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Politica lunedì 06 maggio 2019 ore 15:00

"No alla vendita delle quote del Parco minerario"

I consiglieri comunali del gruppo "Terra nostra"

Il gruppo di minoranza "Terra nostra" contro la decisione della giunta che valuta come un "atto prevaricatorio" per i modi con cui è stata condotta



RIO — Il gruppo di minoranza consiliare del Comune di Rio "Terra nostra" interviene sulla recente scelta dell'amministrazione comunale di aprire al privato la società Parco minerario dell'isola d'Elba srl e vendere alcune quote della società partecipata attualmente al 100 per cento dal Comune di Rio.

"Apprendiamo, con vivo stupore, - dichiara "Terra nostra " - che la Giunta Comunale di Rio, il 24 Aprile scorso, ha deliberato l’affidamento di un incarico esterno per redigere una perizia giurata di stima finalizzata a definire l’importo a base di asta pubblica per la vendita di quote detenute dal Comune nella srl 'Parco Minerario'".

"E’ questo l’ennesimo atto prevaricatorio -  aggiunge la minoranza - di una maggioranza che agisce senza alcun confronto con le forze politiche presenti nel paese e senza sviluppare alcun dibattito con la cittadinanza. Nella logica del più forte, e per agire indisturbati, si adottano atti alla sordina al fine di suscitare il minor clamore possibile.Perché tutto questo? Qual è la logica?"

"La mancanza di contradditorio, - prosegue "Terra nostra" - tende a precludere il contributo della minoranza e questo fa venire meno normativa e dottrina, così come sancito dal d.lgs. 10 agosto 2000, n. 267: Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali. Il sindaco Corsini, è un fatto, non comprende a fondo l'importanza istituzionale della funzione dell'opposizione quale forza di stimolo e che può dare senso di responsabilità e dignità politica alla maggioranza che governa ma, come suo costume, rifugge il confronto politico e delibera atti amministrativi che mettono la collettività di fronte al fatto compiuto".

"L'assenza di un dibattito sui contenuti, - spiega la minoranza - non legittima la forza dei numeri ed è scorretto affermare che è'“intenzione dell'Amministrazione procedere alla vendita', quando questa , caso mai è volontà solo di cinque persone".

"Le quote del Parco non sono loro, bensì di tutti i riesi (se le sono ampiamente guadagnate), - dichiara "Terra nostra" - anche di quelli che non li hanno votati, che sono poi la maggioranza,e con i quali devono confrontarsi pubblicamente . Quando è stato deciso che deve entrare un privato, e chi lo ha deciso, al di là di generiche dichiarazioni d’intenti ? Quale Privato deve entrare nella srl? Con quali caratteristiche? E quante quote si vendono? Di maggioranza o di minoranza? Poche o tante? Nulla di questo si legge in delibera, dove si parla solo di 'alcune quote', senza alcun’altra specificazione. Di sicuro, conoscendoli, si trincereranno dietro la foglia di fico del 'ma non abbiamo ancora venduto nulla, il dibattito è in corso'. Ma le cose non stanno così, perché quando si spendono soldi pubblici per fare cose certi passaggi preliminari, vuol dire che si hanno già le idee ben chiare su tutto".

"Ancora una volta la nostra funzione risulta fondamentale per bilanciare lo strapotere della maggioranza che, - aggiunge "Terra nostra" nel caso in cui non trovasse alcun freno, potrebbe generare in comportamenti scorretti, autoritari e opportunistici. Il nostro Gruppo denuncia questo procedere all’opinione pubblica riese, alla quale anche la maggioranza deve sottostare e riferirsi".

"Altresì, e nostro malgrado, ci vediamo costretti ad interessare, - conclude "Terra nostra" - immediatamente e senza ulteriore indugio, il Ministero dell’Interno affinché voglia attivarsi a garanzia del corretto dialogo istituzionale, salvaguardando ruolo e funzioni delle minoranze che ricordiamo sono garantiti dalla legge, e per ristabilire ordine istituzionale ad un Comune in preda al caos".


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