Attualità martedì 19 dicembre 2017 ore 14:30
Orti urbani di Albereto, al via il progetto

Lunedì scorso è stata data la prima "palata" in un terreno di 4mila metri quardi di proprietà comunale. Laura Berti: "Nel bando spazio per i giovani"
PORTOFERRAIO — Alla presenza dell'assessore delegato alle politiche giovanili del Comune di Portoferraio Laura Berti e del consigliere delegato al verde pubblico Riccardo Nurra è stata data, nella mattinata di lunedì 18 dicembre, nel terreno di proprietà comunale sito in località Albereto, la prima "palata" del progetto “Centomila orti in Toscana” che ha visto tra i comuni che hanno ottenuto il finanziamento regionale per la realizzazione di nuovi orti urbani anche Portoferraio.
L’area individuata dal comune nel progetto sviluppato dall’architetto Nicola Ageno, si trova in località Albereto e ha una superficie di 4mila m². Lunedì 18 dicembre sono iniziati i lavori di tracciatura del terreno. Il costo complessivo è di 70mila euro, di cui 50 finanziati dalla Regione, più altri 20mila euro previsti per opere complementari. Un’iniziativa nata per la riqualificazione di aree verdi offrendo a giovani e adulti la possibilità di sperimentare l’amore per la terra, ma anche per creare nuovi spazi di socializzazione e aggregazione. Gli orti dovrebbero essere pronti per febbraio, marzo dopodiché il comune aprirà il bando per la gestione. Nel terrreno di proprietà comunale verranno tracciati spazi di 32 metri quadrati per ogni orto.
L'idea - ci ha raccontato l'assessore alle politiche giovanili Laura Berti - è nata in consiglio comunale da una mozione della consigliere di minoranza Alessia Del Torto, a dimostrazione che la politica è anche confronto. La Regione Toscana ha voluto dare una impronta giovanile al bando, per questo nel complesso sarà previsto uno spazio per l'aggregazione. Ci sarà anche un piccolo fabbricato in legno. Il bando per l'assegnazione degli spazi e la disciplina delle iniziative - sottolinea ancora Laura Berti - andrà pensato nell' ottica di facilitare le intenzioni di scambio fra giovani e anziani, a livello di esperienza e di conoscenza. Pensiamo infatti di coinvolgere le scuole, almeno nelle fasi di progettazione, e di privilegiare l'impianto e la produzione di piante ed essenze autoctone, anche a livello di floricultura, per incentivarne la conoscenza da parte dei ragazzi".
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