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martedì 19 marzo 2024

MUSICA E DINTORNI — il Blog di Fausto Pirìto

Fausto Pirìto

FAUSTO PIRITO - Sulle strade del Pop (e non solo) con l'ex caporedattore di Tutto Musica & Spettacolo, già direttore artistico del contest Rock Targato Italia e garante del Festival della contaminazione BresciaMusicArt, ideatore e curatore del Tributo ad Augusto Daolio e del contest Soms Experience, autore dei libri “In viaggio con I Nomadi” e “Vasco in concerto”

​Saturnino,il più grande bassista dopo il Big Bang

di Fausto Pirìto - lunedì 16 marzo 2015 ore 06:30

È in circolazione dal 12 marzo “Testa di Basso - Le meravigliose avventure di Saturnino Celani” (Salani Editore), scritto dal bassista di Jovanotti in collaborazione con il giornalista Massimo Poggini. Questo libro, che esce dopo vent'anni esatti dalla pubblicazione del primo album solista dell'artista ascolano, intitolato proprio “Testa di basso”, è in pratica l'autobiografia atipica di uno dei personaggi più versatili della scena pop-rock italiana.

Oltre al “dietro le quinte” dello spettacolo (come si legge nella presentazione dell'opera), Saturnino racconta le sue incursioni nel mondo della moda, del cinema, dell’arte e dello sport. Protagonisti sono i tanti personaggi che il ‘sensational bassist’ ha incontrato nel corso della sua carriera: Sting, Lou Reed, Franco Battiato, Luciano Pavarotti, Pino Daniele, Valentino Rossi, Ligabue, Eros Ramazzotti, Gabriele Muccino, Renzo Rosso, Davide Oldani, Claudio Cecchetto. Scoperte, rivelazioni, aneddoti sorprendenti e impensabili per chi lo showbiz lo ha visto solo e sempre da fuori. Anche perché, chi lo conosce sa che Saturnino è “uno straordinario raccontatore di storie, un tornado di battute, un organizzatore di scherzi, un postatore folle, esuberante, ironico, alla mano, un tipo che non risparmia di spargere allegria intorno a sé”. Insomma, leggendo questo libro farete un emozionante viaggio al centro della musica. E non solo...

Saturnino, da sempre, divide con Lorenzo Cherubini il successo sui palchi di tutto il mondo, ma anche la vita “on the road”. E con Saturnino e Lorenzo anche io, in questi ultimi 20 anni, ho avuto la fortuna di fare esperienze bellissime e indimenticabili. Una fra tutte, quella nel Chiapas, in Messico, che ci portò nellaSelva Lacondona insieme con I Nomadi per un viaggio di solidarietà con le popolazioni indigene legate, all'epoca, alla “rivoluzione col passamontagna” delsubcomandante Marcos. Era il 1997...

Quella nostra spedizione in Chiapas si rivelò altamente drammatica e ci mise tutti di fronte a problemi forse troppo grandi per noi. Non fu facile tornare alla vita di tutti i giorni e ancora oggi non dimentico gli occhi dei bambini de La Realidad (che forse sono morti per malnutrizione o altre malattie terribili). La Realidad è il villaggio che faceva da base agli zapatisti. Lo avevamo raggiunto a mezzanotte, sotto una pioggia incessante, a bordo di tre jeep, dopo esserci inoltrati per quasi dieci ore in un budello umido e buio fatto solo di vegetazione fitta fitta. Ai lati della strada, invisibili, c’erano strapiombi che al ritorno, di giorno, ci fecero paura solo al pensiero di dove potevamo finire se il nostro autista, Juan, non fosse stato esperto del tragitto, che per fortuna conosceva come le sue tasche. Prima di raggiungere la base zapatista completamente avvolta nelle tenebre, ci assalì la rabbia. Una rabbia, amplificata dalla stanchezza feroce, che non si scioglieva neanche con i tentativi di scherzo messi in atto da Saturnino e Lorenzo ai danni di Mario Losio, Roberto Arcadu e Sergio Papalettera, cioè gli amici della SoleLuna che che viaggiavano con noi sulla prima jeep apripista. Stavamo avvicinandoci alla postazione militare messicana, che controllava a distanza di cinque chilometri tutti i movimenti di chi entrava o usciva dal villaggio zapatista. Improvvisamente, ecco che ci appare in tutta la sua assurdità un grande, enorme ospedale, una specie di “astronave” illuminata all’inverosimile. Una “cattedrale nel deserto”, un luogo di cura inaccessibile e inutile, costruito solo per propaganda, vuoto sia di persone che di attrezzature mediche, buono solo per le sterilizzazioni e gli aborti forzati delle donne indios, come ci disse, Juan, la nostra guida. E fu proprio Juan a farci capire la situazione citando una frase del subcomandante Marcos: «A questo punto, meglio morire di una pallottola che non di dissenteria o sotto i ferri dei nostri aguzzini».

Qualche giorno dopo (ai primi di dicembre di quell'anno) Saturno e Lorenzo, insieme con I Nomadi, parteciparono a un fantastico concerto che si tenne alloZòcalo di Mexico City davanti a più di duecentomila persone. Fu una giornata indimenticabile e ancora oggi il ricordo di quel viaggio mi lega a loro in un'amicizia straordinaria.

Tornando all'attualità, vi auguro buona lettura con “Testa di Basso - Le meravigliose avventure di Saturnino Celani”. E, come sempre, buona musica a tutti!

Fausto Pirìto

153 battute - Saturnino - Testa di Basso
Mo Better Blues - Saturnino

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