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Attualità mercoledì 10 marzo 2021 ore 10:55

Covid, "servono controlli al porto di Piombino"

La segnalazione di un lettore che per motivi di salute deve viaggiare e che ritiene che la sicurezza dell'isola passi dai controlli a Piombino



PORTOFERRAIO — Un lettore, attraverso una nota firmata, ci ha scritto per segnalare la situazione che ha verificato più volte al porto di Piombino, da quando è scoppiata la pandemia Covid.

Come ha spiegato l'autore della lettera alla redazione di QUInews Elba il riferimento all'ultimo viaggio in nave riguarda un traghetto della compagnia di navigazione Toremar da Piombino a Portoferraio. La preoccupazione espressa riguarda in particolare gli arrivi incontrollati sull'isola ed il rischio che siano portati focolai di contagi in una zona dove non esiste un ospedale con reparto Covid nè l'Unità di terapia intensiva.

“Ho aspettato un anno per parlare – racconta il lettore - Sono un elbano/romano, residente sull’isola e che per gravi motivi di salute devo spesso recarmi a Roma. La mia patologia mi impone più di altri di dovere tenere sempre alta l’attenzione e cercare di evitare di prendere il virus che potrebbe essermi letale".

"Ebbene dopo l’ultimo viaggio di ritorno, - prosegue il lettore -dopo avere fatto le cure nella capitale non ho potuto esimermi da scrivere questa lettera alla stampa. Arrivato a Piombino ho preso la nave delle 19 che era veramente piena, nessuno ha misurato la febbre a nessuno, tutti assembrati nei saloni, mascherine si e no. A quel punto chiedo al personale marittimo se era possibile rimanere in auto nel garage e anche questo mi viene negato. Ho fatto delle domande, a proposito della misurazione della temperatura e mi è stato risposto che la misuravano su altre navi, ho chiesto come mai non potevo rimanere in macchina e mi è stato risposto per motivi di sicurezza, ma la sicurezza anti-Covid? I distanziamenti?".

"Sono veramente avvilito e arrabbiato – si legge ancora nella lettera - ora che la Sardegna è zona bianca, grazie alla saggezza dei suoi amministratori, non potremmo anche noi adottare le misure che già si applicano per entrare nell’isola? Cosa serve? Perché i nostri amministratori non si adoperano per tale operazione? Controllare le città non è facile ma controllare un’isola si".

"Io - conclude il lettore - amo, l’isola ma davvero, il mio sogno a prescindere dalle mie esigenze, è quello di vedere un’isola Covid free grazie alla lungimiranza degli amministratori che non dovrebbero dipendere da Piombino o Livorno, (province, enti, Autorità Portuali o regione) che dovrebbero combattere le ingiustizie che gli isolani soffrono quasi quotidianamente. Sogno un partito per la tutela dell’isola d’Elba e so che non è utopia, non è detto che un giorno non lo proponga."


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