Cultura domenica 02 novembre 2025 ore 11:30
Palazzo di Napoleone, accordo per il restauro

C'è un accordo fra Comune e Soprintendenza, che agisce per conto del Ministero della Cultura. Obiettivo trovare le risorse
RIO — Il palazzo governativo di Rio Marina dalla chiusura delle miniere è in stato fatiscente con il tetto parzialmente crollato. Si tratta di una struttura storica del '700 che era la sede del delegato governativo delle miniere dell'Elba e che ospitò più volte anche Napoleone Bonaparte durante il suo esilio elbano fra il 1814 e il 1815, tanto che la prima visita ufficiale all'Elba l'Imperatore la riservò proprio a Rio Marina.
Lo stesso Napoleone considerava quel palazzo come una delle sue dimore elbane, come aveva spiegato la dottoressa Gloria Peria, studiosa e direttrice della Gestione Associata degli Archivi storici dei Comuni elbani.
Il palazzo si trova in via Castelfidardo, nella zona della Scalinata della Pergola a pochi passi dal Palazzo del Burò, oggi sede del Parco minerario riese.
Il progetto di restauro e riconversione funzionale prevede una spesa di oltre 3,5 milioni di euro e il Comune di Rio ha approvato lo schema di un accordo con la Soprintendenza, dato che, come si legge nella delibera di giunta "il Ministero della Cultura, attraverso la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Pisa ha espresso la propria disponibilità ad offrire collaborazione istituzionale in funzione della valorizzazione del bene".
Il progetto di fattibilità tecnico ed economica e successivamente della progettazione definitiva dell’intervento è stato affidato ad un gruppo di professioniti costituito tra gli studi professionali dell’Arch. Paola Del Gallo di Roma e dell’Arch. Elisabetta Fabbri di Venezia. Per questo tipo di progettazione l'amministrazione ha potuto beneficiare di un finanziamento erogato dal Ministero delle Infrastrutture a valere sul Fondo nazionale per la tutela dei beni storici.
Ora però e necessario trovare le risorse e in seguito appaltare i lavori. E in questo sta l'accordo con la Soprintendenza, dato che il Comune di Rio non dispone delle risorse nè può agire come stazione appaltante.
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