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Cultura lunedì 02 giugno 2014 ore 14:25

Progetto "N", Francesca Groppelli racconta la sua opera

L'artista con Claudio Pastorelli e Andrea Ciumei

Le idee, e il progetto dell'artista elbana dedicato al grande Bonaparte



ISOLA D'ELBA — Francesca Groppelli è un'artista dell'isola d'Elba. Qui produce, raccoglie le opere delle varie sensibilità artistiche dell'Elba e ne fa un progetto unico dedicato all'arte sul territorio. Oggi Francesca Groppelli spiega come è nato tutto.

Perché proprio Napoleone?

A prescindere dal bicentenario, la sua figura fa parte del mio vissuto personale.

Durante i miei studi all'Accademia di Brera, ero solita trascorrere i momenti di pausa nel grande cortile, al centro del quale campeggia la statua di Napoleone rappresentato dal Canova come Marte Pacificatore, in nudità eroica e recante in mano una piccola “Nike”, simbolo di vittoria.

Questa presenza, al tempo stesso solenne e familiare, mi è rimasta impressa e l'ho interiorizzata come un momento significativo della mia formazione artistica.

Ritrovarlo all'Elba, la mia patria adottiva, l'ho letto come un segnale importante.

La mia ricerca artistica mi ha portato a spaziare dalla pittura alla scultura fino all'arte Pubblica, intesa come ideazione, progettazione e realizzazione di interventi finalizzati alla riqualificazione di “Luoghi” caratterizzati da un forte passato.

In questo caso ho cercato di far “rivivere” un grande personaggio dando corpo a una nuova immagine che enfatizza la bellezza del paesaggio elbano.

La domanda iniziale che mi sono posta è stata:

“Chi è Napoleone?, perché questo fascino bisecolare, perché questo mito che resiste fino a sembrare eterno?”

Per dare una risposta a questa domanda ho cominciato a studiare il personaggio a livello storico-culturale e sono giunta a questa riflessione:

“Napoleone rappresenta l'uomo nuovo che, grazie a capacità e fortuna, sull'onda di una rivoluzione, ha raggiunto il successo e la gloria.”

In seguito mi sono chiesta:

“In che modo ci è pervenuta la sua immagine?”

Sono riuscita, con la ricerca, attraverso lo studio degli scritti e dei numerosi ritratti realizzati dai più grandi artisti del periodo neoclassico(Ingres, Grosz, David, Appiani e Canova), a dare una identità fisica a Napoleone.

Ho riflettuto a lungo su Napoleone e sull'utilizzo che egli stesso fece della sua immagine.

Napoleone ha sapientemente usato la sua figura a livello di comunicazione, ha usato se stesso come “mezzo” politico.

Io, come artista, decido di usare l'immagine di Napoleone come “mezzo” artistico.

E' quindi in questa ottica che mi sono avvicinata alla figura di Napoleone, sfidando la forza e la solennità della sua immagine, cercando di interpretarla in chiave contemporanea, dando spazio alla realtà, indagandone il rapporto tra presente e passato.

Ho cominciato a considerare la PRESENZA-ASSENZA di Napoleone sul territorio elbano in questi termini:

Napoleone, quando era presente e regnava sull'Elba, in realtà guardava oltre; la sua mente era già proiettata a quando sarebbe ritornato in Francia per riconquistare l'Impero. D'altra parte, anche dopo la sua partenza, ha lasciato sull'isola un'impronta cosi' profonda che possiamo affermare che egli è sempre presente.

L'opera che propongo vuole esprimere questo concetto:

Napoleone all'Elba guardava oltre, e oggi noi possiamo guardare attraverso di lui.

E' possibile rendere visibile ciò che è invisibile?

Attualizzo con mezzi contemporanei (computer, foto..) l'immagine prescelta e, lavorando ulteriormente sul concetto di Presenza-Assenza, sfoco l'immagine fino a farla scomparire, lasciando solo la sagoma, deprivandola del corpo, che diventa “ASSENTE”.

La sagoma vuota diventa catalizzatrice dello sguardo di chi la osserva, il paesaggio elbano viene “visto” dallo spettatore e la sagoma stessa, “N”, diventa come una lente che ne orienta la visione.

Il paesaggio diventa protagonista dell'opera, in eterno dialogo tra uomo/arte/natura.

L'immagine di Napoleone in piedi sul sasso granitico, rivolto verso il paesaggio che si estende davanti a lui, ci dà senso e stimolo alla contemplazione.

L'uomo che aveva dominato il mondo e che i vincitori avevano relegato a reggere il modesto regno dell'Isola d'Elba, avrà di certo vissuto momenti di malinconia, accanto al suo pensiero dominante, la “rifondazione” del potere imperiale; in realtà ultimi bagliori di una gloria al tramonto.

Propongo perciò una scultura/installazione realizzata con una lastra di ferro da 10 mm di spessore dell'altezza di 3 metri, larga 1,20 in cui viene ritagliata la sagoma di “N”.

Essa poggia su un masso di granito a simboleggiare lo “scoglio”elbano.

“ N “ dovrà essere collocata in un punto panoramico, in modo tale che si possa guardare “ATTRAVERSO” e vedere il paesaggio (cielo, mare...)

Il vento passerà all'interno della sua figura e con l'immaginazione potremo sentire il suono della sua voce.

Sarà una “smaterializzazione” del personaggio.

La sagoma farà da sipario, aprendo una prospettiva nuova sul paesaggio elbano:

una finestra a cui ci si affaccia per far viaggiare la mente.....

BENVENUTO “N”

Francesca Groppelli 


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