Cultura martedì 23 febbraio 2016 ore 08:30
Tassa di sbarco e progetti culturali

Nel suo blog Archeologia e Futuro, lo studioso Franco Cambi ipotizza alcune destinazioni per i proventi della tassa di sbarco
PORTOFERRAIO — Si è parlato molto finora, riguardo alla tassa di sbarco, di computo (politico o economico), si è immaginato qualche progetto comprensoriale (ma vago) e poco altro.
Franco Cambi, noto archeologo elbano, nel suo ultimo post nel blog Archeologia e Futuro, lancia qualcosa che è più di una suggestione e che riempie di contenuti i progetti ai quali dedicare i molti euro che entreranno con il nuovo contributo di sbarco.
"Il Parco Archeologico Minerario di San Silvestro, a Campiglia Marittima, o il Parco Archeologico di Baratti, sono due fra i migliori esempi moderni - dice Cambi - essi non solo sono divenuti veri e propri pilastri dell’economia dell’area piombinese e della Val di Cornia ma anche casi di studio da parte dei più avveduti studiosi di turismo sostenibile di molte nazioni estere".
Partendo da questo assunto Cambi precisa: "Cose fatte dall’uomo e cose naturali si intrecciano e si coniugano continuamente, con una serrata frequenza. La Toscana, con tutte le sue emergenze di diversa origine e significato, appare dunque sempre più come un ricchissimo bacino fatto di storie e di ambiente: un ricchissimo patrimonio territoriale, da tutelare, da valorizzare e da accrescere".
Venendo allo specifico l'archeologo propone alcuni progetti concreti che esulano dalla sfera ambientale stretta ma che comprendono anche la valorizzazione della storia elbana: "Ci sono progetti già pronti e disponibili per essere sostenuti: sulla rada di Portoferraio (Franco Cambi), sui paesaggi minerari dell’Elba orientale (Marco Benvenuti e Cinzia Battaglia), sui percorsi eco-culturali per trekking e mountain-bike (Laura Pagliantini), sugli archivi storici dell’Elba (Gloria Peria), sull’Elba occidentale (Lorella Alderighi), sul passato remoto di Pianosa (Luca Maria Foresi) e si potrebbe continuare per molto. Si tratta di attività fortemente attrattive dal punto di vista turistico, soprattutto per quanto riguarda la bassa stagione.
Aspetti naturalistici e aspetti culturali possono formare il piano di condivisione nel quale le tensioni si stemperano e i pezzi di un puzzle fino a questo momento ingovernabili possono trovare ciascuno la propria collocazione in armonia con tutti gli altri.
Su questo punto sarà facile trovare convergenze forti fra mondi diversi e solo apparentemente lontani: imprese (come quelle che afferiscono a Elba Taste), associazioni, scuole, università, semplici cittadini".
"All’Elba c’è in questo momento una sete di conoscenza fortissima e una fortissima voglia di investire nel futuro, smettendo di guardare strabicamente al passato - conclude Cambi - alla fine è la politica che deve decidere e credo debba farlo: è un ottimo investimento a favore della comunità ed ha un sicuro ritorno, anche economico e di immagine".
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