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Attualità sabato 23 maggio 2020 ore 16:00

"Elba isola autonoma"

Ruggero Barbetti

Barbetti, vicesindaco di Capoliveri, protagonista della vita politica ed amministrativa, lancia il suo manifesto programmatico e la comunità isolana



CAPOLIVERI — Discussioni e dibattiti sul futuro dell' isola, sul turismo e sullo sviluppo economico, sulla sanità e sulla struttura amministrativa, negli anni ce ne sono state tante (leggi anche gli interventi di ieri e di oggi di CanèFerrari); male non fanno anzi è bene che continuino perchè dal confronto, dalle critiche e dalle proposte si può costruire meglio il domani. Bisogna però passare, giorno dopo giorno, dalla teoria alla pratica. Barbetti ci prova con un suo "manifesto programmatico" suddiviso in cinque punti principali: Qualità della Vita, Legge quadro per lo sviluppo delle isole minori, Isola d’Elba Zona Franca Urbana (Insulare), Istituzione della Comunità Isolana, Ampliamento della popolazione residente tutto l’anno

"E' un progetto, a cui lavoro da tempo e che ho ripreso passata l'emergenza coronavirus, studiato per l'Elba e che propongo ai miei concittadini elbani - dichiara Barbetti -  E' il mio Manifesto di quello che penso sarà utile per l'isola dal punto di vista istituzionale e per la realizzazione del quale mi batterò nei prossimi anni.Diciamo che questo progetto è frutto della mia esperienza politica fatta di tanti anni di lavoro."

______________________

ELBA ISOLA AUTONOMA

MANIFESTO PROGRAMMATICO 2020 – 2025

I prossimi 5 anni devono costituire l’occasione per un cambiamento che punti decisamente ad un autonomo assetto istituzionale della nostra Isola al fine di favorire e migliorare le politiche della sicurezza personale, della salute, dell’istruzione e della formazione, del benessere economico, del lavoro e della conciliazione dei tempi di vita, delle relazioni sociali, del benessere soggettivo e della qualità di tutti i servizi.

Allo stesso tempo non bisogna però tralasciare di mettere a valore non solo le nostre eccellenze ma anche i nostri caratteri peculiari come la salvaguardia del nostro patrimonio culturale, di quello storico, paesaggistico e ambientale.

E’ per questo che io propongo che si debba porre al centro dell’azione amministrativa tutti quei cambiamenti volti al miglioramento della qualità della vita degli elbani, attivando le necessarie azioni strategiche con mirati interventi nei settori essenziali. Ripartiamo da qui, da questa visione strategica per un Nuovo Rinascimento dell’Elba.

C’è nell’aria un evidente bisogno di una svolta e io propongo 5 AZIONI PER CAMBIARE.

1) Qualità della Vita

- La nuova Governance Regionale e Statale, a cui io penso, dovrà ispirarsi ad una visione strategica che abbia al centro il miglioramento della qualità della vita dei singoli abitanti e dell’intera comunità elbana, con il conseguente miglioramento di tutti quegli indicatori riconosciuti utili a definirla e che la avvicinano sempre più al raggiungimento della “felicità” e sempre meno al solo Prodotto Interno Lordo (PIL), oltretutto in caduta libera in questo drammatico periodo.

- Nel 1968 Robert Kennedy, in quello che venne definito il “discorso sul PIL”, affermò che “non troveremo mai un fine, né per la nazione né per la nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico. Il PIL non misura né la nostra arguzia, né il nostro coraggio, né la nostra saggezza, né la nostra conoscenza, né la nostra compassione, né la nostra devozione al nostro Paese. Il Pil non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere. Il Pil misura tutto eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta”.

- Nuovi studi e nuove politiche hanno razionalmente dimostrato la validità di questa “visione strategica” e oggi come indicatori vengono considerate 12 dimensioni:

l’ambiente, la salute, il benessere economico, l’istruzione e la formazione, il lavoro e la conciliazione dei tempi di vita, le relazioni sociali, la sicurezza personale, il benessere soggettivo, il paesaggio e il patrimonio culturale, la ricerca e l’innovazione, la qualità dei servizi, la politica e le istituzioni.

- L’insieme di queste considerazioni e la storia dell’Isola d’Elba devono portare il Governo regionale e nazionale a difendere e valorizzare le caratteristiche proprie del territorio e della comunità elbana che insieme alle nostre bellezze naturali e culturali rappresentano motivi indubbi di attrazione per un turismo sempre più qualificato.

