Cronaca giovedì 08 settembre 2016 ore 09:34
La Soprintendenza boccia i parcheggi costieri

Per la Soprintendenza il Comune avrebbe adottato un "Iter autorizzativo decisamente anomalo" per i parcheggi a servizio delle spiagge
PORTOFERRAIO — "Iter autorizzativo decisamente anomalo". E' con questa definizione che la Soprintendenza si esprime sul parcheggio costiero dell'Acquaviva affidato dal Comune alla società Futura Sas, la stessa che gestisce il parcheggio a pagamento di Capo Bianco.
Il pesante giudizio, e il conseguente invito all'amministrazione comunale di relazionare con urgenza in merito, è contenuto nella lettera pervenuta al Comune, al Segretariato Regionale MiBact della Toscana, alla Regione Toscana, al Corpo forestale dello Stato, alla Procura della Repubblica di Livorno e per conoscenza a Legambiente Arcipelago Toscano, lo scorso 10 agosto.
Il caso sollevato da Legambiente e da alcuni privati, del quale si è interessato in fase preliminare il TAR della Toscana (respingendo la richiesta di sospensiva) e che quest’estate ha visto la protesta di numerosi cittadini e l'intervento dell'ex sindaco Roberto Peria. Secondo la Soprintendenza: "Considerato che l’area è interessata da vincolo paesaggistico - si legge nella missiva - l’iter autorizzativo appare decisamente anomalo rispetto al contenuto dell’art. 146 del citato Codice e prefigura un ruolo assolutamente passivo dell’organo ministeriale nella gestione del paesaggio".
"Numerose foto evidenziano il taglio di alberature di consistente sezione, successivamente accatastate, e recenti modificazioni della morfologia del terreno con segni evidenti di livellamento".
Operazioni che il Comune aveva avallato e sulle quali la Soprintendenza solleva parecchi dubbi chiedendo chiarimenti urgenti alla giunta Ferrari e contemporaneamente richiama le altre amministrazioni comunali a un più ligio rispetto "delle disposizioni del Codice del Paesaggio, ai fini dello snellimento delle procedure di valutazione degli interventi sul paesaggio, nell’ottica di uno spirito di collaborazione teso a un generalizzato incremento della qualità complessiva dei progetti presentati".
Legambiente commenta così il documento: "Quello ed altri parcheggi costieri hanno determinato il caos lungo la strada Portoferraio – Enfola, dato che si sono trasformati in attrattori di traffico e non in smaltitori come presumeva l’amministrazione comunale, nonostante ogni esperienza precedente dimostrasse il contrario".
"Nonostante questa pesante censura, nei giorni a nelle settimane successive all’invio della nota non sono mancate le dichiarazioni di qualche amministratore portoferraiese che diceva che era tutto a posto, pur lamentandosi dei troppi vincoli paesaggistici e urbanistici".
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