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Attualità mercoledì 11 gennaio 2017 ore 10:04

Il Tar boccia il porto di San Giovanni

I giudici amministrativi accolgono in parte il ricorso della cooperativa Marina di San Giovanni e boccia il trasloco degli attracchi per i residenti



PORTOFERRAIO — Tutto da rifare a San Giovanni, il piano portuale approvato dal Comune trova nel Tar toscano una censura importante al punto da far saltare il progetto di trasloco degli attracchi per i residenti dalla darsena medicea.

La sentenza pubblicata nei giorni scorsi, e decisa dal presidente Armando Pozzi lo scorso 14 dicembre, muove dal ricorso presentato dalla cooperativa Marina di San Giovanni contro il Comune e Esaom che il Tar accoglie solo in parte condannando i due soggetti a versare 2.500 euro ciascuno più le spese legali.

L'impatto pubblico della sentenza va però ben oltre la condanna in giudizio e si abbatte sul piano regolatore portuale del Comune e sul futuro dell'area di San Giovanni sulla quale i due progetti, rimessa di San Giovanni e soprattutto Porto Cantieri, sono fermi da anni.

L'eccezione più significativa che i giudici fiorentini muovono all'amministrazione comunale che approvò il piano regolatore portuale è sostanzialmente quella di aver subordinato la redazione del piano portuale di San Giovanni al progetto del Porto Cantieri. 

Il dispositivo della sentenza infatti definisce "Ondivago, incoerente e comunque non chiaro il supporto argomentativo della decisione di rinviare l’approvazione del piano portuale di San Giovanni" e "Risultano quindi sussistere profili di contraddittorietà dell’azione amministrativa, sintomatici del vizio di eccesso di potere".

Il Tar accoglie poi l'argomentazione che "Ulteriore ragione di contraddittorietà, che il Comune da un lato ha sostenuto che il porto di San Giovanni era stato qualificato come porto leggero, destinato al naviglio di piccole dimensioni, e dall’altro ha riconosciuto al medesimo una funzione integrativa e servente rispetto al Porto Cantieri. La ricorrente evidenzia che i due porti sono funzionalmente autonomi, in quanto l’uno è destinato alle imbarcazioni medio piccole, l’altro a quelle medio grandi".

Come risulta dall’accordo di pianificazione richiamato dalla Regione nelle sue osservazioni, il porto di San Giovanni era destinato alla nautica medio piccola in una logica di complementarietà col Porto Cantieri e "La ragione della decisione finale del differimento risiederebbe in non meglio precisati elementi mancanti del quadro conoscitivo e di studi necessari".

Il tribunale amministrativo poi boccia in toto il progetto che prevede la costruzione di un approdo leggero e il riordino dei punti di ormeggio con la sistemazione dei pontili galleggianti, bloccando prima ancora che sia realizzato l'intento di spostare nello specchio acqueo di San Giovanni i 102 posti barca riservati ai residenti della Darsena medicea. 


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