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mercoledì 13 novembre 2024

ARCHEOLOGIA E FUTURO — il Blog di Franco Cambi

Franco Cambi

FRANCO CAMBI - Nato all’isola d’Elba nel 1957, vive a Siena, dove si è laureato nel 1982 e dove insegna “Archeologia dei Paesaggi”. Ha tenuto numerose lezioni e conferenze. Ha partecipato a Convegni, Seminari e incontri di studio e svolge costantemente attività di comunicazione sul tema della archeologia dei paesaggi. E’ Dottore di Ricerca in Archeologia romana ed è stato titolare di una borsa di studio post-dottorale nonché membro della European Science Foundation e dei progetti “Populus”. Afferisce alla Scuola di Dottorato di ricerca in “Storia e Archeologia Globale dei Paesaggi” (Università degli Studi di Foggia) ed è membro del Centro Interuniversitario di Scienze del Territorio (Università di Firenze, Pisa, Siena, Scuola Normale Superiore, Scuola Sant’Anna). E’ socio della Società dei Territorialisti. Ha effettuato e diretto numerosi scavi e ricognizioni in Toscana, Puglia e Sicilia.

L’Elba, l’arcipelago, il ferro, la società

di Franco Cambi - giovedì 08 agosto 2019 ore 20:36

Riassunto delle puntate precedenti. La Convenzione di Faro (http://musei.beniculturali.it/wp-content/uploads/2016/01/Convenzione-di-Faro.pdf), è fondamentale per l’isola e per l’Arcipelago. Bisogna anche considerare il paesaggio (dell’Elba, dell’Arcipelago toscano) bello e affascinante anche perché organismo complicato e vivente, con mille facce, fatto di storia, archeologia, arte, agricoltura, geologia, diritto, ambiente, salute, economia…

Gli attrattori ambientali e culturali certamente non mancano nell’arcipelago. Ma sono la comunità locale e la società nella quale essa vive che cambiano, in maniera spesso vorticosa, inattesa e non sempre rispondente alle previsioni e alle attese di politici, economisti, storici, scienziati.

In un’estate assai problematica dal punto di vista dei flussi turistici fa piacere il considerevole aumento delle presenze nei parchi e nei musei della Società Parchi della Val di Cornia, un modello ancora attuale di gestione del patrimonio ambientale e culturale. Un caso? O non, piuttosto, l’avere creato un sistema che, malgrado turbolenze politiche e insipienze amministrative, sa adattarsi ai tempi e alle sfide che questi inevitabilmente propongono.

All’Elba e nell’Arcipelago il numero di emergenze ambientali e culturali è tale da richiedere un’impostazione gestionale altrettanto olistica. Ma serve, è persino superfluo dirlo, un’opera di formazione a trecentosessanta gradi che coinvolga la comunità locale e i turisti.

Un utile esperimento potrebbe essere condotto nell’Elba orientale seguendo come traccia tematica il ferro nelle sue diverse declinazioni, tra geologia, ambiente, storia, archeologia, comunicazione.

I punti caratterizzati da intense attività di estrazione e di lavorazione dei minerali di ferro, da una forte valenza archeo-mineraria e archeo-metallurgica, sono: Cavo - San Bennato, Capo Pero, Rio Albano, Rio Marina, Rio Elba, Terra Nera, Calamita. Queste località si prestano sia per l’indagine archeologica, in senso stretto e di archeologia industriale, sia per il recupero, la valorizzazione, la fruizione pubblica e la celebrazione di eventi di archeologia sperimentale, di reenacting e di living history. In parte, ma non ovunque, recupero e valorizzazione sono una realtà ma manca una rete, un sistema sotteso tra i tre comuni che amministrano l’Elba orientale.

Volendo reimpostare il problema, questi sono, a mio avviso, i punti dai quali ripartire:

- nuove ricerche archeologiche (senza scavi, almeno inizialmente) a Cavo-San Bennato, a Capo Pero, a Terra Nera e a Calamita.

- creazione di un Centro di Documentazione “Storie dal ferro”, in coordinamento fra il Parco Minerario di Rio Marina, il Museo Archeologico del Distretto minerario, il Parco Minerario dell'Isola d'Elba (Calamita), il Parco Nazionale Arcipelago Toscano.

- a Rio Marina, rinvigorendo le attività del locale Parco Minerario, potrebbero essere riprese attività sperimentali di riduzione del ferro secondo le antiche tecnologie, a beneficio sia della comunità locale sia dei visitatori esterni.

- allestimento di percorsi naturalistici e archeologici, archeologico-industriali e di aree per attività sperimentali-trekking -mountain bike. Tutto verrebbe più facile potendo contare su realtà già rodate come il Capoliveri Bike Park (http://www.capoliveribikepark.it/).

E’ molto importante costruire una struttura didattica agile, ma permanente, una Scuola Estiva di Ambiente, Storia e Cultura dell’Arcipelago Toscano, destinata ai laureati in discipline ambientali, scienze della terra e umanistiche ma suscettibile di disseminazione presso le Scuole locali, le associazioni ambientali e culturali, le categorie professionali del turismo, i cittadini. I contenuti didattici della Scuola saranno la geologia-storia-ambiente-archeologia-tradizioni-enogastronomia dell’Arcipelago.

Le parole chiave potrebbero essere: Ricerca – Didattica – Tutela – Progettazione – Paesaggio - Comunicazione del Patrimonio Ambientale e Culturale a residenti e turisti- Destagionalizzazione.

Tra gli Enti promotori e le Istituzioni coinvolte potrebbero essere: Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Comuni, Italia Nostra, Elba Taste, Vitivinicoltori elbani, CESCOT Portoferraio. In questo la Gestione Associata Turismo potrebbe svolgere un ruolo utile come interlocutore e come ente finanziatore.

Ma gli obiettivi, quali sono alla fine? Dal mio modesto punto di vista:

Alta formazione per neo-laureati, Attività di stage e formazione per operatori e guide di parco ambientale, archeologico, naturalistico, Approfondimento culturale per insegnanti delle scuole elementari, medie e medie superiori, Approfondimento culturale per operatori del settore turistico, Diffusione culturale generale per gli abitanti e per i visitatori, Progettazione di attività ricreative e di svago con profilo ambientale e storico-culturale: living history e reenacting.

Il miglioramento del paesaggio che ci circonda e il progresso di noi stessi sono passaggi imprescindibili, non se ne può fare a meno. Alla fine, sarà questo il migliore attrattore possibile: la qualità del nostro vivere.

Franco Cambi

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