Attualità lunedì 23 novembre 2015 ore 15:43
Indipendenza energetica, all'Elba si potrebbe fare
L'architetto Massimiliano Pardi rilancia un progetto pensato per Capraia ma che sarebbe replicabile all'Elba per rendere l'isola indipendente
PORTOFERRAIO — Indipendenza energetica, l'isola che produce l'energia di cui ha bisogno, sia d'inverno che d'estate. Sarebbe una di quelle cose di cui andar fieri e che permetterebbe anche di risparmiare un pacco di soldi nel frattempo e che sarebbe molto più fattibile di quanto pare.
Merito di Massimiliano Pardi, bioarchitetto elbano, che rilancia un progetto studiato per Capraia ma che sarebbe replicabile sull'Elba: un mix di tecnologie che attingono a diverse fonti di energia rinnovabile a impatto ambientale prossimo allo zero che vanno dal solare all'eolico fino al movimento del mare.
Anzi proprio dal mare si potrebbe partire: "Noi siamo circondati dalla nostra più grande risorsa e potremmo sfruttarla in molti modi - spiega Pardi - ci sono già sistemi che sfruttano il movimento delle onde per produrre energia elettrica ma il punto di forza del nostro progetto sarebbe sfruttare l'idrotermia: usare pompe di calore per riscaldare i centri abitati elbani che stanno sul mare".
Il sistema di funzionamento dei sistemi idrotermici ricalca quelli comuni che si trovano nelle abitazioni: "Le pompe di calore userebbero la temperatura del mare anzichè dell'aria - per l'Elba sarebbe una cosa ancora più vantaggiosa dato che l'isola si trova all'interno di una corrente calda che può far arrivare la temperatura dell'acqua già a 15°".
"Un progetto del genere lo abbiamo già fatto - svela Pardi - e sarebbe possibile scaldare tutto il centro storico di Portoferraio con un impianto del genere e avrebbe un bassissimo impatto visivo dato che tutto passerebbe sottoterra".
Non solo il mare ma sono molte secondo l'esperto le possibilità offerte dalla conformazione dell'isola: "Si possono sfruttare le coste o le alture per l'energia eolica oppure investire nel fotovoltaico". Un altro progetto già pronto sarebbe quello che sfrutta lo Stagno Solare (Solar pond): un "laghetto" coperto di sale che permetterebbe l'accumulo di calore per scaldare costantemente l'acqua tenuta sotto: "Sarebbe come avere un boiler naturale sempre in funzione e senza costi. Avevamo studiato un cosa del genere per le saline di Schiopparello e avrebbe permesso di scaldare 200 unità abitative".
Cosa manca quindi perchè questi progetti, già pronti da anni dato che furono anche lanciati in una conferenza di un paio d'anni fa e quello di Capraia risale al 2010, non rimangano solo su carta? "La volontà delle amministrazioni - risponde Pardi - abbiamo ricevuto molte pacche sulle spalle ma fatti concreti zero. Manca una visione che guardi oltre domani, che programmi il futuro dell'isola o anche solo di un paese".
Progetti del genere porterebbero importanti risparmi nelle tasche degli elbani: "Anche senza arrivare all'autosufficienza completa sarebbe un risparmio incredibile per non parlare poi del turismo energetico che si sviluppa intorno a queste cose: ci sono comitive intere che si muovono per vedere gli impianti e studiare come funzionano: ecco noi mostreremmo loro il centro storico di una città".
Luca Lunedì
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