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Attualità martedì 18 agosto 2015 ore 17:37

Fosso di Bagnaia, quella caduta viene da lontano

L'incidente accorso ad una turista pochi giorni fa riaccende i riflettori su un'opera pubblica che ha attraversato gli anni senza essere ultimata



RIO ELBA — Non era sicuramente fra gli intenti della sfortunata turista che, appoggiandosi ala staccionata che costeggia il fosso di Bagnaia vi è rovinata dentro, ma la sua caduta ha dato il via, in un effetto valanga, ad una serie di polemiche che riaccendono i riflettori su una delle maggiori opere pubbliche della frazione riese.

Immediata è stata infatti la reazione dell'associazione Amici di Bagnaia che ha bacchettato l'amministrazione comunale per non aver provveduto a mettere in sicurezza la protezione. Altrettanto ha fatto con l'amministrazione portoferraiese che ha giurisdizione su una parte del territorio.

Ma quella caduta di un paio di metri, per fortuna senza conseguenze gravi, ha origini molto più lontane nel tempo e nello spazio.

Della messa in sicurezza del fosso di Bagnaia si comincia infatti a parlare nell'ottobre 2007 dopo gli eventi alluvionali del 2002 e un "Progetto Fosso di Bagnaia"  è contenuto in una delibera di giunta: progetto di regimentazione degli argini che prevede anche la demolizione del ponte.

"Si tratta del primo lotto del lavoro di regimazione idraulica del fosso e della sua messa in sicurezza - si legge infatti in una nota dell'amministrazione riese del gennaio 2009 - la demolizione è stata concordata dal professionista incaricato e dell’amministrazione comunale con i residenti; consapevoli tutti, della situazione di latente pericolosità provocata dal restringimento alla foce. I lavori termineranno, comunque - concludono dal comune - entro il mese di febbraio, in modo da non interferire con la prossima stagione turistica".

Dei lavori poi poco si sa fino al dicembre 2010 quando la stessa opera viene inserita nel piano triennale dei lavori pubblici 2011 - 2013 e finanziata con quasi 1 milione di euro sui quasi 6 milioni messi a disposizione per i tre anni.

Nel febbraio 2011 del caso si interessano anche le Fiamme Gialle che sequestrano i documenti relativi alla progettazione (lo stesso fanno per l'opera di Nisporto) trovando la collaborazione tanto della minoranza del tempo, il gruppo Elba Protagonista, quanto dell'allora sindaco Alessi. Indagini che portarono, un mese dopo, agli avvisi di garanzia per l'ex vice sindaco di Rio Elba, Luigi Paoli, e per l'ex responsabile dell'ufficio tecnico comunale, Dario Gaballo, accusati di abuso d'ufficio.

Arriviamo così ai tempi recenti: nel febbraio 2013 arriva l'ok dalla Provincia per la realizzazione del primo lotto dei lavori previsti per la messa in sicurezza idraulica del fosso di Bagnaia. Il tutto secondo quanto previsto da piano redatto dall'amministrazione comunale riese e che ha avuto anche il parere favorevole da parte del Consorzio di Bonifica dell'Alta Maremma. 

Si parla anche di individuare il soggetto che eseguirà l'intervento e si mettono le condizioni per l'operatività dello stesso: eseguire i lavori in un periodo asciutto e senza interruzioni fino al termine dell'intervento, iniziare da valle in direzione del monte al fine di non trasferire il rischio idraulico a valle, dove insiste l'abitato. 

Pare tutto pronto a partire. Nello stesso periodo, giugno 2013, il Comune conferma una convenzione già attiva nell'anno precedente, proprio con l'associazione Amici di Bagnaia, acconsentendo a versare all'associazione un contributo del 40% per le spese della stessa fino ad un massimo di 3.800 euro.

L'ultima traccia documentale è nella delibera di approvazione del bilancio di previsione 2014, questa volta giunta De Santi, approvato il 29 settembre, in cui si trova una nota riguardante l'avanzo di amministrazione per le spese in conto capitale dell'anno precedente: alla voce Fosso di Bagnaia vediamo che sono rimasti in cassa poco più di 350mila euro rispetto al milione e passa preso pochi anni prima.

Riavvolgendo i nastri della storia, e con la stagione delle piogge alle porte, quei lavori di messa in sicurezza paiono sempre più urgenti.

Luca Lunedì
© Riproduzione riservata


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