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Attualità mercoledì 02 settembre 2015 ore 16:30
Nisporto e Bagnaia, ecco i documenti insabbiati
L'Autorità anticorruzione aveva rilevato pesanti irregolarità nei lavori già nel 2013 ma la relazione era sparita. E ora indaga la Corte dei Conti
RIO ELBA — L'affidamento dei lavori di messa in sicurezza del fosso di Bagnaia e del bacino di Nisporto è avvenuta in maniera irregolare. A dirlo è una relazione dell'ex Avcp (Autorità di vigilanza sui contratti pubblici) ora confluita nell'Anac (Autorità nazionale anti corruzione).
Ma non lo dice ora, lo diceva già due anni e mezzo fà. Una relazione, firmata dall'ingegner Carlo Cresta e datata 10 aprile 2013, è stata infatti rinvenuta nel fascicolo dei lavori concernenti il fosso di Bagnaia e resa pubblica da una delibera della giunta di Rio Elba pubblicata sull'albo pretorio il 27 agosto.
Una vera e propria bomba che ha colto di sorpresa l'attuale amministrazione riese costringendo il sindaco De Santi a incaricare un legale per la tutela del Comune stesso.
Le tappe della vicenda. In seguito all'alluvione del settembre 2002, viene dichiarato per le zone colpite lo Stato di Emergenza e nell'ottobre 2003 viene stilato un crono programma di interventi e un elenco di opere da progettare per porre rimedio ai danni. L'incarico di responsabile del procedimento viene affidato all'ingegner Fernando Mucetti. In varie tappe, sempre nel 2003, viene così redatto il progetto definitivo della messa in sicurezza del bacino di Nisporto.
Quattro anni dopo, siamo a ottobre 2007, viene stilato il progetto per la messa in sicurezza del fosso di Bagnaia, progetto che vedrà la luce solo cinque anni dopo, nel marzo 2012 e ancora una volta l'incarico di progettazione preliminare, definitiva e esecutiva, nonchè direzione dei lavori e responsabile della sicurezza viene affidato a Mucetti.
La cosa viene segnalata a quella che è adesso l'Autorità anticorruzione (Anac) che il 12 gennaio 2012 incarica l'ingegner Carlo Cresta di avviare un'istruttoria riguardo ai due appalti. Il lavoro di Cresta dura oltre un anno, nel frattempo (febbraio 2012) porta in audizione la stessa amministrazione riese per chiedere spiegazioni, e tutti gli elementi di indagine confluiscono nella nota che il funzionario invia al Comune il 10 aprile 2013 chiedendo una risposta entro 30 giorni e invitando l'amministrazione a mettere in mora i soggetti interessati e informare di quanto segnalato la Corte dei Conti.
Da quel momento il buio.
Le irregolarità. Sono diverse e gravi le inadempienze che Cresta ravvisa nel comportamento dell'amministrazione riese e riguardano tanto l'affidamento degli incarichi a Mucetti quanto l'esecuzione stessa dei lavori.
Nisporto. "L'incarico di progettazione, direzione dei lavori e coordinatore della sicurezza - si legge nella relazione - è avvenuta tramite affidamento diretto senza una gara di evidenza pubblica in contrasto con i criteri di trasparenza, correttezza e concorrenza". L'amministrazione riese ha svolto l'affidamento diretto in virtù della deroga concessa in caso di situazione d'emergenza ma "lo stato di effettiva urgenza - scrive ancora Cresta - appare contraddetto dai tempi effettivi dell'appalto: i lavori dovevano essere ultimati in 180 giorni e sono stati realizzati tre anni dopo, a causa di una sospensione di 615 giorni".
Una continua sospensione dei lavori che non convince l'incaricato dell'Avcp: "La documentazione non fornisce chiarimenti sulle motivazioni delle sospensioni, in particolare suscita perplessità l'interruzione dal 16 maggio 2007 al 1 ottobre 2007 effettuata per garantire la fruizione della spiaggia di Nisporto".
In più "Si rilevano carenze nella fase realizzativa delle opere" e "non risulta completato l'iter amministrativo dell'appalto con il collaudo dei lavori". Sempre su Nisporto c'è poi il particolare della vasca di decantazione: non inserita nel quadro economico, era invece presente nel progetto ma il terreno dove avrebbe dovuto essere scavata fu dato in concessione per la costruzione di case e appartamenti. La vasca è stata quindi spostata più a monte con ulteriore spesa non prevista per le casse comunali. Per l'opera di Nisporto il Comune ricevette finanziamenti per 2,5 milioni di euro.
Bagnaia. Anche l'affidamento dei lavori per Bagnaia è ritenuto illegittimo da Cresta in quanto avvenuto in maniera diretta ma "dopo il 30 settembre 2004, termine ultimo dello stato emergenziale", quindi ci sarebbe dovuta essere una gara pubblica "rivolta almeno a 5 soggetti". I lavori di demolizione del ponte e di costruzione della passerella pedonale furono dichiarati di somma urgenza ma "non si rilevano i motivi di somma urgenza - continua la relazione - tanto che gli stessi interventi erano già previsti". Anche per questo lavoro "si ravvisano carenze nella conduzione dell'appalto".
Sulla vicenda, quindi sui lavori ritenuti irregolari dall'Anac e sul perchè questa relazione sia rimasta nascosta in un faldone fino a pochi giorni fa è in corso un'indagine della magistratura contabile, motivo per cui il sindaco Claudio De Santi, interrogato in merito, tiene uno stretto riserbo: "Al momento non posso dire ancora nulla se non che stiamo collaborando con gli inquirenti nella più totale disponibilità. E' sicuramente una cosa grave e che non ci aspettavamo. Come si vede riguarda le passate amministrazioni ma cercheremo di porre rimedio".
Luca Lunedì
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