Politica domenica 20 aprile 2025 ore 06:30
Portoferraio, "la cultura vale poco"

Monica Braschi, presidente del Pd Val di Cornia Elba interviene sulla mancanza di un assessore dedicato alla cultura
PORTOFERRAIO — "Quanto vale la cultura per questo territorio? Sembra una domanda retorica, eppure l'attuale amministrazione comunale di Portoferraio sta fornendo una risposta silenziosa ma eloquente: apparentemente, non abbastanza per avere un assessorato dedicato. Un vuoto che non è solo una casella mancante nell'organigramma, ma una ferita aperta nel tessuto vitale della nostra comunità. Portoferraio, un tempo nota come Cosmopoli, città voluta da Cosimo I de’ Medici e nome che evoca apertura e diversità culturale, si trova oggi a fare i conti con una contraddizione stridente: la mancanza di un assessore che possa realmente dare voce e concretezza a questa sua potenziale vocazione".
Dopo la polemica fra maggioranza e minoranza durante l'ultimo Consiglio comunale di Portoferraio e dopo l'intervento del Pd locale sulla mancanza di un assessorato alla cultura nella giunta comunale portoferraiese, interviene anche Monica Braschi, presidente PD Val di Cornia Elba.
"Le antiche vestigia che costellano il suo territorio, se potessero parlare, racconterebbero dell'esilio di un imperatore. - prosegue Braschi -Oggi, però, sembrano sussurrare anche la mancanza di una voce istituzionale che si prenda cura della memoria e della cultura di questa città.In un territorio che vanta un patrimonio storico e culturale di inestimabile valore, l'assenza di un assessore alla cultura assume contorni ancora più evidenti. Siti archeologici, che ben conosciamo, potrebbero attrarre flussi turistici anche in bassa stagione con una adeguata promozione e valorizzazione. Musei, con le loro collezioni uniche, faticano a trovare i giusti canali di promozione e di interazione con il territorio. Portoferraio non offre solo splendide spiagge; il turismo culturale, soprattutto in bassa e media stagione, potrebbe essere un volano significativo per l'economia locale, sostenendo le attività ricettive, la ristorazione e l'artigianato tipico".
"Senza una politica culturale attiva, - commenta Braschi - si rischia di perdere queste opportunità, lasciando che un patrimonio così ricco rimanga inespresso e sottoutilizzato. Tutto questo è il risultato di una mancanza di visione e di una gestione politica dedicata. È una perdita di opportunità di crescita economica, di rafforzamento dell'identità locale e di trasmissione del sapere alle future generazioni. Senza una guida che promuova attivamente iniziative culturali mirate, i nostri giovani rischiano di crescere in un ambiente meno stimolante, con minori opportunità di esprimere la propria creatività, sviluppare il pensiero critico e conoscere il proprio patrimonio culturale".
"Questo silenzio istituzionale non è un buon messaggio: stiamo implicitamente dicendo loro che la cultura non è una priorità, che il loro potenziale creativo è meno importante di altre questioni. Stiamo così rischiando di allontanare le nuove generazioni dalla propria identità e di privare il futuro di Portoferraio (l'antica Cosmopoli) di menti curiose e consapevoli del proprio passato", conclude Braschi.
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