Politica sabato 13 febbraio 2016 ore 15:50
Contributo di sbarco, interviene il Pd elbano

I democratici elbani aggiungono una nuova proposta al ricco dibattito circa le modalità di impiego del nuovo contributo di sbarco
PORTOFERRAIO — Una nuova voce entra nel dibattito sul contributo di sbarco. E' il Pd elbano che commenta: "Tutto si gioca sulla capacità di stare insieme delle istituzioni elbane: una ottima opportunità che il legislatore, questa volta, ha riservato all'Elba e alle altre isole minori, una buona dose di risorse aggiuntive per migliorare e aumentare il livello di alcuni servizi e del territorio per i residenti e per gli ospiti. Insomma sindaci, dipende da voi e solo da voi, questa volta Rossi, Renzi o altri (ahivoi!) non hanno voce in capitolo".
Il PD suggerisce come affrontare la questione:
"Il contributo di sbarco deve essere preferito alla imposta di soggiorno: è, diciamo, più democratico perché versato da tutti gli ospiti che sbarcano sull'isola a prescindere dalla forma di alloggio prescelta e perché meno pesante nell'importo;
Il contributo di sbarco, secondo la formulazione della norma, ha una destinazione di reimpiego ben definita: interventi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, interventi di recupero e salvaguardia ambientale nonché interventi in materia di turismo, cultura, polizia locale e mobilità nelle isole minori;
La Gestione Associata del Turismo, per come è stata costruita e per come la conosciamo ad oggi, ha una finalità particolare e parziale: realizzare interventi e progetti di promozione turistica del territorio utilizzando quali risorse la precedente versione della Tassa di Sbarco che aveva quasi esclusivamente questa destinazione;
I Comuni hanno fin qui scelto di destinare la gran parte della vecchia Tassa di Sbarco alla gestione Associata e di dividersi la restante somma assegnandosi una quota paritaria (qualcosa in più a Portoferraio) da gestirsi autonomamente nel proprio bilancio. Il PD ritiene che occorra condividere un indirizzo politico molto chiaro sulla questione assumendo le conseguenti scelte che devono poggiare su questi punti:
a) mantenere l'autonomia e la particolarità della Gestione Associata sul Turismo finanziandola con una quota del nuovo Contributo di Sbarco che non può comunque essere pari alla metà del gettito complessivo: al termine del triennio di funzionamento (a fine 2016) sarà necessaria una riflessione sul percorso fatto, gli investimenti profusi e i risultati raggiunti al fine di decidere eventuali modifiche di strategia;
b) contrarietà allo spezzatino della rimanente quota del Contributo di sbarco fra tutti i Comuni: si scelgano altri due/tre settori di intervento previsti dalla norma, si definiscano progetti unitari per tutto il territorio e si costruisca un altro soggetto gestore, una nuova Gestione Associata Contributo di Sbarco di cui si dovrebbe fare promotore e divenire capofila il Comune di Portoferraio: uno strumento, cioè, capace di affrontare durevolmente nel tempo e con risorse certe interventi rivolti al miglioramento di alcuni servizi di accoglienza, di tutela del territorio, di sicurezza e mobilità. I singoli Comuni che perderebbero quote di introiti sul bilancio si vedrebbero compensare con servizi più adeguati e più avanzati gestiti in forma unitaria sul proprio territorio.
Sappiamo che questa è una via più complicata e più difficile rispetto alla semplice spartizione del malloppo. Ma è l'unica che può garantire un beneficio all'intera Isola e al suo benessere futuro rispetto agli interessi particolari".
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