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Attualità domenica 22 aprile 2018 ore 12:34

Piano sanitario, "ecco le risposte ai sindaci"

Il sindaco di Portoferraio Mario Ferrari

Un documento articolato di Mario Ferrari rivede punto per punto tutto quanto segnalato dai primi cittadini di Marciana, Capoliveri e Marciana Marina



PORTOFERRAIO — Pare destinata a discutersi sulla stampa, piuttosto che nella sede istituzionale della conferenza dei sindaci, la querelle sul piano sanitario elbano. Dopo quanto scritti dai sindaci Barbetti e Bulgaresi, e le successive precisazioni fatte in conferenza stampa, il sindaco di Portoferraio Mario Ferrari risponde punto per punto con un complesso documento alle osservazioni ricevute. Da notare che, visto il successivo comunicato della amministrazione comunale di Marciana Marina, che si allineava alle posizioni di Capoliveri e Marciana e a quelle dei comitati elbani, la risposta di Ferrari a Barbetti e Bulgaresi possa tranquillamente ritenersi valida anche per quello rappresentato dal sindaco di Marciana Marina Gabriella Allori. Riportiamo di seguito dunque per intero le precisazioni di Ferrari, che a questo punto precedono quello che secondo noi dovà essere un imprescindibile chiarimento definitivo sulla delicatissima questione della sanità elbana, da effettuarsi nella sede istituzionale della conferenza dei sindaci nella prima data utile disponibile.

In riferimento a quanto da voi segnalato nella Vostra del 19 aprile e titolata “Il piano sanitario deve essere rivisitato e completato” devo far presente che:

Punto 1): quello che concerne il primo punto, il fatto che la “Chirurgia debba essere un reparto ben funzionante con un Direttore e preparato” è concetto insito nella funzione, ma soprattutto nell’essenza dell’alto ruolo professionale in questione, e non può essere certo argomento di discussione di un piano sanitario. La garanzia di un Direttore “preparato” è data da rigorose regole concorsuali, normate a livello nazionale che hanno come obiettivo ultimo la selezione del miglior professionista in base ai titoli ed esami. Non c’è traccia alcuna nel piano sanitario in questione di declassamento dell’UOC di Chirurgia in UOS, né tantomeno la possibilità che l’ospedale possa rimanere sprovvisto di professionisti in grado di gestire le urgenze chirurgiche, sia risolutive che di stabilizzazione del paziente stesso. Quello che al contrario il programma prevede è un innalzamento del livello di complessità degli interventi programmati che attualmente vengono effettuati in continente. Questo si rende possibile attraverso sia l’utilizzo di risorse aziendali, attraverso la figura di professionisti specializzati in particolari interventi, che hanno casistiche tali da mettere in sicurezza l’operando, (casistiche che all’Elba, per ovvi motivi, mai potremo avere) sia attraverso un potenziamento dell’area di Anestesia e Rianimazione, mediante l’istituzione di UOC e la creazione di 4 posti letto di High Care sub intensiva consente il trattenimento in loco di pazienti che attualmente, per mancanza di una tutela post-chirurgica, vengono trasferiti in nosocomi più attrezzati.

Punto 2): circa la Vostra richiesta concernente il reparto ortopedia: - indispensabile avere una U.O.S, con un responsabile sull’Isola e con un adeguato numero di personale sia per interventi programmati che in urgenza. Faccio notare che questo nuovo assetto proposto coinvolge chiaramente anche l’Ortopedia. Parimenti alla Chirurgia Generale, anche l’attività ortopedica è fortemente condizionata dalla mancanza di un adeguato monitoraggio post-operatorio che possa permettere di effettuare interventi ortopedici su pazienti con qualche rischio operatorio. Ma devo far presente anche che attualmente a Portoferraio è già presente una UOS con una Responsabile, quindi una richiesta inutile.

