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Politica venerdì 09 maggio 2025 ore 12:22
Cinghiali, "al tavolo anche Regione e Governo"

Lo chiede Sinistra Italiana Elba in merito al progetto di eradicazione degli ungulati all'Elba
ISOLA D'ELBA — "L’ultimo tragico incidente, che purtroppo è costato la vita a un uomo, sembra aver accelerato la volontà politica e amministrativa di andare verso una drastica riduzione delle popolazioni di ungulati introdotti all’isola Elba a scopo venatorio e “ornamentale” negli anni ’60 – ’70 e ’80. Sul tavolo c’è un progetto del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che sembra condiviso dalla stragrande maggioranza delle amministrazioni comunali, delle associazioni di categorie a della società civile e anche da parte di Forze Politiche che fino ad ora erano state più che ambigue".
Lo scrive il Circolo di Sinistra Italiana Elba.
"Mettere in discussione oggi quel progetto - che arriva alla fine di un lungo percorso – con e soluzioni alternative e impercorribili significa solo ritardare nuovamente l’avvio a soluzione di un problema che, per colpa di chi ha introdotto scriteriatamente questi incolpevoli animali, sta causando giganteschi problemi alla nostra biodiversità unica e all’agricoltura, sofferenze agli animali e che si è purtroppo tramutato anche in un rischio per la sicurezza delle persone. - prosegue Sinistra Italiana - Ma al tavolo della discussione su come attuarlo – Progetto LIFE europeo che richiede tempistiche più lunghe o finanziato in maniera autoctona e attuabile più rapidamente – ci sembra che manchino due attori importanti anche dal punto di vista dei finanziamenti: il ministero dell’ambiente e il governo e la Regione Toscana".
"Il Governo dovrebbe assicurare una cospicua fetta di finanziamenti per attuare un progetto di contenimento/eradicazione che gli permetterebbe di attuare le direttive europee Biodiversità e Nature Restoration Law (che la destra non ha votato) e di fare quel che più volte è stato declamato e promesso, senza seguito, sul controllo degli ungulati; la Regione Toscana potrebbe così finalmente dare attuazione all’Area non vocata al cinghiale istituita dopo una forte mobilitazione di agricoltori, ambientalisti e comitati di cittadini. Senza un impegno chiaro, deciso, visibile anche politicamente ed economicamente, di governo e regione il progetto rischia di nascere a già azzoppato. Si tratta fra l’altro di cifre non altissime che in altri Paesi europei vengono addirittura date dai governi ad alcune associazioni ambientaliste per l’eradicazione delle specie aliene in territori anche più piccoli dell’Elba. Ma il progetto deve essere anche partecipato e condiviso, a partire dalla salvaguardia della biodiversità e delle nostre specie autoctone ormai quasi estinte. Per questo sarà necessario non solo discutere con quanti sono d’accordo ma anche con le associazioni animaliste per capire quali sono le soluzioni – attuabili e scientificamente percorribili - che provocano meno sofferenza e che possono permettere di affrontare il problema nella maniera meno cruenta possibile.E’ un compito difficile, una costante e paziente interlocuzione con cittadini e associazioni, che dovrà affrontare in prima persona il prossimo presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. -conclude Sinistra Italiana - Per questo non abbiamo bisogno di un capitano di ventura imposto dalla politica nazionale, ma di un Presidente che conosca bene l’Arcipelago Toscano e la sua gente e che sia in grado di parlare con tutti mentre si attua un progetto che susciterà molte reazioni per i diversi approcci etici e sensibilità delle persone, che meritano comunque considerazione e rispetto".
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