Che le aurore siano con voi

di Blue Lama - domenica 12 gennaio 2025 ore 00:05

C'è un posto magico nella Lapponia finlandese: una guest house immersa nei boschi che si affacciano sul lago Hastima, nella municipalità di Inari. Il villaggio più vicino, 10 chilometri più a sud, è Kaamanen, e nelle vicinanze non c'è niente. 

Nel periodo invernale neve e ghiaccio rendono il paesaggio di un bianco splendente e la strada si distingue a malapena fra gli alberi. Di notte - la lunga notte polare - il buio è impenetrabile ed è grazie a questa oscurità che, durante il mio soggiorno nella Nejlan Tuulen Tupa - "la capanna del vento di Nejla" - ho potuto vedere aurore boreali così belle da commuovere, così intense da non riuscire a dormire.

Mio marito ed io siamo arrivati alla guest house a metà pomeriggio dello scorso primo Gennaio, insieme ad alcuni amici. Nell'edificio principale non c'era più posto e quindi abbiamo dovuto trascinare le nostre valigie nel bosco fino a due piccole tensostrutture installate sulla riva del lago ghiacciato, pomposamente chiamate igloo perchè tre lati e metà del tetto sono di materiale trasparente. Nell'igloo tutto è minuscolo, le valigie non c'entrano, si sbatte ovunque e il bagno è all'esterno, in un casottino. Quindi potete immaginare la comodità di dover uscire con 30 gradi sottozero, tutti intabarrati, per andare al wc o a fare la doccia e poi scoprire, dopo la svestizione, che i tubi sono congelati e quindi niente acqua. Tuttavia, se c'è attivitá solare, dall'igloo si possono vedere le aurore boreali sdraiati nel letto, al caldo. E questo sì, è un privilegio.

Mentre armeggiavo con la serratura digitale del nostro igloo, la mia amica Ilaria decise di scattare una foto del lago e, appena inquadrò il panorama sullo schermo del telefono, le uscì un grido strozzato: "EHI! GUARDATE!". Mi sono voltata e ho sobbalzato: sullo schermo il cielo appariva squarciato da una gigantesca pennellata di rosa.

Come ho spiegato nel blog "Vento delle stelle portami via", le aurore boreali sono generate dai venti solari quando impattano con l'atmosfera terrestre. Gli esseri umani non sono dotati di visione notturna come, ad esempio, i gatti e quindi è difficile che ne distinguano i colori a occhio nudo: bisogna che siano molto accentuati e che il cielo sia buio, senza nuvole e senza luna. Se così non è, per avvistare le aurore è necessario inquadrarle nell'obiettivo di una macchina fotografica o di una fotocamera. Se invece sussistono le condizioni ideali, piano piano l'occhio si abitua.

Quella notte, nel cielo limpidissimo che sovrastava il lago, le aurore letteralmente  'esplosero' sulle nostre teste in un incredibile arcobaleno di colori; cascate di luci rosse, rosa, viola, gialle, verdi che fluttuavano nel cielo, cambiando forma incessantemente.

Intorno a mezzanotte smisi di scattare foto e proseguii la mia osservazione a occhio nudo: i colori apparivano tenui ma la danza delle aurore continuava, sullo sfondo di una volta celeste solcata, ai margini, da stelle cadenti luminose come lampi. 

Quella rappresentazione grandiosa andò avanti per molte ore, colmandomi di un'emozione potente e sconosciuta. Ci ho messo un po' per metterla a fuoco ma alla fine ho capito. 

Io, quella notte, non sono stata solo la fortunata spettatrice di un fenomeno naturale. Io, quella notte, avvolta dall'abbraccio delle aurore, per la prima volta e per sempre, mi sono sentita parte dell'universo.

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Blue Lama