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Attualità venerdì 23 maggio 2025 ore 13:30

Oculistica, nuovo percorso per i detenuti

Ospedale di Portoferraio

Grazie alla collaborazione fra il reparto e il carcere di Porto Azzurro migliora l'accesso alle cure



PORTOFERRAIO — Il reparto di Oculistica ha attivato, in collaborazione con l'istituto penitenziario di Porto Azzurro un percorso riservato ai detenuti di prestazioni specialistiche effettuate all’ospedale di Portoferraio con ricadute positive sull’accesso di tutti i cittadini.

“Gestire pazienti con restrizioni della libertà – spiega Vito Giudice, direttore facente funzione di Oculistica per Livorno, Cecina, Piombino ed Elba – è spesso complicato e con un impatto non indifferente sul sistema sanitario. Abbiamo l’obbligo, morale e professionale, di tutelare la salute di tutti i cittadini in qualsiasi condizione si trovino, ma è evidente che la gestione di pazienti con particolari restrizioni complica l’assistenza e il funzionamento del servizio. Con l’attivazione di questo percorso intendiamo semplificare l’organizzazione e quindi migliorare il servizio con benefici per tutta la comunità. Il nuovo modello, infatti, organizza in modo dedicato e concentrato le prestazioni oculistiche per i detenuti in modo da garantire assistenza senza complessi spostamenti, ma anche ridurre l’impatto sul sistema migliorando così l’organizzazione per tutti gli altri pazienti. Per questo risultato vorrei ringraziare la direzione aziendale che ha accolto favorevolmente l’iniziativa e la dottoressa Federica Onetto, dirigente medico Responsabile del presidio sanitario dell'istituto penitenziario di “Pasquale De Santis” di Porto Azzurro che ha proposto e collaborato alla realizzazione del percorso”.


“La nostra Azienda è fortemente impegnata nel garantire equità di accesso alle prestazioni sanitarie – conferma Maria Letizia Casani, direttore generale Azienda USL Toscana nord ovest – ed è nostro dovere assicurarci che anche le persone in condizioni di fragilità o svantaggio, come i detenuti, possano usufruire del diritto alla salute in modo concreto, sicuro e dignitoso. La salute è un diritto universale che non può essere condizionato dallo status sociale o dalla situazione personale. Questo progetto rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra sistema sanitario e istituzioni penitenziarie, e dimostra come sia possibile, attraverso soluzioni organizzative innovative, efficaci e rispettose della persona, rispondere ai bisogni di salute di tutta la popolazione”.


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