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Politica giovedì 02 luglio 2020 ore 11:16

Aiuti economici, Solforetti scrive ai cittadini

Andrea Solforetti
Andrea Solforetti

Andrea Solforetti del Circolo Pd di Porto Azzurro critica la posizione del sindaco Papi che ha avrebbe rifiutato la proposta di aiutare le imprese



PORTO AZZURRO — "E' servito il caldo e un po' di scirocco per riuscire a capire cosa pensasse il sindaco Papi a proposito della categoria imprenditoriale locale". 

Si apre così una lettera aperta a cittadini e imprese di Andrea Solforetti del Circolo Pd di Porto Azzurro, consigliere comunale di minoranza e delegato alle questioni elbane nel Consiglio provinciale. 

"Passiamo ai fatti: durante lo svolgimento del Consiglio Comunale del 29 giugno  - prosegue Solforetti - si è capito chiaramente che non vi era nessuna intenzione di prendere in considerazione la proposta da noi presentata, con la quale chiedevamo di azzerare per il 2020 la tassa sui suoli pubblici, abbattere del 40 per cento la Tari e creare un fondo di circa 200.000 Euro destinato ad interventi di aiuti diretti per le famiglie che da questa situazione ne potrebbero uscire particolarmente colpite (l’idea era di garantire perlomeno le spese scolastiche, alimentari e mediche); chiaramente, valutando la sostenibilità economica da parte delle casse comunali, abbiamo anche indicato le risorse che all’interno del Bilancio avrebbero potuto garantire la copertura delle nostre proposte". 

"Tuttavia, in questa occasione, le motivazioni con le quali sono state respinte le nostre proposte sono veramente inaccettabili; -  si legge ancora nella lettera - se non fossi stato presente avrei avuto difficoltà a credere possibile ciò che è stato detto e mi auguro che risultato di queste affermazioni inneschi delle reazioni da parte delle associazioni di categoria. Quello che sostiene il sindaco è che le attività di paese non avrebbero molto da lamentarsi, vedendo la gente che c’è in giro. Se nei Tg viene detto che solamente 4 su 10 andranno in vacanza, allora quei 4 sono tutti qua. Alla fine dei conti hanno perso solamente 8 giorni e non vede nessun gestore di attività in difficoltà per fare la spesa. Quindi, se la stagione andrà avanti in questo modo, da questo Comune non riceveranno nessun aiuto economico e pagheranno tutto quello che c’è da pagare, senza alcuna riduzione. Non aiuterà le attività per farle andare 15 giorni in vacanza a fine stagione".

"Queste signori -  prosegue Solforetti - non sono le parole di un marziano, né quelle di una persona che si è addormentata il 15 settembre e si è risvegliata giusto ieri. Non è possibile che, mentre in tutti gli altri comuni elbani si fa leva sulla necessità di aiutare le attività economiche considerandole motore produttivo dell'isola, qui a Porto Azzurro si debbano considerare queste categorie come incolumi ed approfittatrici. Il sindaco Papi allora ha una visione a breve termine, non rendendosi conto che come diceva qualche saggio di paese, 'i problemi arrivano quando fischiano le canne' e gli effetti economici di questa pandemia potranno manifestarsi proprio durante l'inverno. Cioè quando gestori e dipendenti dovranno pagare mutui, affitti, rette degli asili, libri scolastici, tasse. Sostenere che con gli aiuti ci sarebbero andati in vacanza, oltre ad essere una cattiveria gratuita, è una gravissima mancanza di rispetto verso chi in questo paese ci ha investito, ha dato se stesso e continuerà a farlo anche nei prossimi anni. Basandosi su chissà quale calendario esistente ha cancellato in un colpo solo Pasqua, Pasquetta, 25 aprile, 1 maggio, Pentecoste, 2 Giugno e tutti i vari ponti annessi". 

"Sono le affermazioni di un amministratore che dice di dover pensare esclusivamente alle famiglie, - conclude Solforetti -  non arrivando a capire che aiutare i commercianti non priva di nessun aiuto le famiglie, bensì le rassicura. Come se un gestore non abbia una famiglia a cui badare, o addirittura non ce l'abbiano neanche i dipendenti, che sono stati comunque assunti con sacrificio e per un periodo più breve. Sì, perché di sacrificio si tratta. Poter assumere o meno un dipendente storico, un padre, una madre, è stata la cosa più dolorosa che hanno dovuto affrontare i titolari; una responsabilità enorme di cui hanno dovuto farsi carico affrontandola “con il cuore in mano” e trovandosi impotenti di fronte ad una scelta: una scelta che cambia letteralmente la vita di una famiglia, proprio come la scelta del sindaco di Porto Azzurro".


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