazioni che “la strada è vicinale ad uso pubblico” sono errate e del tutto sfornite di riscontro probatorio, la famiglia Giordani gode solo di una servitù attiva di passo anche carraio ma solo fino al ristorante in virtù di convenzione stipulata nell’anno 1986 e detta servitù è stata garantita e rispettata dai lavori che sono stati svolti nella giornata del 6.10 ultimo scorso e di cui ai Vs. articoli, sulla strada ubicata sul terreno di proprietà dell’Istituto, più a valle rispetto all’ingresso della proprietà Giordani (come da foto che allego) il tratto di strada oggetto di intervento è abusivo in quanto costruito senza alcun titolo autorizzativo e in quanto ubicato entro le pertinenze idrauliche del fosso demaniale delle Fornacelle e come tale viziato da illegittimità assoluta ed inderogabile (per citare il PNAT): è legittimo interesse del mio assistito acquistare senza abusi".
"Il mio assistito ha negli anni ottenuto tutti i permessi per la messa in sicurezza del fosso demaniale (messa in sicurezza richiesta dal PNAT ed il cui progetto è stato approvato dal Genio Civile) - prosegue l'avvocato Vannucci- i cui lavori durano da gennaio scorso, ostacolati con ogni mezzo (fisico, meccanico e giuridico) dai sigg. Giordani i quali hanno anche cercato di ottenere un provvedimento di sospensione dei lavori da parte del Tribunale di Livorno, il quale invece ha respinto la loro domanda condannandoli al pagamento delle spese legali (che non hanno pagato)".
"La vostra affermazione “scempio perpetrato sulla spiaggia” è dunque del tutto irrispettosa di un progetto approvato dal Genio Civile sorprende poi che laddove parlate di “scempio” non vediate come tale le automobili sulla spiaggia, - prosegue l'avvocato Vannucci - gli ombrelloni del ristorante tenuti in piedi da ruote di automobili riempite di cemento, le barche utilizzate come indicazione segnaletica di parcheggio, i gabinetti abusivamente costruiti a ridosso della spiaggia etc. etc., le auto non sono autorizzate ad accedere alla spiaggia sia dal Codice della Navigazione sia ai sensi del R.U. Comune di Rio (art. 40), sia ai sensi del Regolamento di Gestione del Demanio Marittimo (art. 26) e su tale punto la Capitaneria di Porto è stata chiarissima nella Conferenza dei Servizi del 12 settembre ultimo scorso".
Riguardo alla “viabilità interrotta” – prosegue l'avvocato Vannucci - chiaramente veicolare posto che quella pedonale mai è stata messa in discussione ed è sempre stata ed è garantita come si vede dalla foto allegata – appare decisamente incurante della normativa in materia. Quanto invece alla fruizione di un bene pubblico (la spiaggia e non la strada), la stessa mai è stata messa in discussione: la spiaggia è certamente un bene pubblico e come tale va tutelato, ma senza macchine ed altri abusi".
"I lavori di sbancamento della strada effettuati nella serata di domenica 6 ottobre sono stati autorizzati sia dal Parco sia dal Genio Civile; - aggiunge l'avvocato Vannucci - è stata inviata una SCIA la domenica stessa ed il Comune di Rio, ritenendo che i lavori avrebbero dovuto essere svolti dopo la protocollazione della SCIA, ha sospeso i soli lavori oggetto della SCIA (e dunque lo sbancamento della strada, peraltro già concluso): l’eccezione del Comune pare meramente procedurale ma saranno le competenti sedi a decidere, nessuno è rimasto isolato nemmeno in occasione dei lavori di domenica, men che meno i genitori del sig. Giordani [...]"
"Il palo della luce non è stato interessato dai lavori, - dichiara l'avvocato Vannucci -come è evidente dal momento che le conseguenze sarebbero state drammatiche; il palo del telefono che si asserisce danneggiato non è stato riparato in quanto i sigg. Giordani nella giornata di ieri si sono rifiutati di far eseguire l’intervento".
L'avvocato Vannucci infine sottolinea che "i fossi devono sfociare nella spiaggia e nel mare per evitare situazioni di inondazioni pericolose (tutti ricordiamo l’esplosione del Bisagno tombato), che la maggior parte delle spiagge elbane è attraversata da fossi demaniali senza che nessuno urli alla “spaccatura” (Riale, Barbarossa, Marina di Campo, Procchio etc), che il mare non entra nel fosso ma è l’acqua del fosso che sfocia in mare ed infine che l’immobile dei Giordani, come dagli stessi ripetutamente dichiarato è in autosicurezza in quanto ubicato ad un’altezza di +4+7 mt rispetto al fosso e che i lavori di messa in sicurezza del fosso non possono che aumentare la sicurezza anche del fabbricato Giordani (come peraltro perfettamente spiegato nel decreto del Tribunale di Livorno)".
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