Attualità lunedì 17 maggio 2021 ore 07:09
Una panchina arcobaleno contro le discriminazioni
La panchina con i colori dell'arcobaleno è stata inaugurata ieri a Portoferraio grazie alla collaborazione tra Agedo Livono-Elba e Comune
PORTOFERRAIO — "L'orgoglio non va in panchina", questa l'iniziativa svoltasi ieri a Portoferraio in occasione della giornata mondiale contro l’omotransfobia, che si celebra ogni anno il 17 Maggio.
Per l'occasione è stata dipinta con i colori dell’arcobaleno una panchina in Largo Donatori di Sangue (spazio benvenuto agli ospiti) a Portoferraio grazie alla collaborazione tra il Comune di Portoferraio, Agedo Livorno-Toscana presente a Portoferraio con Punto Ascolto e L.E.D. Arcigay Livorno.
La panchina arcobaleno è stata inaugurata domenica 16 Maggio 2021 alle ore 18.
"Un gesto semplice ma un messaggio forte e ben preciso: - si legge in una nota degli organizzatori - nessuno/a è solo/a a combattere la discriminazione e la violenza a causa del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere. Sono ancora tante, infatti, le persone discriminate per questo e, nonostante le varie conquiste, sono ancora tante le battaglie che la comunità lgbtqia+ deve portare avanti. Ognuno e ognuna di noi deve essere orgoglioso/a di sé stesso/a perché, con le proprie sfumature, contribuisce a rendere unico l’arcobaleno".
L'iniziativa sarà coronata dall’applicazione di una targa donata dal Comune di Portoferraio che era presente con il sindaco Angelo Zini, l'assessora Chiara Marotti, la consigliera di maggioranza Carla Mibelli e il consigliere di minoranza Simone Meloni. Presente anche Matteo Mammini in rappresentanza delle associazioni che hanno promosso l'iniziativa.
Lo scorso Aprile il Consiglio comunale di Portoferraio ha inoltre approvato la mozione, presentata dai consiglieri Simone Meloni e Federica Cetica, per aderire alla Rete Ready, la Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, anche in chiave intersezionale con gli altri fattori di discriminazione – sesso, disabilità, origine etnica, orientamento religioso, età – riconosciuti dalla Costituzione, dal diritto comunitario e internazionale.
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