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Attualità martedì 08 febbraio 2022 ore 17:50

Peste suina, Atc sostiene il sindaco Zini

Dopo le critiche dell'associazione Libera Caccia interviene l'Atc per sottolineare che l'ordinanza del sindaco è nell'interesse del territorio



PORTOFERRAIO — "La scrivente ATC 10, letta l'ordinanza sindacale del Comune di Portoferraio inibitoria delle gare cinofile sul proprio territorio a causa della pandemia Psa ( peste suina africana) che sta investendo alcune regioni del nord (Piemonte e Liguria) e la lettera a firma dell'associazione venatoria Libera Caccia, precisa quanto segue: Il provvedimento del sindaco di Portoferraio è sicuramente improntato alla prudenza alla luce delle linee guida, in tema di prevenzione della diffusione del virus, pubblicate sia dal Ministero della Salute, da ISPRA e dagli Istituti Zooprofilattici delle varie ASL e non certamente teso a “punire” questa o quella associazione venatoria/cinofila vietando le rispettive attività agonistiche". 

L'Atc 10 Arcipelago Toscano interviene a sostegno del sindaco di Portoferraio, che ha emesso un'ordinanza precauzionale per evitare la diffusione della peste suina africana, e che è stato attaccato dall'associazione Libera Caccia (leggi qui l'articolo).

"Definire demagogico il provvedimento sindacale non appare appropriato. - prosegue l'Atc -  La caratteristica insulare del territorio che è ad esclusiva vocazione turistica, sulla quale è basata l'intera economia locale, consiglia di evitare problematiche accessorie, oltre a quella già tristemente nota del Covid 19. Il sindaco così facendo sta cercando di mettere al riparo il territorio da potenziali e pericolose esposizioni al virus PSA ed evitare così forzose chiusure, tra le altre, in caso di presenza del virus sul territorio Elbano, di ogni forma di esercizio venatorio che potrebbe durare anche anni. Ha, in sostanza, tutelato indirettamente tutto il settore venatorio che, anche alla luce della attuale problematica “ungulati”, in caso di chiusura della caccia, non potrebbe essere più efficientemente arginata. Questo è un provvedimento, quindi, fatto anche nello stesso interesse di tutti i cacciatori, cinofili e non anche se a prima vista può apparire contrario agli interessi coltivati dal passionista cinofilo/cacciatore". 

"Come Ente preposto alla gestione faunistico-venatoria Elbana prendiamo atto del malcontento che può essersi creato tra le associazioni cinofile, - sottolinea l'Atc - ma qui siamo di fronte ad una tutela di un interesse superiore generalizzato in campo venatorio e non solo. E' ben noto che la fonte di veicolo del contagio può essere anche il cane da seguita su cinghiale e stante il fatto che a certi tipi di competizioni possono partecipare anche cani con relativi conduttori provenienti dalle zone già colpite dalla pandemia o già semplici frequentatori delle medesime, non c'è garanzia che non “approdi” all'Elba un cane partecipante alla gara cinofila su cinghiale il quale, del tutto inconsapevolmente da parte del suo proprietario/conduttore, sia un cane che è stato a contatto con il virus e pertanto potenziale veicolo di trasmissione della malattia. Anche se la Regione Toscana ad oggi, fatta eccezione per alcune province confinanti con la Liguria non ha preso provvedimenti restrittivi in materia, spesso detti provvedimenti possono essere tardivi, in considerazione della singolarità del caso come quello di un contagio provocato da un cane da seguita su cinghiale che può avere avuto contatto (in occasione di esercizio venatorio o altro) con un capo di cinghiale infetto. In sostanza, per i motivi di cui sopra, secondo la scrivente ATC, non ci si può trincerare dietro frasi del tipo “ma la Regione non ha disposto alcun divieto”, perché può accadere, come spesso è accaduto, che ”si è chiusa la stalla quando i buoi sono scappati”. E' anche ben nota la circostanza che la presenza del virus sul soggetto od oggetto infetto può perdurare anche diversi mesi e stante la circostanza che il periodo venatorio al cinghiale è terminato da poco, il buon senso suggerisce di evitare pericoli di sorta".

L'Atc Arcipelago Toscano "invita pertanto ad evitare di polemizzare in un periodo delicato come questo, fiduciosi che verranno tempi migliori per gare e quant'altro gravita intorno al mondo venatorio. L'Elba è anche dei cacciatori tutti, che amano il territorio e lo rispettano, rispetto che si esercita usando regole anche non scritte, come quelle del buon senso".


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