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Attualità mercoledì 29 maggio 2019 ore 15:30

Prateria di Posidonia, progetto pilota a Cavo

Il reimpianto della posidonia

Sono state reimpiantate 2500 talee di Posidonia grazie al progetto della Issd che sarà anche inserito da Arpat nei casi di studio della Regione



RIO — Il 30 Aprile scorso ha preso il via un progetto pilota della International School for Scientific Diving (www.issdonlus.it) per il ripristino di praterie di posidonia oceanica. L’area individuata per la sperimentazione si trova all’Isola d’Elba nei pressi dell’Isolotto dei Topi nel Comune di Rio (LI), frazione Cavo. 

Il progetto, ideato e coordinato dal dottor Stefano Acunto, direttore della ISSD, prevede di favorire il ripristino delle condizioni naturali in settori di prateria di Posidonia oceanica degradati. Per farlo sono state raccolte esclusivamente piante già eradicate dall’azione delle mareggiate che, una volta selezionate dai biologi Issd, sono state reimpiantate mediante l’uso di particolari biostuoie utilizzate per ancorare le piante sul fondo. 

Le biostuoie

Ciascuna stuoia è formata da una rete in fibra di cocco accoppiata ad una rete metallica che, una volta distesa in modo da aderire perfettamente al substrato, viene fissata al fondo mediante picchetti anch’essi metallici. Si tratta di stuoie normalmente utilizzate sulla terraferma per il consolidamento ed il rinverdimento dei pendii e che per la prima volta vengono testate per il rinverdimento di un fondo marino.

Il progetto presenta diverse caratteristiche innovative tra le quali, in particolare, l’utilizzo di materiali completamente biodegradabili e di piante già eradicate per cause naturali il cui prelievo non provoca alcun danno alla prateria donatrice. Tra il 30 Aprile ed il 5 Maggio 2019 è stato possibile ripristinare una superficie di circa 150 metri quadri di prateria di Posidonia mediante il reimpianto di circa 2.500 talee. 

Per il futuro sono previsti controlli periodici della sopravvivenza e crescita delle piante, ma i risultati definitivi della sperimentazione si avranno solo al termine di un periodo di monitoraggio della durata minima di cinque anni.

"Intanto - come spiega il direttore dell'Issd - un primo successo è stato già raggiunto, infatti, l’Arpat ha manifestato l'intenzione di inserire il progetto Issd tra i casi studio della Regione Toscana nell'ambito del progetto Life Seposso (Supporting Environmental governance for the POSidonia oceanica Sustainable transplanting Operations) di cui Arpat è partner e Ispra capofila. Al progetto, finanziato dal brand etico di cosmetici Lush Italia, hanno collaborato Valeria e Luigi Paoletti dello Sporting Club Cavo Diving e diversi Biologi subacquei, tutti volontari, associati della Issd. Preziosa la collaborazione degli Enti istituzionali coinvolti che hanno autorizzato, ciascuno per le proprie competenze, le attività: la Regione Toscana (Direzione difesa del suolo e Protezione civile – Genio Civile Valdarno Inferiore e Costa, Sede di Livorno), il Comune di Rio – Ufficio Demanio Marittimo, la Capitaneria di Porto di Portoferraio e l’Ufficio Locale Marittimo di Cavo".


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