Politica mercoledì 26 giugno 2019 ore 14:20
"Portoferraio sia dichiarato porto aperto"

L'Anpi Elba scrive al sindaco di Portoferraio per chiedergli di dichiarare 'porto aperto' il principale porto elbano in seguito alla vicenda Sea Watch
PORTOFERRAIO — L'Anpi - associazione nazionale partigiani d'Italia, isola d'Elba interviene e scrive al sindaco di Portoferraio in relazione alle vicende della nave Sea Watch 3, con 42 migranti a bordo, che, dopo aver vagato in mare nei giorni scorsi perché non autorizzata ad entrare in un porto italiano, oggi ha forzato il blocco entrando in acque italiane. Attualmente la nave è nel mare di Lampedusa.
Qui di seguito la lettera dell'Anpi Elba al sindaco di Portoferraio.
"Gentile Signor Sindaco Angelo Zini,
Le scriviamo, conoscendo la Sua sensibilità e la cultura politica dalla quale proviene, in merito alla vicenda che in queste ore riguarda la nave Sea Watch 3 'colpevole' di aver salvato 42 migranti, 42 persone, a poche miglia marine dalle acque territoriali italiane.
Anche se la Corte europea dei diritti dell’uomo ha ritenuto non essere in corso nessuna violazione sanzionabile, riteniamo che l’indifferenza delle autorità competenti getti un’onta sulle istituzioni dell’ordinamento repubblicano e sui valori alla base della nostra Costituzione la quale, Le ricordiamo, all’articolo 10, comma 3 recita 'Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge'.
Accogliere non è un’opzione politica, subordinata alla ricerca miope di consenso elettorale. Accogliere è un dovere costituzionale. Per questo motivo Le chiediamo di dichiarare Portoferraio, approdo principale dell’Isola d’Elba, come Porto Aperto.
E glielo chiediamo anche sulla base di una considerazione che riguarda la nostra storia recente, la storia di tutta l’Isola: la liberazione del nostro territorio dall’occupazione nazista (settembre 1943-giugno 1944) è stata possibile solo grazie al sacrificio di centinaia di tiralleurs senegalesi che diedero la vita sulla spiaggia minata de La Foce, a Marina di Campo. Aprire il porto principale dell’Isola all’accoglienza della Sea Watch 3 sarebbe anche un modo per restituire una parte del debito che, tutti noi elbani, abbiamo con quegli uomini ai quali venne imposto un sacrificio enorme per la nostra libertà. Con rispetto e stima, l’Anpi Isola d’Elba- 'Giordano Piacentini'".
La colpa: essere stati soccorsi da una ONG.
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) 26 giugno 2019
La punizione: friggere sul ponte di una nave per settimane.
Rifiutati e abbandonati dall'Europa.
Intanto sono più di 200 le persone sbarcate nei giorni scorsi a Lampedusa.
BASTA, siamo entrati.
Ora #FateliScendere.#SeaWatch3 pic.twitter.com/dvDfianUtu
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