Punto3):

a) si sollecita un Servizio di endoscopia digestiva con reperibilità H/12. Devo dire che è già presente un servizio di endoscopia digestiva. La sua attivazione è stata molto complessa, dopo il pensionamento del chirurgo responsabile del servizio per l’assoluta difficoltà a reperire tale figura. Proprio perché figura unica, non è possibile assicurare un servizio H12 anche se questa eventualità va tenuta presente in futuro, in caso di arrivo di un altro professionista (anche eventualmente di area chirurgica) in grado di effettuare tale metodica.

b) ­Cardiologia: reperibilità cardiologica. L’arrivo di un nuovo cardiologo è stata una delle principali richieste di questa Conferenza, recepita immediatamente dall’Azienda. Questo permetterà, una snellimento delle liste di attesa. La realizzazione di una reperibilità cardiologica, che pure era stata richiesta in fase di concertazione con l’Azienda, è resa impossibile dall’elevato numero minimo di professionisti necessari per la copertura H24, che sarebbero tra 6 ed 8 specialisti, numero che rende questa richiesta, inattuabile. E’ però noto a tutti che l’emergenze cardiologiche, anche nelle ore notturne, vengono garantite dai medici del sistema emergenza-urgenza all’uopo preparati. Lo dimostrano l’outcome dei casi di urgenza cardiologica trattati sull’isola che si attestano tra le migliori perfomances regionali.

c) si chiede il Mantenimento del Servizio di nefrologia/dialisi. Il Piano Sanitario non ha mai messo in discussione il servizio di Nefrologia e Dialisi, e non potrebbe essere altrimenti visti i caratteri peculiari di tale specialistica in relazione alla insularità.

d) si chiede il mantenimento di Laboratorio analisi- Centro Trasfusionale anche in questo caso il Piano non mette in discussione la loro funzionalità perché senza questi non potrebbero esistere gli altri servizi ospedalieri.

e) Cure Palliative- Terapia del dolore. A prescindere dal piano sanitario attuale, va sottolineato come questo settore abbia avuto, negli ultimi anni, un notevole sviluppo sull’isola, anche grazie al lavoro del Dottor Graziano e della sua équipe. In linea con i principali protocolli dell’ ”Ospedale senza dolore”, questo piano conferma assolutamente l’utilità di un servizio fondamentale per la qualità di vita dei nostri concittadini.

f) Per quanto concerne il Reparto Materno Infantile si apprezza il supporto e l’onere della Rete Aziendale per garantire il servizio, ma la presenza di un responsabile sull’Isola sia per la Pediatria, sia per l’Ostetricia consentirebbe una miglior continuità - vi devo ricordare cheuno dei maggiori problemi della sanità attuale, come più volte sottolineato anche in discussione in seno alla Conferenza dei Sindaci è la carenza dei medici specialisti, problema che, fra qualche anno, diventerà una vera e propria emergenza nazionale. In questo contesto la figura del pediatra è quella maggiormente coinvolta. Ogni anno infatti in Italia vanno in pensione circa i 650-700 pediatri. Dalle scuole di specializzazione ne escono poco più di 300, lasciando inesorabilmente sguarnite non solo le corsie ma anche i posti sul territorio, che comunque esercitano più attrazione sui professionisti e quindi hanno meno difficoltà. Il grido di allarme arriva addirittura da importanti ospedali quali il Bambin Gesù di Roma. E’ quindi facile immaginare come tale carenza possa maggiormente interessare un nosocomio in un territorio disagiato come l’Isola d’Elba. Quindi il problema non è nell’assetto organizzativo (anche se l’istituzione di una UOS può avere un ruolo attrattivo) ma nel reperimento di questa stessa figura. In questo senso va riconosciuto all’Azienda, l’impegno per assicurare il funzionamento di un reparto, in potenziale costante sofferenza per le problematiche contingenti sovra descritte, con la presenza h24 di un professionista.

g) Mantenimento del Servizio NPI (Neuropsichiatria infantile) e servizi ad esso correlati. Anche in questo caso (NIP) non vi è alcun ridimensionamento di un servizio fondamentale per i nostri piccoli concittadini

h) Ambulatori- una dei primi risultati di questo piano è stata l’apertura di nuovi servizi ambulatoriali non presenti sull’isola, che erano causa di numerosissime fughe verso il continente. In quest’ultimo periodo sono stati attivati ben tre nuovi servizi ambulatoriali, Medicina Interna, Pneumologia e Reumatologia, branche che, nel loro insieme, interessano più del 80% della malattie croniche. Indubbiamente in grande risultato per tutta la sanità isolana.

In riferimento alla ipotesi di una unica area plurispecialistica, si sottolinea come, questa, che rimaneva una eventualità, nasceva dalla considerazione di esperienze di altri nosocomi, anche di dimensioni maggiori del nostro, che avevano portato, secondo indicatori specifici, ad un notevole miglioramento del quadro assistenziali. Prendo atto che questa ipotesi suscita legittime perplessità, anche in base alle caratteristiche peculiari del nostro territorio, per cui convengo sulla opportunità di una cancellazione di tale punto. 


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