- Ritengo quindi che al centro della nostra azione politica ci debba essere quella che io chiamo la “Visione Strategica” e che io individuo nella Qualità della Vita e nel miglioramento di tutti quegli indicatori che la avvicinano sempre più al raggiungimento della felicità e sempre meno al PIL.

2) Legge quadro per lo sviluppo delle isole minori

- Propongo una legge che preveda misure per la crescita sociale ed economica delle isole mi­nori in conside­razione del valore unico che esse rappresen­tano sotto il profilo naturalistico e ambien­tale, delle tradizioni e delle particolari cul­ture che vi sono conservate così come enunciato anche negli articoli 174 e seguenti del Trat­tato sul funzionamento dell’Unione europea che, nel riconoscimento dei gravi e perma­nenti svantaggi naturali delle zone insu­lari, prevedono la particolare tutela di tali aree, attraverso provvedimenti e nor­mative anche in deroga, per superare gli specifici divari geografici, infrastrutturali, amministrativi e dei servizi rispetto alle aree del continente.

- Lo Stato, le Regioni e i Comuni dovranno adottare gli interventi necessari per la valorizzazione, lo sviluppo socio-economico, la tutela e la messa in sicurezza del territorio delle isole minori e, nell’ambito delle rispettive competenze, dovranno attivare le procedure per l’istituzione di una Zona Franca Urbana o Zona Franca Insulare, comunque denominata, nel territorio di ogni isola minore.

- Lo Stato, le Regioni e i Comuni dovranno perseguire, tra gli altri, i seguenti obiettivi:

a) favorire una buona qualità della vita con particolare attenzione ai servizi essenziali costituzionalmente garantiti, alla tutela della salute e ai servizi sociali, anche mediante l’attivazione in deroga di presidi sanitari speciali, al diritto allo studio e alla formazione professionale, attivando servizi e strutture scolastiche idonei a favorire l’inclusione sociale;

b) favorire la realizzazione di servizi di telecomunicazioni su banda ultra larga, per

la telemedicina, il telelavoro, la teleformazione e l’offerta formativa scolastica;

c) favorire la mobilità sostenibile, anche tramite l’incentivazione all’uso di veicoli a basso impatto ambientale e interventi per l’estensione della rete di piste ciclabili;

d) migliorare ed implementare i servizi di linee aeree e di navigazione al fine di garantire la continuità territoriale e di favorire il turismo;

e) promuovere e riqualificare l’offerta turistica;

f) incrementare la produzione di fonti energetiche rinnovabili;

g) promuovere interventi per l’efficienza energetica del patrimonio immobiliare pubblico e privato;

h) ridurre la produzione e favorire la gestione dei rifiuti attraverso forme innovative di smaltimento, recupero e riciclo;

i) garantire il fabbisogno idrico;

k) valorizzare i beni culturali, demaniali e ambientali;

l) favorire il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente limitando la costruzione di nuove strutture e favorendo gli ampliamenti degli immobili esistenti;

m) promuovere e incentivare le attività tipiche e la competitività delle micro, piccole e medie imprese, favorendo i settori dell’artigianato, dei prodotti agricoli e della pesca;

n) realizzare campi di ormeggio (compatibili con l’ecosistema marino);

o) salvaguardare la flora e la fauna;

p) garantire interventi per la realizzazione o l’adeguamento degli impianti di depurazione delle acque reflue urbane e del sistema fognario.

Fondi per lo sviluppo delle isole minori

Per le finalità della legge, dovrà essere istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, il Fondo per gli investimenti nelle isole minori, con una dotazione di almeno 20 mi­lioni di euro per ciascun anno. Il Fondo è destinato al finanziamento, in conto capi­tale degli interventi previsti dal documento unico di programmazione isole minori (DUPIM).

3) Isola d’Elba Zona Franca Urbana (Insulare)

- Le Zone Franche Urbane (ZFU) sono ambiti territoriali, di dimensione prestabilita, dove si concentrano programmi di defiscalizzazione e decontribuzione rivolti alle imprese.

- Nate con l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri e aree caratterizzate da disagio sociale, economico ed occupazionale, le ZFU intervengono anche per favorire la ripresa e lo sviluppo di territori colpiti da calamità naturali.

