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Attualità mercoledì 09 giugno 2021 ore 09:57

"Una sanità che viaggia a velocità variabile"

ospedale
Ospedale di Portoferraio

Il Comitato Elba Salute fa il punto sulla situazione: "ecco cosa funziona". Criticità per la camera iperbarica e per alcune visite specialistiche



PORTOFERRAIO — "La sanità territoriale, anche se ha ancora alcune cose da risolvere come lo spostamento del Consultorio, sta viaggiando come un treno ad alta velocità con le vaccinazioni sia in sede, sia nei distretti sanitari dell'Isola. Di questo passo presto potremo dire al mondo che l'Elba è "Covid free".

Si apre così un lungo intervento a firma di Francesco Semeraro del Comitato Elba Salute che fa il punto sulle attuali criticità ma anche sull'efficienza attuale dei servizi sanitari dell'isola.

"Chi viaggia a velocità sostenuta - prosegue Semerario -è anche la medicina d'emergenza-urgenza che si avvale di un alto numero di volontari qualificati e di ambulanze tipo "Bravo" e Medicalizzate; di un attrezzatissimo Pronto Soccorso e di una Unità Operativa di Medicina Interna dell'ospedale che insieme e per il lavoro che svolgono sono da considerarsi il "Cuore pulsante della nostra Sanità".

Qui di seguito l'analisi dal punto di vista di Elba Salute degli attuali servizi:

"Pronto Soccorso.

Ogni giorno decine di persone varcano la soglia del Pronto Soccorso (P.S.) del nostro ospedale per essere curati. Il dolore toracico e quello addominale sono le cause più frequenti per cui le persone si recano al P.S. Spesso si tratta di sintomi, altre volte di segnali reali di patologie più gravi. Poi c'è la traumatologia incidentale con la patologia ortopedica. Molto frequente anche l'insufficienza respiratoria e l'aritmia cardiaca. Dopo gli accertamenti da protocolli con esami diagnostici e analisi di laboratorio i medici di servizio, se lo ritengono necessario, richiedono la consulenza di uno specialista oppure trasferiscono il paziente all'Unità Operativa di Medicina Interna dell'ospedale. Sono frequenti accessi non urgenti al P.S. che dovrebbero essere gestiti in maniera maggiormente appropriata presso altre strutture territoriali. Se ne parla da anni di accessi impropri.

Unità Operativa di Medicina Interna

L’Unità operativa medicina interna di Portoferraio (l'unica Unità Operativa Complessa rimasta al nostro ospedale quindi con il Primario Dott. Cecchetti) si prende cura di pazienti che generalmente arrivano dal pronto soccorso affetti da patologie sistemiche e da patologie d’organo e di pazienti con segni e sintomi che necessitano di inquadramento diagnostico. Per farlo l'Unità Operativa si avvale oltre ad un'area di medicina di Bassa intensità, di un'area di Alta intensità che accoglie pazienti acuti instabili che necessitano di monitoraggio continuo dei parametri vitali, e un'area di Media intensità che accoglie pazienti acuti con parametri vitali stabili, pazienti in corso di definizione diagnostica e pazienti stabilizzati in attesa di dimissione o con necessità di completare un percorso educazionale o di recupero delle condizioni cliniche. Le attività cliniche vengono erogate oltre che nell’ambito della degenza anche in quello ambulatoriale; l’unità operativa offre ambulatori dedicati di tipo internistico, endocrinologico, pneumologico, reumatologico, Doppler, diabetologo, cardiovascolare con riferimento in particolare alla cura dell’ipertensione arteriosa.

Servizi ospedalieri che "Segnano il Passo"

Servizi o specialistiche non meno importanti per la salute , la prevenzione e la cura delle persone stranamente sembrano segnare il passo o sono quasi dimenticati dall'Azienda Sanitaria alla quale più volte ci siamo rivolti per avere spiegazioni in merito senza ottenere risposte.

E' il caso della chirurgia che pur attrezzata e con personale qualificato molte volte non possono intervenire anche per semplici operazioni per la mancanza della rianimazione intraospedaliera che il nostro ospedale in parte dispone visto che a noi Elbani non è concesso una Terapia Intensiva.

E' il caso dell'"Ospedale di Comunità" smobilitato per far posto alla "Bolla Covid" e che ancora oggi è costretto ad assistere i suoi pazienti in due stanzette del reparto di chirurgia dove non è stato possibile inserire i due letti hospice. Ma il paradosso è che la "Bolla Covid" è stata smantellata lasciando libero il reparto ma nessuno decreta il ritorno dell'utilissimo "Ospedale di Comunità" nella sua sede naturale.

E' il caso della "Camera Iperbarica" costata uno "stonfo" per essere autonomi anche nelle terapie per patologie croniche e altro (OTI) ma per una non chiara giustificazione quel macchinario stellare opera solo in urgenza.

E' il caso della Task Force multidisciplinare di medici in fase di composizione per i casi "Long Covid" cioè il monitoraggio e la presa in carico clinicamente delle persone che hanno contratto il Covid 19 in modo serio. Ancora oggi non abbiamo informazioni di inizio operatività.

Ambulatori: le prenotazioni sono un ricordo.

Così come il servizio ambulatoriale per l'ematologo, l'oculista, il pneumologo, il cardiologo e altre specialistiche importantissime ma non prenotabili per agende di prenotazioni chiuse. Se ne hai bisogno puoi optare per la libera professione in ospedale (intramoenia) o rivolgerti alle strutture private. In ambo i casi in pochi giorni sarai visitato. Se non hai possibilità economica non ti curi e ti tieni il male. Da questo nascono gli accessi impropri al pronto soccorso".


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