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Cronaca lunedì 30 novembre 2015 ore 14:37

Dopo quattro mesi è stato sepolto Vincenzo Marino

Con il funerale di questa mattina si è conclusa la triste storia di Vincenzo Marino, abbandonato in vita e dimenticato anche da morto per mesi



PORTOFERRAIO — Erano una ventina le persone che hanno portato l'ultimo saluto a Vincenzo Marino, molte meno di quante si attendevano, molte più di quelle che il 5 agosto scorso si sono accorte delle sua morte. Portoferraio risponde così alla triste storia di quell'87enne trovato in casa quattro giorni dopo il decesso e il cui cadavere è stato rinvenuto nel suo alloggio all'Albereto solo grazie all'intuito e alla perseveranza di don Gianni Mariani, lo stesso che oggi ne ha celebrato il funerale.

Si conclude così la sua storia ormai nota: il cadavere che ha atteso mesi nella cella frigorifera dell'obitorio ospedaliero che amministrazione e familiari giungessero a un accordo per le spese del funerale, il passo avanti di Simone Meloni, governatore della Misericordia che ha messo a disposizione il loculo al cimitero e della ditta Posini che ha pagato il funerale.

Si conclude in tono minore dopo la grande solidarietà virtuale seguita al lancio della notizia dai colleghi di Elbareport e poi ripresa da tutti i media elbani e toscani e forse non poteva essere altrimenti. Perchè questa resta una storia di miseria: materiale nel caso di Marino che usufruiva spesso della mensa della Caritas, e morale di molti dei personaggi coinvolti. Una storia che ha messo in luce il buono e il brutto dell'isola e della sua gente e che trova espiazione nelle parole di Don Mariani durante la breve e sentita omelia: "Tutti commettiamo dei peccati e anche Vincenzo me ne ha confessati molti ma non possiamo nascondere la nostra responsabilità perchè la misericordia di Dio è grande quanto quella che mostriamo l'uno con l'altro".

"I peccati in terra devono essere perdonati - ha proseguito dal pulpito - perchè tutti meritiamo la possibilità di essere giudicati da Nostro Signore e sarà lui a giudicare davvero, sia il comportamento di chi va che quello di chi resta. Noi possiamo solo dire che la sua morte non è stata dimenticata, che molto abbiamo tentato di fare per dargli una degna sepoltura, come non dimentichiamo chi ha fatto in modo che questo finalmente accadesse".

Luca Lunedì
© Riproduzione riservata


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