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LEGGERE — il Blog di Roberto Cerri

Roberto Cerri

ROBERTO CERRI - Spunti ed opinioni del Direttore della Biblioteca Gronchi di Pontedera su libri, lettura, biblioteche, educazione permanente e su come tutte queste cose costituiscano una faccia importante dello sviluppo delle comunità.

​Cosa vale la pena di leggere?

di Roberto Cerri - domenica 07 settembre 2014 ore 20:01

Nell'era di internet è sempre più difficile sapere cosa vale la pena di leggere. Sia nel contesto dell'intrattenimento che in quello scientifico e formativo. Ancora più difficile sapere su quali libri “meditare”. 

L'ha scritto con chiarezza anche il Cardinal Gianfranco Ravasi in un intervento sul “Domenicale” del sole 24 di qualche tempo fa. Per la generazione che è cresciuta e si è formata prima dell'avvento di internet era tutto più semplice. I libri si leggevano se si avevano in casa, se in città c'era qualche buona libreria, se a portata di mano c'era una biblioteca decente, con bibliotecari che non fossero magazzinieri svogliati, se si incontrava un insegnante che ti faceva venire la voglia di leggere, se avevi un amico lettore. 

Il dramma dei bassi livelli di lettura in Italia, riassunti dal bel libro di Giovanni Solimine, Senza sapere. Il costo dell'ignoranza in Italia (Laterza, 2014, 12€) stava ed in parte sta ancora tutto qui. Spesso nelle case ci sono pochi libri (per lo più scolastici), le buone librerie scarseggiano, molte biblioteche pubbliche sono gestite da magazzinieri diversamente abili, gli insegnanti in grado di inoculare il virus della lettura nei loro allievi sono rari. 

E' un classico serpente che si morde la coda su cui però è piombata alla fine del millennio la tecnologia internet. 

Con quali effetti ? 

Intanto ha portato nelle case migliaia di libri scaricabili gratuitamente. Essenzialmente classici. 

Ma ormai chiunque abbia internet in casa (e si parla di circa il 50% delle famigli italiane) ha a disposizione una grande biblioteca gratuita, costituita da migliaia di volumi, da cui potrebbe pescare all'infinito, almeno per il settore narrativa. Inoltre sempre via internet il lettore italiano ha accesso ad una quantità di informazioni sui libri senza precedenti (segnalazioni, recensioni, blog, classifiche) ed è in grado di localizzare facilmente dove si trova il libro che gli interessa, scegliere tra comprarlo in libreria, prenderlo in prestito in biblioteca oppure ordinarlo su Amazon o presso altri rivenditori on line. 

Smartphone e tablet hanno poi moltiplicato queste potenzialità, offrendosi come dispositivi di lettura. In sostanza internet ci ha relagato la biblioteca di Babele in cui ciascuno di noi può “realmente” pescare un'infinità di testi e di informazioni. 

E allora perchè continuiamo a leggere così poco ? 

Perchè il 50% degli italiani non è diventato un lettore molto forte avendo a disposizione tutto questo ben di dio di libri e di informazioni sui libri  ?

Per il momento non risponderò alla domanda. 

Ma prometto che lo farò in uno dei prossimi testi.

Mi concentrerò invece su un paradosso altrettanto interessante: quello sottolineato anche dal Cardinal Ravasi. Il fatto che internet ci cucia addosso la libreria più grande del mondo ci disorienta e rende più difficile rispondere alla domanda: cosa leggere ? 

L'abbondanza di libri insomma ci fa perdere tempo e l'offerta eccessiva ci confonde. 

Perché servono tempo e abilità per capire cosa “vale la pena di leggere” e cosa invece è paccottiglia. Questo reintroduce l'esigenza di avere buoni mediatori (famiglia, librerie, bibliotecari, critici o, come penso accadrà, software più sofisticati degli attuali che agiscano come “mediatori efficaci”) che ci orientino. 

Per chi fosse interessato a riflettere su questo paradosso segnalo il libretto/intervista di Marino Sinibaldi, Un millimetro in là. Intervista sulla cultura (Laterza, 2014, 12€). Sinibaldi è l'uomo che ha inventato e dirige Fahrenheit, ovvero la trasmissione radiofonica di Radio3 dedicata ai libri più longeva e più seguita in Italia. 

La trasmissione è un ottimo esempio di mediazione culturale e lui è davvero in grado di suggerire a tutti cosa vale la pena di leggere. 

Ascoltarlo (e leggerlo) per credere.

Roberto Cerri

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