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Politica giovedì 30 maggio 2019 ore 14:32

Ringraziamenti e riflessioni di Ferrari

Mario Ferrari

L'ex sindaco: “Negli ultimi giorni più attestati di stima e di solidarietà che in tutta la legislatura” e rimarca gli errori del centrodestra



PORTOFERRAIO — “Negli ultimi giorni ho ricevuto più attestati di stima e di solidarietà che in tutta la legislatura”. 

Mario Ferrari, ormai ex sindaco di Portoferraio, riassume così la conclusione del suo mandato elettorale, facendo anche qualche considerazione sull’esito delle elezioni amministrative del 26 Maggio 2019, che non lo hanno visto fra i candidati alla carica di primo cittadino e che hanno indicato come nuovo sindaco di Portoferraio Angelo Zini alla guida della lista civica "Cosmopoli Rinasce" (leggi qui l'articolo).

“Sono soddisfatto di avere almeno concluso il mio mandato in questo modo – dice l’ex sindaco - con i conti del Comune a posto ed in grado di salutare serenamente e con la coscienza tranquilla il nuovo sindaco. Sarà una magra consolazione, eppure cinque anni fa presi 2519 voti in presenza di ben 5 liste – ricorda Mario Ferrari – e il mio successore non è riuscito a fare altrettanto, fermandosi a 2489 con 4 liste. Quello che stona però, e che avrei voluto evitare, è l’aver visto tre liste di centrodestra restare nella migliore delle ipotesi a mille voti di distanza dal vincitore, mentre la somma dei loro voti, ben 3.278, avrebbe potuto stravincere le elezioni con una lista unitaria che rispecchiasse il momento attuale delle forze politiche del centrodestra in campo nazionale. So bene che anche una lista unica con me capolista avrebbe avuto dei problemi, ma almeno si sarebbe potuta fare una campagna elettorale sui contenuti politici di queste elezioni amministrative, mentre nessuno ha mai alzato la voce sulla eterogeneità e sulle anomalie della lista poi risultata vincitrice”.

“Lascio ad altri fare valutazioni su come avrebbero potuto andare diversamente le cose – continua Ferrari - ma non ho niente da rimproverarmi politicamente, perché tutti sanno che ho tentato fino all’ultimo di riunire il centrodestra, mettendomi a disposizione e facendo quel passo indietro che altri ostinatamente non hanno voluto fare, o hanno fatto solo parzialmente. Due le cose su cui mi sento però di fare una sottolineatura. Dapprima devo ricordare il paradossale atteggiamento dei responsabili provinciali dei partiti di centrodestra, che mi hanno ignorato come sindaco uscente per poi sottopormi alle forche caudine di un confronto fuori dall’Elba con altri potenziali candidati, cosa che comunque ho accettato pur di provare a giungere ad una riunificazione. E poi l’altrettanto paradossale atteggiamento della Lega, che oggi rivendica il successo in questa tornata elettorale ma che dovrebbe invece pensare a come ha gettato alle ortiche una potenziale vittoria a Portoferraio, fidandosi più di Facebook che di un sindaco che con la propria linea politica aveva addirittura anticipato interventi su tematiche sociali che il proprio leader nazionale ha poi cavalcato ampiamente”.

“Devo un ringraziamento particolare a Claudio De Santi, che mi ha fatto da assessore esterno negli ultimi mesi di legislatura per puro spirito di servizio aiutandomi a concludere le ultime questioni rimaste aperte, dimostrando capacità e doti morali e politiche che mi hanno fatto rammaricare di non averlo chiamato prima al mio fianco”.

“Mi riservo di ripercorrere ulteriormente , a freddo – conclude quindi Mario Ferrari - quelli che sono stati i nodi ed i momenti salienti di questi cinque anni di amministrazione, che definirei quantomeno travagliati. Mi resta la soddisfazione che mi ha dato e continua a darmi la gente comune, che ha evidentemente capito come sono andate le cose in questi cinque anni, e l’onore delle armi che mi ha concesso la parte politicamente avversa, dapprima in consiglio comunale per bocca della consigliere comunale Antonella Giuzio, e poi al momento dei saluti con il sindaco Angelo Zini. Due pubblici attestati di stima che mi arrivano da dove non mi sarei aspettato, e che mi portano ad aprire un dialogo nei loro confronti per il bene del Paese. Dall’altra parte, forse avrei potuto attendermi riconoscenza da coloro a cui ho permesso di diventare vice-sindaci e assessori della mia amministrazione, in qualche caso anche senza essere stati eletti. Ma non ho niente da recriminare né da sorprendermi, soprattutto alla luce dei risultati di chi si è voluto candidare a tutti i costi ma che ha poi visto pesantemente bocciate dagli elettori tutte le proprie velleità ed ambizioni”.


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