
Marcell Jacobs: dolore in allenamento, salta i 200 di Miami. Ecco il video del momento dell'infortunio

Cultura giovedì 22 agosto 2024 ore 11:00
Le Grotte, "villa o non villa?"

Lo studioso elbano Michele Zecchini mette a confronto due versioni sulla natura dell'edificio che oggi è un'area archeologica
PORTOFERRAIO — "I maestosi ruderi che connotano il promontorio delle Grotte, di fronte a Portoferraio, hanno calamitato da secoli l’interesse di viaggiatori e studiosi i quali, per la maggior parte, vi hanno ravvisato i resti di una villa patrizia di epoca romana. Così credeva, per esempio, Thiébaut de Bernaud agli inizi dell’Ottocendo e così ritengono archeologi e ricercatori contemporanei, da Giorgio Monaco ad Orlanda Pancrazzi, da Sonia Casaburo a Maria Grazia Celuzza".
Michelangelo Zecchini, studioso di archeologia mette a confronto due versioni sulle origini della "villa" romana delle Grotte.
"Ora, però, dopo la ripresa degli scavi da parte dell’Università di Siena, si sta profilando una verità ben difforme, sostanzialmente contrapposta -e in modo vistoso- sia ai risultati raggiunti dal prof. Giorgio Monaco (Soprintendenza alle Antichità d’Etruria), che vi aveva condotto scavi dal 1960 al 1972, sia a quelli ottenuti dal team universitario pisano guidato dalla prof.ssa Orlanda Pancrazzi. - prosegue Zecchini - Queste sono le parole testuali che i dott. Edoardo Vanni e Laura Pagliantini hanno usato per descrivere la loro nuova interpretazione sulla funzione delle Grotte:
“Ad oggi non risultano aree residenziali canoniche che possano far interpretare il complesso monumentale delle Grotte come una vera e propria villa, ma il sistema di cisterne, pozzi e la grande quantità di acqua che dobbiamo immaginare essere presente in antico, ci costringono a ripensare totalmente la funzione del sito, forse un santuario o un castellum acquae funzionale per l’approvvigionamento dell’intenso traffico navale e come riserva di acqua potabile per le attività produttive dell’isola d’Elba o addirittura per la città romana di Fabricia, che potrebbe essere stata ubicata nella piana di S. Giovanni piuttosto che nell’odierna Portoferraio”".
"Le novità, dunque, sono tante, grosse e per certi aspetti sorprendenti: - commenta Zecchini- i ruderi delle Grotte sarebbero ciò che resta di un enorme deposito d’acqua per approvvigionare sia gran parte delle attività dell’isola in terra e in mare sia un’antichissima Portoferraio forse ubicata nel piano di S. Giovanni. Ma potrebbe trattarsi anche di un santuario...Ma è davvero così?"
"Non tutti credono alla nuova interpretazione avanzata dagli studiosi dell’Università di Siena. - aggiunge Zecchini- Per questo, considerando anche che le Grotte sono il monumento d’epoca romana più importante e più conosciuto dell’isola, e ben oltre l’isola, ho voluto riconsiderare il problema, analizzando le ragioni scientifiche di due scuole di pensiero che danno valutazioni opposte. La mia ricerca è stata pubblicata online, su academia.edu, ed è a disposizione di tutti coloro che sono interessati alla questione della villa sì/villa no e, più in generale, alla ricostruzione della storia dell’Elba. E’ possibile leggere o scaricare tale ricerca cliccando su questo link.", conclude Michelangelo Zecchini.
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI