Attualità venerdì 23 maggio 2025 ore 11:00
Spiagge e fossi, balneari preoccupati

I balneari associati ad Assocom Elba lamentano interventi frammentari e problemi per la fruibilità di alcune spiagge
ISOLA D'ELBA — "A seguito dell'evento alluvionale eccezionale verificatosi il 13 aprile scorso, numerosi litorali dell'Isola d'Elba hanno subito danni significativi. Tuttavia, la fase emergenziale non si è ancora conclusa: fossi di vario tipo - censiti, non censiti, storici e nuovi - hanno inciso profondamente i profili delle spiagge, generando solchi, sbocchi improvvisati e ristagni d'acqua con implicazioni sanitarie e ambientali preoccupanti".
I balneari di Assocom Elba, attraverso una nota, esprimono preoccupazione per la stagione turistica imminente e per il futuro delle coste dell'isola.
"Con l'avvicinarsi della stagione turistica, - prosegue la nota - gli operatori balneari elbani si trovano a dover affrontare condizioni anomale che minano la fruibilità delle spiagge, la sicurezza degli utenti e l'igiene pubblica. In molti tratti del litorale, a causa di una mancanza di regimazione sistematica di tutti i fossi e non solo di una parte, sono comparse piccole lagune stagnanti, habitat ideale per insetti infestanti, con conseguenti disagi anche sul piano dell'immagine turistica dell'isola".
Secondo i balneari di Assocom Elba "È importante sottolineare inoltre che gli interventi di ripristino sono stati pochi, frammentari, e in molti casi completamente assenti, in attesa di disposizioni regionali o del riconoscimento formale dello stato di calamità. Ciò che desta preoccupazione è il crescente orientamento a considerare i fossi "naturali" così come si sono ridefiniti dopo l'alluvione, senza alcuna valutazione sull'impatto che questi mutamenti comportano per il futuro ambientale ed economico dell'isola".
"Il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA) - documento tecnico e programmatico - stabilisce che ogni azione sul territorio debba tenere prioritariamente conto della tutela della salute pubblica, della sicurezza delle infrastrutture e del rapporto costi-benefici. - aggiungono i balneari - Purtroppo, tali principi sembrano oggi sacrificati in nome di un tecnicismo esasperato, che rallenta le risposte operative e paralizza la capacità decisionale".
"Ci chiediamo: è concepibile arrivare a giugno senza una linea di intervento condivisa, e magari dover ricorrere a lavori d'urgenza in piena stagione turistica? Il rischio è di compromettere l'equilibrio naturale e l'attrattiva dei nostri litorali. I fossi trascurati costituiscono, oltre a un problema estetico e igienico, un corridoio preferenziale per le mareggiate, che penetrano nell'entroterra e accelerano l'erosione delle spiagge. - aggiungono i balneari - È fondamentale un cambio di passo. Gli interventi straordinari vanno affiancati da una pianificazione stabile e lungimirante. Non possiamo più fare affidamento su ripascimenti tardivi, spesso costosi e di efficacia limitata, né attendere ulteriori relazioni tecniche a stagione avviata.
Le nostre richieste si basano su fonti autorevoli e dati consolidati:
1. Le Linee Guida Nazionali per la Difesa della Costa (ISPRA, 2018);
2. Il Rapporto Spiagge 2023 di Legambiente, che evidenzia il ruolo negativo della cattiva gestione dei corsi d'acqua sull'erosione;
3. Il Piano di Difesa della Costa della Regione Abruzzo, che riconosce la necessità di interventi tempestivi sulle foci minori;
4. Il Progetto Resilienza Costa Toscana, che denuncia il rischio ambientale ed economico derivante dalla mancata manutenzione dei fossi secondari".
"I Balneari elbani soci di AssoComElba chiedono quindi un intervento urgente, coordinato e trasparente da parte degli enti preposti, affinché i litorali dell'Isola d'Elba possano essere messi in sicurezza nel rispetto dell'ambiente e del tessuto economico locale", si conclude la nota.
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