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Attualità giovedì 09 novembre 2017 ore 10:38

"Non è ancora presto per fare celebrazioni?"

Il "coccolo" di Rio

La nota di Pino Coluccia a nome del Comitato per il No: "Noi aspettiamo ciò che deciderà il Consiglio Regionale, unico organo preposto alla decisione"



RIO — Questo pomeriggio alle 17, come annunciato, al "coccolo" in località San Giuseppe, i due ex sindaci di Rio Elba e Rio Marina e i promotori del "sì" alla fusione dei due comuni, sancita dal risultato del referendum dello scorso 29 e 30 ottobre, si ritrovano per un simbolico taglio del nastro.

Il Comitato per il No alla fusione, intanto, per bocca di Pino Coluccia, ex consigliere comunale di Rio Elba, continua nella propria battaglia contraria alla riunificazione dei due comuni.

"Ancora il Consiglio Regionale - si legge in una nota -  non ha deciso per la fusione e già si stanno facendo le celebrazioni o si disegnano e progettano stemmi e gonfaloni: tutto ciò la dice lunga sul rispetto che questi personaggi, sostenitori a vario titolo e ruolo del Si alla fusione delle due Rio, hanno delle procedure democratiche ed anche per coloro che non hanno condiviso tale scelta o per chi ha dimostrato indifferenza per essa. Purtroppo il livello è questo ed oltre alla fusione per "plebiscito minoritario" si preannunciano le carature politico culturali di questa  nuova classe dirigente che guiderà il nuovo Comune unico. Sono e saranno sempre gli stessi e non sarà facile liberarsene. Tra la farsa ed il burlesco, in salsa folcloristica, questi apprendisti stregoni si avventurano a cercare di riconciliare quello che hanno diviso e contrapposto. Crediamo che questo referendum abbia lacerato le due comunità e sia vissuto come un atto d'imperio che non sappiamo quanto tempo ci vorrà perché possa essere riassorbito. Non basteranno ne tagli di nastro, ne comitati unitari, o la gara dei disegnetti di stemmi e gonfaloni a costruire una unità e una nuova classe dirigente. Noi aspettiamo ciò che deciderà il Consiglio Regionale, unico organo preposto a questa decisione. Pur sapendo che il PD, attuale detentore della maggioranza e Forza Italia, attualmente all'opposizione, si sono dichiarate favorevoli, noi auspichiamo che non sia una semplice ratifica, una pura e semplice registrazione notarile, decidere la fusione. Noi auspichiamo che la politica, quella seria, quella non populista o demagogica, faccia il suo mestiere, discutendo quale ruolo e funzione abbiano i piccoli comuni toscani, delle zone montane e insulari, dei territori periferici e le rispettive piccole comunità, nel definire una democrazia dal basso, rispettosa dell'autonomia amministrativa e territoriale e del principio di prossimità ai cittadini, dei luoghi istituzionali di decisione. Per questo - conclude il documento del Comitato del NO alla Fusione - auspichiamo che le varie forze in esso rappresentate valutino attentamente e responsabilmente cosa decidere, alla luce anche della stessa Legge Nazionale sulla difesa dei Piccoli Comuni ed anche sulla limitatezza che offre una consultazione referendaria, peraltro poco partecipata e con un consenso limitato, su decisioni di questo tipo".


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