Attualità martedì 02 aprile 2019 ore 13:00
"Miniere, si alla bonifica ma restino i laghetti"

Legambiente fa appello all'amministrazione comunale di Rio e chiede un progetto aperto e condiviso sulle aree ex minerarie del versante riese
RIO — "Dopo la conferenza dei servizi del 22 dicembre 2016 che bocciò il 'Progetto di bonifica del sito loc. Puppaio'- dichiara in una nota l'associazione ambientalista - Legambiente Arcipelago Toscano chiese l’apertura di un confronto pubblico sul futuro di quell’area delle ex miniere di Rio Marina, 'per evitare tra l’altro che scompaiano i laghetti rossi diventati il simbolo stesso delle miniere elbane e di un’area compresa nella World Heritage list of geological sites of Unesco'".
"Un laghetto, quello temporaneo, - spiega Legambiente - è già stato cancellato e quello che invece si nota subito arrivando nella zona del Puppaio è la vecchia discarica illegale di rifiuti (situazione denunciata più volte da Legambiente) che contiene non solo gli inerti edili a cui era destinata e che avrebbero dovuto essere lavorati in loco per diventare materiale da riutilizzare in ambito edilizio e per la pavimentazione di strade, ma ammassi di materiali, anche pericolosi, e plastiche".
Secondo Legambiente gli studi commissionati dall'ex Comune di Rio Marina nel 2011 non segnalavano particolari emergenze relativamente ai due laghetti rossi.
A parere dell'associazione ambientalista "la bonifica più urgente resta quella della grande e indecente discarica del Puppaio, realizzata dentro un Parco Nazionale e nella zona speciale di conservazione e zona di protezione speciale Elba Orientale".
"Legambiente - prosegue la nota - chiede alla nuova amministrazione comunale e a tutte le istituzioni interessate di ripensarci: 'bonificare' una discarica semplicemente ricoprendo i rifiuti per 'bonificare' un laghetto minerario sarebbe un evidente controsenso, sarebbe cancellare un pezzo di storia e bellezza, e già troppa storia e bellezza è stata cancellata in quell’area, a cominciare dalla demolizione del Dormentorio e dalla privatizzazione della spiaggia della Villa del Direttore, che chiude l’accesso anche ad un importante sito archeologico".
"Legambiente Arcipelago Toscano ritiene le bonifiche assolutamente necessarie, ma ritiene altrettanto necessario – mentre circolano addirittura ipotesi di piste da motocross nell’ex area mineraria del Parco Nazionale – mantenere le caratteristiche che rendono quei luoghi unici al mondo, non rinnegando la loro storia e valorizzando le attività agricole, turistiche, escursionistiche e degli sport outdoor sostenibili che si sono faticosamente affermate".
Secondo Legambiente le ex aree mineraria hanno bisogno di un progetto condiviso e sostenibile che le valorizzi con il coinvolgimento del Parco nazionale, delle associazioni di categoria e dei cittadini.
Perciò l'associazione chiede che anche il secondo laghetto non faccia la stessa fine del primo e per questo fa appello "alla nuova amministrazione comunale di Rio e al Sindaco Corsini di esprimersi subito sul proseguimento di un progetto di bonifica insensato che seppellisce i rifiuti in un Parco e cancella gioielli della natura e della storia elbana invece di vederli come risorse per uno sviluppo turistico intelligente, e più in generale come doni del nostro passato al nostro futuro".
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