Cronaca giovedì 10 dicembre 2015 ore 10:32
Disabile fermo oltre un'ora davanti alla banca

Ospitiamo la testimonianza di Fabrizio Prianti che riporta un grave episodio di discriminazione nei confronti di un portatore di handicap
PORTOFERRAIO — Fa rabbia tornare a parlare di barriere architettoniche, ancora una volta, ma se il nostro lavoro ha un senso è proprio quello di denunciare situazioni come quella raccontata nella lettera che ospitiamo e che riceviamo da Fabrizio Prianti. La vicenda è tristemente familiare: un servizio quotidiano che diventa straordinario, la regola che diventa eccezione per chi siede su una sedia a rotelle.
Il fatto è avvenuto nel centro di Portoferraio nella mattina di ieri: un ragazzo disabile ha dovuto sostare per oltre un'ora davanti a una banca in attesa che qualcuno degli impiegati avesse il buon cuore di aiutarlo a salire quei gradini che, peraltro, nemmeno avrebbero dovuto esserci o che, quantomeno, avrebbero dovuto essere accompagnati da una rampa di accesso.
"La vita di tutti i giorni non è uguale per tutti e infatti la quotidianità di un disabile con carrozzina è molto più difficile di altre. E’ successo ieri mattina in una via centrale di Portoferraio davanti ad un istituto di credito dove un giovane disabile extracomunitario è rimasto in attesa per più di un ora davanti all'istituto che non ha l’accesso per i disabili e che con la carta identitaria in mano aspettava un aiuto per riscuotere il sussidio: uno sfortunato che è stato alla mercè dei dipendenti che alle reiterate segnalazioni di un cliente rispondevano con sufficienza (appena abbiamo un minuto provvederemo).
E' stato anche suggerito al disabile di chiamare i carabinieri ma non ha voluto (ormai sono abituato - ha detto rassegnato), è così in molti esercizi del paese.
Quante volte abbiamo segnalato alle amministrazioni che si sono succedute a Portoferraio il problema: ma perchè è così difficile far rispettare quella Legge 13/89, che stabilisce i termini e le modalità in cui deve essere garantita l'accessibilità ai vari ambienti, con particolare attenzione ai luoghi pubblici e dare la possibilità alle persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale di raggiungere l’edificio e le sue singole unità immobiliari e ambientali, di entrarvi agevolmente e di fruire di spazi ed attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia.
Ma mi sia permesso di concludere una personale nota di biasimo verso il personale e la direzione dell’istituto di credito colpevole di mancata coscienza verso chi ha più diritti di loro e reclama un aiuto per la sua disabilità e non certo un atto di pietismo: vergogna".
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