DISSALATORE giovedì 07 aprile 2022 ore 18:01
Salva Mare, "ora nessuna deroga al dissalatore"

La presidente del gruppo regionale M5S Galletti commenta l'approvazione del ddl alla Camera che prevede la valutazione di impatto ambientale
CAPOLIVERI — “Il DDL che precede l’approvazione della legge cosiddetta “Salvamare” è stato licenziato ieri alla Camera dei Deputati, quindi la richiesta di proroga per l’esclusione dalla procedura di valutazione di impatto ambientale del dissalatore di Mola diventa a questo punto un passaggio che ci mette in contraddizione con le previsioni normative nazionali in via di conferma al Senato. Regione Toscana e ASA intendono procedere in questa pericolosa direzione?”
A riproporre la domanda è Irene Galletti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana.
Nei giorni scorsi la Regione ha scritto agli enti interessati, fra cui i Comuni di Capoliveri e Porto Azzurro e al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, di inviare eventuali osservazioni o motivi contrari in merito a tale proroga (leggi qui l'articolo).
“Abbiamo già espresso le ragioni della nostra contrarietà a un progetto così concepito, come già avevamo ricordato la direzione che il governo nazionale stava assumendo in materia di dissalatori e VIA. - aggiunge la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle - Quella stessa VIA che, se la legge fosse già stata approvata, oggi ci potrebbe dire se i nostri timori sull’impatto ambientale sono reali o meno, e a cui invece ASA chiede ancora una volta di rinunciare. In questo senso non posso che condividere l’appello del consigliere del Parco Nazionale Barbetti all’indirizzo del presidente della Comunità del Parco: sarebbe assurdo arrivare a una conclusione simile per uno sfortunato intreccio di competenze e tempistiche, a causa delle quali lo specchio di mare investito dall’opera non è ancora area marina protetta".
"Il “corto circuito istituzionale” ravvisato dal consigliere finirebbe per travolgere anche la Comunità e il Parco, e al netto degli inevitabili dissidi istituzionali che ne nascerebbero, i veri danneggiati sarebbero l’ambiente marino dell’isola d’Elba e di conseguenza i suoi abitanti. Rinnovo quindi il mio invito a rinunciare all’istanza di proroga: non è più tempo di tecnicismi ma di ragionevolezza”, conclude Galletti.
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