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Attualità giovedì 03 marzo 2016 ore 15:04

I proprietari di palme chiedono aiuto ai comuni

La cura e lo smaltimento delle palme affette da Punteruolo Rosso sono costosi, i cittadini raccolgono le firme per coinvolgere i comuni



PORTOFERRAIO — Le palme su suolo pubblico sono quasi scomparse da Portoferraio a causa dell'invasione del Punteruolo Rosso ma il problema rimane per gli arbusti nei giardini privati. 

Un problema non da poco: secondo l'ultimo censimento del servizio fitosanitario regionale le palme private a Portoferraio sono nell'ordine delle 3mila, stima che sale a 60mila su tutto il territorio elbano.

La legge obbliga i proprietari delle palme a denunciare la presenza di palme infette sui loro terreni e a procedere al trattamento sanitario obbligatorio per impedire la diffusione del micidiale coleottero: se il trattamento è tardivo o giudicato inefficace si deve procedere al taglio della pianta e allo smaltimento della stessa.

Ciò che preoccupa i portoferraiesi (e non solo) sono i costi delle operazioni che non possono assolutamente essere eseguite in proprio ma per le quali è necessario affidarsi a ditte specializzate sia per il trattamento che per lo smaltimento che deve avvenire con un macchinario specifico: i tronchi devono essere sminuzzati in una certa maniera per impedire la diffusione dell'infezione.

Per dare qualche numero: il costo medio di un trattamento può variare dai 30 ai 60 euro per palma e deve essere ripetuto ogni 40 giorni fino alla fine dell'emergenza. L'oscillazione di prezzo dipende dal tipo di lavoro e di attrezzature necessarie per applicare il medicinale.

Va peggio con lo smaltimento: qui ci si aggira intorno ai 180 euro per ogni tonnellata di legname e un tronco medio di una palma adulta pesa intorno alle 5 tonnellate. A questo va aggiunto il costo della manodopera specializzata per cui si arriva facilmente ai 2mila euro necessari per l'intera operazione.

Ecco quindi che un comitato di proprietari di palme si è riunito per scrivere ai sindaci elbani e chiedere un intervento pubblico a sostegno delle spese. Ecco il testo della lettera:

"Egregi Sigg. Sindaci
I sottoscritti cittadini intendono con questa lettera aperta rappresentare la gravità della situazione che si è venuta a creare nei nostri territori a causa dell'attacco del punteruolo rosso a centinaia e centinaia di palme.

Da circa due anni questo aggressivo coleottero ha distrutto un gran numero di piante, diffondendosi con una rapidità pericolose, con il risultato di mutare, in alcune zone, persino l'aspetto paesaggistico. I privati proprietari di palme si sono trovati di fronte ad una scelta non facile: cercare di contrastare l'attacco del punteruolo rosso, a proprie esclusive spese, nella speranza di salvare le piante, oppure decidere di non intraprendere alcun trattamento, condannando a morte sicura le stesse piante (e favorendo, in più, la trasmissione del contagio). 

Ove, poi, il trattamento non dia buoni esiti, l'eliminazione della pianta morta e il conseguente smaltimento secondo il prescritto protocollo, comporta una ulteriore spesa, peraltro molto elevata. 

Essendo questo problema di interesse generale i sottoscritti cittadini intendono sollecitare un confronto con le istituzioni comunali perchè si possa condividere una strategia che permetta la più radicale eliminazione delle cause del fenomeno, attraverso la creazione di una cabina di regia comprensoriale e l'individuazione di partners, istituzionali e non, anche con serie competenze scientifiche, che insieme ai privati cittadini e contribuendo al costo complessivo dell'operazione, possano raggiungere la migliore soluzione con il mantenimento di una flora che, seppur non autoctona, fa ormai parte del nostro ambiente, trovandosi in certe zone da oltre cento anni.

Cordialmente, nella fiduciosa attesa di un cortese sollecito riscontro". 

I punti di raccolta firme sono: a Capoliveri al Bar Rodriguez in Piazza Matteotti, a Marina di Campo nel negozio di articoli vari “Da Ubaldo” in via Roma, a Porto Azzurro nella pizzeria “Da Alido” e a Portoferraio presso la sede di Teleelba in Via del Carburo, al Bar la Bionda in via Manganaro e al Bar Roma in piazza Cavour.


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