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Politica domenica 24 maggio 2020 ore 12:19

Spiagge libere e concessioni, dibattito acceso

spiaggia
Foto di repertorio

Dopo le false notizie circolate sui social dell'ampliamento delle concessioni balneari proseguono gli interventi a difesa delle spiagge libere



PORTOFERRAIO — Rifondazione Comunista isola d'Elba interviene nuovamente per ribadire la necessità che le spiagge libere dell'isola d'Elba rimangano tali e che non vengano autorizzati ampliamenti alle concessioni già esistenti. Rifondazione in una nota fa riferimento alle scelte del sindaco di Piombino ma anche "alla posizione del PD elbano che in un primo momento aveva proposto che i titolari delle concessioni avrebbero potuto noleggiare sdraio ed ombrelloni anche nelle spiagge libere (che forse in pratica è anche peggio), (leggi qui l'articolo con l'intervento del Pd Elba) ma che, più di recente, ha dichiarato sulla stampa di condividere la proposta del sindaco di Piombino". 

"Alcuni comuni per adesso hanno risposto negativamente a tali ingiuste pressioni privatizzatorie - prosegue Rifondazione - ma certo non sono stati molto aiutati dalla Regione Toscana. Quest’ultima, tramite l’assessore Ciuoffo, si è pilatescamente defilata dicendo che emanerà delle vaghe linee guida e che ogni decisione sarà rimessa alla libera scelta dei comuni cui compete la gestione del demanio marittimo. In questo contesto si inserisce una specie di “giallo” originato dalla intervista rilasciata a Rai 3 dal sindaco di Portoferraio e dal rappresentate di una delle associazioni di categoria sullo sfondo della spiaggia de Le Ghiaie a Portoferraio. Mentre il primo cittadino si limitava ad affermazioni un po’ generiche, anche se abbastanza preoccupanti dato che diceva che sulla spiaggia quest’ anno ci sarebbero stati 'anche dei tratti di spiaggia libera' e che il controllo sarebbe stato affidato al personale della società partecipata Cosimo De' Medici, il rappresentante della associazione imprenditoriale manifestava, senza essere smentito da nessuno dei presenti, la propria soddisfazione per aver ottenuto l'allargamento delle concessioni esistenti. Fortunatamente sui social si scatenava il finimondo con la protesta di numerosi cittadini tanto che il Comune di Portoferraio in serata era costretto a pubblicare una frettolosa ed imbarazzata smentita" (leggi qui l'articolo). Esprimendo soddisfazione per quanto smentito e sottolineando che l'idea i privatizzare le spiagge rappresenta una scelta "classista", Rifondazione chiede inoltre "che sia approvato un piano di gestione del demanio che stabilisca che almeno l’80 per cento delle spiagge sia mantenuto libero alla fruizione dei cittadini senza oneri e balzelli di alcun tipo, che si coinvolga l’associazionismo ed il volontariato e si garantisca la sicurezza dei bagnati con l’assunzione di personale da parte degli enti pubblici".

Sull'ipotesi di privatizzazione delle spiagge avanzate da alcune associazioni di categoria e di alcune forze politiche, interviene anche l'associazione Responsabilità in Comune che sottolinea come "senza entrare nel merito e pur riconoscendo che si sia venuta a creare una situazione di forte disagio per alcune categorie di operatori turistici che deve essere sicuramente affrontata, di porre alcune basilari precisazioni: le spiagge sono dei beni demaniali la cui fruizione gratuita da parte dei cittadini non può essere impedita né limitata se non solo parzialmente mediante concessioni di ben definite porzioni di arenile". 

Secondo Responsabilità in Comune "l’ampliamento delle concessioni finirebbe per sottoporre l’accesso alle spiagge solamente al pagamento di una sia pure piccola somma il che contrasta inequivocabilmente col disposto dell’art. 3 della nostra Carta fondamentale là ove stabilisce l’uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzioni […] di condizioni personali e sociali e anche là ove stabilisce che sia compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale […].
Si ha un bel dire, come è stato ad esempio prospettato in alcune proposte, che tali ipotesi avrebbero il carattere di temporaneità. Abbiamo ben presenti situazioni, risalenti ad epoca pre-covid19, in cui sono state ampliate certe concessioni, sempre sostenendone la temporaneità, per poi consentire che venissero rese definitive, così come abbiamo ben presente quanto aveva a sostenere Flaiano: “In Italia nulla è più stabile del provvisorio”.

"Semmai si potrebbero ipotizzare misure di sostegno al reddito di queste, ed altre categorie, in considerazione della situazione emergenziale. conclude Responsabilità in Comune - Ma su questo non abbiamo abbastanza elementi per esprimerci compiutamente e perciò non andiamo al di là dell’invito alle Amministrazioni a prendere in considerazione una soluzione del genere, verificando se ci siano i presupposti per attuarla".


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