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Cronaca martedì 08 ottobre 2024 ore 16:30

Fornacelle, parte della strada distrutta

In seguito ad alcuni lavori privati la strada di accesso alla spiaggia è stata in gran parte distrutta. Una casa e una attività isolate



RIO — Nel tardo pomeriggio del 6 Ottobre, in seguito ad alcuni lavori da parte di privati, è stata smantellata ampia parte del tratto finale della strada vicinale ad uso pubblico che conduce alla spiaggia delle Fornacelle dalla strada provinciale fra Rio Marina e Cavo.

In prossimità della spiaggia oltre ad esserci un'attività c'è anche un'abitazione e la situazione della strada rende praticamente quasi impossibile raggiungere la zona con un mezzo anche per eventuali interventi di soccorso.

Per quanto riguarda i lavori in corso, da una ordinanza della responsabile Area 5 del Comune di Rio del 27 Settembre 2024 risulta che sia stata data autorizzazione  per la “Realizzazione di opera di difesa idraulica in sponda sinistra del Fosso delle Fornacelle in località Fornacelle nel Comune di Rio (LI)”.

L'autorizzazione riguarda l'interdizione di parte di area demaniale durante i lavori e nel documento del Comune di Rio si legge che viene ordinato a chi ha fatto richiesta per i lavori "di provvedere a porre adeguata segnaletica informativa (con congrui e tempestivi preavvisi) dello svolgimento dei lavori e della relativa occupazione delimitando debitamente le aree occupate; di lasciare libera una fascia larga almeno 5,00 metri dalla linea di riva; di non interferire con l’accessibilità dell’arenile; di provvedere alla rimozione delle attrezzature da cantiere e alla pulizia delle aree al termine della presente ordinanza. Il deflusso delle acque del fosso delle Fornacelle dovrà essere sempre garantito durate tutta l’esecuzione dei lavori".

Ora la domanda è: per mettere in sicurezza una parte di fosso era necessario demolire una parte di strada e spaccare in due una spiaggia? Tra l'altro ora il fosso scorre vicino ad un immobile non interessato dai lavori e col maltempo il mare entra dentro.

Sono stati tranciati anche dei tubi privati e i pali di luce e telefono ora sono in condizioni di stabilità precaria. 

Ormai da mesi sono in corso lavori da parte di privati che addirittura hanno fatto installare dei pali con cartelli di proprietà privata all'ingresso della strada (vedi articolo correlato sotto).

Chi è stato danneggiato da questo ultimo atto si è ovviamente rivolto alle forze dell'ordine ma sui social è grande l'indignazione per un modo di fare che sembra mirato a rendere la spiaggia inaccessibile, almeno tramite mezzi, quando la stessa spiaggia ha sempre avuto la possibilità di parcheggio su una parte di costa sterrata.

E da due giorni anche sui social corre l'indignazione dei cittadini che chiedono conto di quello che viene definito "uno scempio" perché la spiaggia delle Fornacelle è stata sempre accessibile anche con i mezzi.

Anche il circolo Pd di Rio è intervenuto sulla vicenda. "Finora avevamo evitato d’entrare, e quindi interferire, nella vicenda della strada e del parcheggio delle Fornacelle di Rio, un argomento che doveva essere affrontato in modo sereno fra i contendenti, con l’apporto dei loro tecnici e con la mediazione del comune di Rio, da ieri sera, invece, questo non è più possibile. - scrive il Pd di Rio - Con mezzi meccanici la strada vicinale a uso pubblico, infatti, è stata manomessa tant’è che l’ambulanza del 118, intervenuta per soccorrere una signora di ottant’anni, non ha potuto raggiungere l’abitazione della medesima".

"Riteniamo, quindi, che l’amministrazione comunale di Rio debba intervenire risolutamente affinché, quanto prima, chi ha provocato il danno intervenga per ristabilire la viabilità quo ante e mettere in sicurezza lo stabile del ristorante Fornacelle, intervenire per risistemare il manto viario di una strada vicinale a uso pubblico da cinquant’anni e più anni. Da parte nostra interverremo verso gli organi preposti e per quanto di nostra competenza affinché i cittadini possano accede liberamente, comodamente e in sicurezza alla spiaggia, al parcheggio, alle loro abitazioni e all’attività commerciale delle Fornacelle", conclude il Circolo Pd di Rio.


Legambiente Arcipelago Toscano, intervenuta più volte sulla questione delle Fornacelle, ha invece dichiarato: "La vicenda della strada di accesso alle Fornacelle, finita in una diatriba tra privati perché l’amministrazione pubblica non ha voluto e saputo intervenire, dimostra quanto siano ormai diventate urgenti le risposte da dare – è mai date - alle denunce e ai dossier di Legambiente Arcipelago Toscano sulla chiusura e privatizzazione degli accessi alla costa che nel Comune di Rio hanno alcuni degli esempi più eclatanti come Capodarco e il Direttore. - scrive Legambiente -.Il precipitare della intricata e pluridecennale vicenda delle Fornacelle è il frutto avvelenato di un abusivismo edilizio storico, della stratificazione dei condoni, di una politica scellerata del “non vedere” che ancora non molla la presa sulle spiagge e coste elbane".

"Una situazione che conferma anche l’urgenza di un intervento della amministrazioni pubbliche che rimetta ordine nel caos della costa riese, partendo da due pilastri imprescindibili: garantire l’accesso alle spiagge e riportare l’utilizzo della costa, delle spiagge e degli accessi a una moderna visione di tutela e valorizzazione di un bene pubblico attraverso una gestione sostenibile e partecipata. Legambiente Arcipelago Toscano torna a chiedere che si faccia il punto urgentemente con iniziative comuni – pubbliche e conferenza dei servizi tra gli enti e i privati coinvolti – su una situazione che va dipanata partendo dagli errori del passato, mettendo insieme torti e ragioni, uscendone con una gestione oculata e sostenibile di una risorsa pubblica che sta diventando sempre più importante per l’economia riese. L’amministrazione comunale deve intervenire subito per mettere fine con autorevolezza e decisione a uno scontro tra privati e definire quale sia l’interesse pubblico e le modalità di utilizzo di un bene comune. Ogni Ente interessato deve assumersi le sue responsabilità in questa ottica, mentre l’impressione è che finora si sia proceduto per “competenze”, per compartimenti stagni – e i discutibili lavori di “messa in sicurezza” ne sono un esempio - senza una reale visione di insieme che metta al centro la tutela della natura e del paesaggio e il ripristino ecologico e paesaggistico/culturale di un territorio costiero fin troppo sfruttato e massacrato. Lo torniamo a ripetere: dagli errori del passato bisogna uscirne guardando avanti, mettendo a un tavolo progettuale e programmatico Comune, Parco Nazionale, Parco Minerario, Demanio, privati, operatori turistici, associazioni, Capitaneria di Porto, forze politiche, per fare il punto sulla caotica situazione attuale e mettere ordine al disordine, con carte e impegni precedenti alla mano, piani urbanistici comunali e nuovo Piano del Parco, vicende amministrative e giudiziarie.
Solo mettendo al centro l’interesse pubblico e la gestione ambientalmente sostenibile di beni pubblici, si potrà costruire un futuro diverso per la costa riese e cavese, che garantisca i diritti e i doveri di fruitori, cittadini, proprietari, operatori turistici ed Enti gestori del territorio", ha concluso Legambiente.


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