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Attualità sabato 10 maggio 2025 ore 09:45
Cinghiali, "troppi danni e pericoli"

Il sostegno di Cia Etruria al presidente del Parco Giampiero Sammuri
ISOLA D'ELBA — "Quello relativo alla proliferazione di cinghiali e mufloni è un problema ricorrente in molte aree della Toscana, tra cui l’isola dell’Elba. L’ultimo incidente mortale datato pochi giorni fa ha riacceso l’attenzione su una questione delicata quanto importante ma che necessita di essere affrontata una volta per tutte sia per il benessere della popolazione che degli agricoltori locali, le cui produzioni sono molto spesso oggetto di predazione".
Cia Etruria interviene sull'emergenza cinghiali all'Elba.
"Riccardo Fioretti è titolare dell’azienda vitivinicola Acquabona a Portoferraio e nel tempo ha dovuto fare i conti personalmente con le conseguenze delle visite degli ungulati, spiegano da Cia Etruria.
“Senza dubbio occorre intervenire - dice Fioretti - anche perché è sotto gli occhi di tutti il fatto che i cinghiali rappresentino un pericolo per tutti, oltreché un serio problema per l’agricoltura. Negli anni sono stati arrecati danni alla produzione della mia uva ad esempio, nella vendemmia 2024 in un nostro vigneto ubicato in località Lacona (adiacente alla macchia mediterranea) abbiamo raccolto 450 cassette di aleatico mentre l’anno precedente a causa dei cinghiali ne abbiamo potute raccogliere solo 70”.
Fioretti è dovuto ricorrere a recinzioni molto costose per proteggere sé stesso e i propri vigneti.
“Sono stato costretto ad acquistare una recinzione a maglia più fitta che si estende per almeno un chilometro - sottolinea - in altre parole una barriera molto costosa che abbiamo dovuto pagare di tasca nostra”.
Ferma anche Cinzia Pagni, presidente Cia Etruria, circa la necessità di intervenire con urgenza.
“Come confederazione- commenta - sosteniamo il presidente del Parco nazionale Giampiero Sammuri che un anno fa ha pubblicato uno studio di fattibilità per l’eradicazione di cinghiali sull’isola. I danni arrecati all’agricoltura e non solo sono inestimabili, per questo riteniamo sia tempo di trovare una soluzione a questo annoso problema”.
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