- Oggi, come mai, è necessario che il nuovo Governo regionale favorisca l’istituzione di una Zona Franca Urbana che comprenda l’intero territorio dell’Isola d’Elba, ai sensi dell’articolo 1, comma 340 e seguenti, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e ss.mm.ii. (legge finanziaria 2007) e oggetto di successivo intervento ai sensi dell’articolo 1, comma 561 e seguenti, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008). Le Zone franche urbane trovano la loro definizione particolareggiata all’interno del decreto interministeriale 10 aprile 2013, come modificato dal decreto interministeriale 5 giugno 2017. Le modalità di funzionamento dell'intervento alla luce delle novità introdotte dal decreto interministeriale 5 giugno sono chiarite dalla circolare 9 aprile 2018 numero 172230.

- La Legge attuale prevede che possono beneficiare delle agevolazioni le micro, piccole e medie imprese nonché i professionisti che alla data di presentazione della domanda: 

- hanno la sede principale, o l’unità locale dove si svolge l’attività, all’interno della ZFU

- sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese;

I settori ammessi alle agevolazioni sono individuati dalle norme istitutive e di regolazione delle singole ZFU. I vantaggi consistono in agevolazioni fiscali e contributive per rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale delle imprese dell’Isola d’Elba e di norma prevedono:

- esenzione dalla imposta sui redditi al 100% per i primi 5 anni ed al 60% per i successivi 5;

- esenzione dall’imposta regionale sulle attività produttive del valore della produzione netta che deriva dallo svolgimento dell’attività svolta nella zona franca, nel limite di 500mila euro per ciascun periodo di imposta, riferito al valore della produzione netta;

- esenzione dell’imposta municipale propria al 50% per gli immobili posseduti e utilizzati per l’esercizio dell’attività economica;

- esonero del versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali, con esclusione dei premi per l’assicurazione obbligatoria infortunistica, a carico dei datori di lavoro, sulle retribuzioni da lavoro dipendente. L’esonero spetta, alle stesse condizioni, anche ai titolari di reddito di lavoro autonomo che svolgono l’attività all’interno della ZFU.

Le tipologie, le condizioni, i limiti, la durata, le modalità di fruizione delle agevolazioni sono comunque stabiliti dai provvedimenti istitutivi delle singole ZFU nonché da apposite circolari del Ministero dello sviluppo economico. 

L’importo della agevolazione riconosciuto a ciascun soggetto beneficiario viene determinato ripartendo le risorse finanziarie disponibili tra tutte le imprese ammissibili sulla base degli importi delle agevolazioni richiesti.

4) Istituzione della Comunità Isolana

In un territorio diviso istituzionalmente in sette comuni è necessario, oggi più che mai, un ente di coordinamento a cui i comuni possano delegare tutte le funzioni sovracomunali e che nel nostro caso la legge individua nella Comunità isolana ai sensi dell’Art. 29 del TUEL 267/2000 che così recita:

“Comunità isolane o di arcipelago”

“Art. 1 - In ciascuna isola o arcipelago di isole, ad eccezione della Sicilia e della Sardegna, ove esistono più comuni, può essere istituita, dai comuni interessati, la comunità isolana o dell'arcipelago, cui si estendono le norme sulle comunità montane”.

In base a quanto previsto dal TUEL, la Comunità Isolana dell’Elba sarà quindi “un’unione di comuni, ente locale costituito fra i comuni dell’Isola per la valorizzazione delle zone insulari con l'esercizio di funzioni proprie, di funzioni conferite e con l'eventuale esercizio associato delle funzioni comunali".

Una volta costituita, la comunità ha un organo rappresentativo e uno esecutivo (gratuiti e quindi senza indennità di carica) composti dai sindaci e dagli organi dei comuni partecipanti alla comunità.

5) Ampliamento della popolazione residente tutto l’anno

E’ necessario, utilizzando il grande patrimonio immobiliare esistente, puntare al raddoppio della popolazione residente stabilmente tutto l’anno sull’Elba, al fine di incrementare tutti i consumi anche nelle stagioni prive di turisti, attraverso:

a) Flat Tax al 15% per coloro che si traferiscono a vivere sull’isola;

b) Flat Tax al 15% per tutte le aziende che traferiscono la loro produzione sull’isola le quali possono anche usufruire delle agevolazioni fiscali derivanti dalla ZFU;

c) Flat Tax al 7% per i pensionati stranieri che scelgono di vivere sull’Isola.

Ruggero Barbetti

Isola d'Elba - 23 maggio 2020


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